Dalle sezioni del PCL

Sull’epidemia di febbre catarrale degli ovini in Sardegna: una strage dal 2000 ad oggi

3 Settembre 2014

Dal 2000 al 2014 sono oltre 500 mila i capi di bestiame uccisi dal virus della febbre catarrale o “blue-tongue”nella sola Sardegna. L’agente di questa epidemia è un virus (Bluetongue virus, BTV) iniettato dal culicoides imicola un moscerino di cui in Sardegna si conoscono i focolai, qui si deve intervenire. Prima del 2000 l’epidemia non si era manifestata nello stato italiano e da quell’anno si è diffusa in Sardegna, Sicilia, Calabria ed in altre regioni con allevamenti ovini. Nel Lazio i danni, nelle sole province di Roma e Frosinone, sarebbero fissati in 100 milioni di euro i danni dell’epidemia. Il sierotipo virale responsabile del focolaio, la cui conoscenza è necessaria per individuare il vaccino, fu isolato in Sardegna nel 2000. Per la campagna di vaccinazione iniziata nel 2003-2004 fu acquistatoil vaccino della Merial Italia da Romano Marabelli, all’epoca capo del dipartimento Sanità veterinaria del ministero della Salute, e da Vincenzo Caporale, direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo. Ai primi di luglio di quest’anno Romano Marabelli insieme ad altri 40 ha ricevuto, nella prima metà di luglio ha ricevuto l'avviso di chiusura indagine della procura di Roma. I 41 sono l’oggetto dell’inchiesta del procuratore aggiunto Capaldo. L’accusa è di
1)corruzione per aver favorito la merce della Merial Italia nella campagna di vaccinazione contro la «blue-tongue», attraverso la vendita di «ingenti quantitativi di vaccino non necessari al fabbisogno nazionale, ed in particolare della Regione Sardegna, causando un danno patrimoniale di due milioni e mezzo di euro»;
2) di diffusione della febbre catarrale avendo disposto «l'impiego, per la campagna di vaccinazione contro la Blue-tongue 2003-2004» del vaccino da un'azienda sudafricana «omettendo di disporre la prevista sperimentazione del suddetto vaccino» cagionando «la diffusione in gran parte degli allevamenti italiani del virus della blue-tongue provocando ingenti danni al patrimonio zootecnico nazionale».
Il Movimento Pastori Sardi iniziò nel 2003 la campagna contro quella vaccinazione constatandone la pericolosità per le greggi. Sempre per induzione i pastori denunciarono che la vaccinazione veniva fatta quando gli agenti dell’epidemie erano all’opera. I pastori e una minoranza agguerrita di pastore hanno contestato i veterinari che con fare da burocrati vaccinavano d’imperio. Contro questa organizzazione, dopo le mobilitazioni e gli scontri con la polizia nell’agosto settembre 2010 e l’occupazione del palazzo del consiglio regionale sardo, si accanì tutto il partito dell’ordine in Sardegna. Uno dei peggiori sanfedisti sardi Paolo Maninchedda attaccò il Movimento dei Pastori per l’occupazione del palazzo del consiglio regionale: “chi occupa i parlamenti, occupa la libertà di tutti” e lo accusò di avere un progetto sovversivo. Così gli rispondemmo difendendo la lotta dei pastori: “Maninchedda, come tutti coloro che esibiscono una legalità ottusa e criminale contro la lotta delle classi subalterne e il servilismo spregevole verso le élites dominanti, è spaventato dalla lotta del Movimento dei pastori sardi…. Maninchedda è spaventato dalla solidarietà militante che studenti, insegnanti ed operai hanno dato ai pastori colpiti dalla repressione poliziesca. La solidarietà fra le categorie in lotta è la premessa indispensabile ad una unificazione programmatica che abbia come fine l’instaurazione di un governo dei lavoratori in Sardegna ed in tutta l’Unione europea. Maninchedda è dalla parte di quella minoranza di privilegiati che nell’Unione Europea e negli Usa riduce i salari, getta sul lastrico pastori, contadini e artigiani e risponde con il ferro e gli arresti. Maninchedda si è erto a paladino del parlamentarismo corrotto contro la democrazia rivoluzionaria delle masse in lotta” (Quel sanfedista di Paolo Maninchedda - 29 0ttobre 2010). Nel 2014, secondo i dati forniti dall'Osservatorio Epidemiologico Veterinario, alla data del 10 maggio di quest'anno, i capi morti risultano 113.723, mentre gli animali che presentano sintomi clinici sono pari a 273.799.
