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Repressione e criminalizzazione: le uniche risposte che il capitalismo può dare
3 Ottobre 2014
La vile aggressione poliziesca, in versione squadrista, della notte del 23 Settembre a Firenze mette in mostra, nel silenzio generale dei media borghesi, il livello di repressione di qualsiasi forma di opposizione alle politiche del nuovo governo “Democratico”.
Un giovane militante del Movimento di Lotta per la Casa si è visto affiancare da un'auto di poliziotti in borghese, e dopo essere stato ammanettato sulla via del ritorno da un'assemblea del movimento, è stato picchiato brutalmente e condotto in questura, per poi ricevere anche denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
La tragica farsa di un potere statuale al servizio della borghesia, delle politiche economiche e sociali funzionali al profitto non concede né concepisce forme di organizzazione del dissenso e della lotta politica o di classe in nessuna delle sue forme.
Sintomatico che ciò avvenga nella città in cui fu sindaco il nuovo leader del governo marchiato PD, proprio laddove si sono sperimentate, in piccolo, le formule di privatizzazione dei servizi, smantellamento dell'edilizia pubblica e sostegno alla rendita immobiliare poi trasposte sulla dimensione nazionale. Sperimentare le politiche di attacco alle condizioni dei proletari e dei lavoratori significa anche sperimentare le politiche repressive di regime che oggi sono perfezionate con la tecnologizzazione e capillarizzazione del controllo, la complicità e il silenzio dei media e dell'informazione di massa.
Esprimiamo la nostra solidarietà al compagno fiorentino aggredito e il più totale appoggio alle lotte per la casa portate avanti a Firenze come in molte città d'Italia.
Contro il Piano casa Lupi e per la sua immediata abrogazione!
Contro la criminalizzazione e la repressione del dissenso e della lotta politica al capitale!