Dalle sezioni del PCL

A lavorare gratis mandiamoci Landini

26 Settembre 2014

In un'intervista apparsa su L'Espresso del 26 settembre 2014, Landini ha dichiarato che convocherà "uno sciopero a rovescio" dove chiama a "fare opere socialmente utili tutti quelli che sono interessati al lavoro: disoccupati, cassaintegrati, ragazzi senza una prospettiva".


In un'intervista apparsa su L'Espresso del 26 settembre 2014, Landini ha dichiarato che convocherà "uno sciopero a rovescio" dove chiama a "fare opere socialmente utili tutti quelli che sono interessati al lavoro: disoccupati, cassaintegrati, ragazzi senza una prospettiva".
Parole ridicole, sconcertanti e gravissime perchè pronunciate dal leader del più grande sindacato metalmeccanico d'Italia.
Propone ai lavoratori e ai disoccupati di rinunciare allo sciopero come forma di lotta e di regalare il proprio tempo al lavoro volontario, quello non retribuito. In parole povere chiede a chi subisce le politiche padronali renziane, non di opporsi in tutti i modi possibili, e magari con uno sciopero generale ad oltranza vero, ma di regalare la propria forza lavoro allo Stato borghese.
Landini fà un assist alla borghesia liberale, tentando di diffondere tra le masse lavoratrici, in primo luogo gli iscritti CGIL e FIOM, l'idea che per il "bene comune", il "bene dell'Italia", bisogni anche lavorare senza alcuna retribuzione, in una logica interclassista e nazionalista.
Un atteggiamento che scavalca a destra persino le direzioni politiche storiche della socialdemocrazia e sconfina verso l'attivismo civico piccolo borghese di caratterizzazione cattolica.
Ci sarebbe da ridere se non fosse una vera e propria tragedia.
Landini gode, purtroppo, ancora della stima e dell'appoggio di molti operai metalmeccanici in Italia.
In più, assieme alla Camusso che apre a Renzi sull'abolizione dell'Art.18, chiama alla mobilitazione non contro il governo, ma per discutere col governo. Lavoratori e masse povere non hanno nulla da discutere con questo governo.
Il proletariato e le masse povere in Italia non hanno bisogno di questo.
La linea sindacale di Camusso e Landini si è dimostrata fallimentare e ha aperto la strada allo sfondamento padronale sul modello di Marchionne.
Ai lavoratori iscritti in CGIL diciamo di contestare le direzioni sindacali concertative, di sfiduciare le RSU e le RSA che sostengono tale linea politica.
Il movimento operaio italiano non ha bisogno di regalare il proprio lavoro allo Stato dei padroni, già questo avviene con lo sfruttamento del lavoro salariato e con gli stage non retribuiti, vere e proprie forme moderne di schiavitù. Ha bisogno, invece, di tornare protagonista per rendersi conto dell'immensa forza che ha.
A lavorare gratis mandiamoci i padroni ed i loro servi, compresi Landini e Camusso.
PCL Napoli
Cellula Lavoro/Sindacato
27/09/2014

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