Nell’assemblea generale di Tramatza (26 luglio) e poi nella grande assemblea zonale di Ozieri(6 agosto) il Movimento Pastori ha deciso di rilanciare la lotta, anzi la guerra come ha detto Felice Floris uno dei capi del Movimento. Nell’assemblea di Ozieri si è discusso su come spaccare il fronte dei veterinari delle ASL e dell’Ordine dei veterinari. Di questo si era discusso, anche, in un’assemblea organizzata dagli studenti del liceo scientifico di Ozieri e dal Movimento Pastori Sardi nel dicembre 2013. Per spaccare il fronte dei veterinari le sezioni del nostro partito di Sassari e di Olbia hanno preso l’iniziativa attraverso una lettera aperta ai veterinari e a tutti gli intellettuali sardi sulla questione( la Lettera è stata pubblicata sul quotidiano sardo La Nuova sardegna):
I veterinari, i docenti della Facoltà di Veterinaria e gli intellettuali sardi si schierino con il Movimento dei Pastori Sardi
La grande assemblea del 6 agosto nel quartiere di S. Nicola, indetta dal Movimento Pastori Sardi, per discutere la catastrofe della blue-tongue e il Piano per lo Sviluppo Rurale 2014-2020 ha affrontato il grande tema dei rapporti fra scienza e società su due punti di vitale importanza:
1) il rapporto tra il risultato scientifico confermato positivamente o negativamente (la verità) e le scelte pratiche dello scienziato e del lavoratore tecnico scientifico;
2) il rapporto tra la comunità degli scienziati, quella dei lavoratori tecnico-scientifiche e le categorie dei lavoratori.
Questi due punti sono fra i più importanti atti fondativi della nostra scienza (la vera scienza) quella nata con Galileo Galilei. Iniziamo dall’ultimo punto. Gli scienziati protagonisti della Rivoluzione scientifica non solo rivalutarono le tecniche, ma furono consapevoli della necessità di un rapporto stretto con quelli che venivano chiamati “artigiani superiori” perché era di vitale importanza per lo sviluppo stesso della scienza. Fu una vera rivoluzione perché veniva rivalutato il lavoro manuale disprezzato da secoli di dominazione della cultura aristocratica. Per quanto riguarda il primo punto, la nostra scienza nasce con la disobbedienza, col rifiuto di accettare concezioni scientifiche false, difese da chi era al potere solamente perché il geocentrismo dava una giustificazione teorica di quel potere. Giordano Bruno pagò quella disobbedienza con un processo durato sette anni e poi il rogo. Galileo subì due processi e dopo l’ultimo fu imprigionato in un convento, ma prima di esserlo fece trasferire i suoi scritti nella piccola Repubblica delle Province Unite, il primo stato liberale d’Europa. La scienza non sono le parole della comunità degli scienziati e dei lavoratori tecnico-scientifici ma i risultati confermati per via sperimentale e induttiva.
Su come procede la scienza i militanti e le militanti del movimento dei pastori hanno dimostrato di esserne pienamente a conoscenza. E’ venuto il momento in cui i veterinari dipendenti delle ASL si comportino come Galileo e G. Bruno, disubbidiscano e condannino la pratica della vaccinazione, così come denunciano i pastori. Se i veterinari e i docenti della facoltà di Veterinaria ubbidiranno ai risultati della scienza e non ai meccanismi burocratici, diventeranno un modello per le nuove generazioni e si metterà fine alla catastrofe della blue-tongue

Sisinnio Bitti Gian Franco Camboni Riccardo Camboni Gianmarco Satta Sezioni prov. di Sassari e di Olbia del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale

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