Dalle sezioni del PCL
Trasferimento Istituto Tumori
Volantino della sezione mcPCL di Milano - zona 3
23 Maggio 2007
PERCHE’ TRASFERIRE L’ISTITUTO DEI TUMORI?
Nella primavera dello scorso anno l’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori è stato trasformato in Fondazione. Da mesi si è diffusa la notizia di un suo trasferimento, in zona Vialba. L’Istituto dei tumori è una delle eccellenze ospedaliere non solo della città di Milano ma a livello nazionale ed ha un’utenza di 40.000 assistiti l’anno, con un bacino molto ampio, per il 40% proveniente da fuori regione. Tra questi sono state raccolte 30.000 firme di persone contrarie alla privatizzazione. Anche i lavoratori dell’Istituto si sono pronunciati in larga misura (794 su 902 votanti) contrari al trasferimento, in una consultazione interna terminata il 31 gennaio.
Il prospettato trasferimento è sbagliato e va contrastato con forza. Nell’attuale sede di via Venezian sono stati fatti importanti investimenti: la costruzione del blocco 2 ad esempio ha solo 10 anni di vita. Nella parte nuova sono stati costruiti tre piani di radioterapia e servizi connessi, oltre a nuove sale operatorie mai finite che giacciono inutilizzate da anni. Anche per la risistemazione del blocco 1 sono stati stanziati fondi considerevoli e l’unico piano rifatto è costato circa 11 miliardi di lire. Ma c’è di più: nell’area della Cascina Rosa, acquisita in uso dal Comune per 99 anni, è stato attivato un reparto di medicina con un costo di circa 15 miliardi di lire. Inoltre è stata acquistata la vecchia sede della Siemens di via Amadeo, con un costo di 11 miliardi di lire per l’acquisto ed altri 28 stanziati per l'ammodernamento. I lavori sono ormai fermi da molto tempo.
L’insieme di questi importanti investimenti verrebbe definitivamente disperso nel caso di trasferimento dell’Istituto ad altra sede. Inoltre è chiaro che trasferire un Ospedale è una operazione molto complessa, che necessita di un lungo “rodaggio”. Ed il grande polo ospedaliero che dovrebbe sorgere a Vialba (e che comprenderebbe anche l’Istituto Neurologico Besta) pone maggiori problemi gestionali ed un più difficile controllo dell’andamento del servizio da parte dei lavoratori e dell’utenza.
Inoltre, la sola area di via Venezian ha una superficie di 12.000 metri quadri coperti ed altri 8000 metri quadri misura l’area ex Siemens di via Amadeo. Provate a pensare in caso di trasferimento dell’Istituto gli enormi appetiti speculativi che si determineranno ed il possibile stravolgimento degli equilibri urbanistici della zona. Per queste ragioni abbiamo chiesto al Consiglio di Zona 3 la convocazione della Commissione Servizi Sociali – Sanità, per incontrare la Direzione dell’Istituto e le Rappresentanze sindacali e discutere di questo importante problema. Crediamo che il presidente della Fondazione INT, Carlo Borsani, già assessore regionale alla sanità, debba rendere noti tutti gli aspetti della proposta di trasferimento e chiarire lo sperpero dei fondi spesi per la risistemazione e l’ammodernamento di una struttura sanitaria conosciuta come eccellente a livello non solo regionale ma nazionale, che qualcuno oggi vuole chiudere.
Movimento Costitutivo per il
Partito Comunista dei Lavoratori – Zona 3