Dalle sezioni del PCL

GENOVA : CONTRO LE POLITICHE DI DORIA E DEL PD, PER UN FRONTE UNICO DI LAVORATORI E CITTADINI

25 Agosto 2014

La Giunta Doria, che dal Giugno 2012 amministra la città, è ormai prossima ad un rimpasto: da più parti, infatti, circolano voci di una possibile uscita di alcuni dei consiglieri più “a sinistra” e la loro sostituzione con l' ingresso di alcuni ex IDV e UDC. E' l' epilogo di una situazione di governo dove a farla sempre da padrone c'è il Partito Democratico (PD), un partito schierato al servizio di banchieri, imprenditori, manager pubblici strapagati, e varie lobby di potere. E chi non ci sta, tanti o pochi che siano, vengono messi alla porta.


Più in generale, sono bastati pochi mesi dalla sua elezione, perché il Sindaco Doria mostrasse le sue reali intenzioni. Per es. quando, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, a Luglio 2013 varò la famosa delibera “privatizza tutto” che causò la ribellione dei dipendenti delle partecipate, che si sentirono traditi. O quando, in tema di grandi opere ed in beffa alle promesse elettorali, il Sindaco si è fatto promotore di opere inutili e dai costi milionari come il Terzo Valico e la Gronda;o quando ha scelto di affrontare il problema dell' emergenza casa alla stessa maniera dei suoi predecessori: chiedendo l' intervento della Polizia per sgomberare gli edifici occupati.!

Sotto la regia del PD e del Presidente della Regione Burlando, la Giunta Doria - in tutte le principali vertenze lavorative di questi mesi (Fincantieri, AMT, AMIU, ASTER, Piaggio Aero, ILVA, Ansaldo, Esaote, Ericsson,...) - ha sempre cercato di mediare tra i lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro e il PD che imponeva le varie manovre filopadronali e neoliberiste. Con l' unico scopo di fare il gioco dei padroni, in alcuni casi promettendo soldi inesistenti, in altri rimandando i provvedimenti allo scopo di far perdere tempo e sfiancare le lotte dei lavoratori.

Adesso i nodi stanno venendo al pettine, e i prossimi mesi d' Autunno saranno decisivi per risolvere alcune delle numerose vertenze occupazionali ancora aperte. Ne citiamo in breve tre, come esempi significativi di quanto detto.

ILVA Ai primi di Luglio scorso gli operai dello stabilimento di Cornigliano erano scesi in piazza per manifestare contro il mancato pagamento dei mesi di Giugno, Luglio e della 14esima: due giorni di mobilitazione che avevano paralizzato la città, e che alla fine hanno persuaso l' Azienda a pagare tutti gli stipendi dovuti. Per ora c'è una situazione di calma, ma da Settembre la situazione è destinata a infiammarsi nuovamente. Infatti, il prossimo 30 Settembre scadranno i contratti di solidarietà, già applicati per 1450 lavoratori (su 1750 totali), e senza nessuna prospettiva di rientro in azienda, vista la situazione di stallo produttivo - a seguito del commissariamento da parte di Governo e Magistratura - che c'è a Taranto. Circolano voci di un possibile finanziamento da parte del Governo per un anno di cassa integrazione in deroga, fino ad Agosto 2015. Ma ad oggi, ci sarebbero confermati solo i soldi (3,5 milioni di euro) per pagare la CIG fino a Dicembre prossimo. Poi si vedrà. Ricordiamo che la CIG in deroga è uno strumento economico inferiore a quello garantito dai contratti di solidarietà. Pertanto questi lavoratori non hanno altra scelta che riprendere a Settembre la lotta per ottenere risultati migliori. E noi con loro.!

ESAOTE A Maggio scorso la direzione di Esaote – azienda che produce apparecchi biomedicali con stabilimenti a Ge-Sestri P. e a Firenze – ha annunciato il nuovo piano aziendale: che prevede cassa integrazione per 12 mesi per 120 lavoratori (su 290 attuali fra quelli di Genova e Firenze) , 76 esuberi (37 dei quali a Genova), l' esternalizzazione delle attività di produzione e magazzino, e la creazione di due nuove società. Da allora, i lavoratori hanno iniziato a mobilitarsi a più riprese, perché temono che questo piano sia l' apristrada per una definitiva cessione dell' azienda, con conseguenti licenziamenti. Insieme a loro, sono scesi in lotta anche i lavoratori della OMS RATTO, azienda di Sestri che lavora in appalto ad Esaote per la produzione di ecografi, che temono la perdita delle commesse e quindi vedono a rischio il proprio posto di lavoro. La vertenza Esaote va ricollegata alla vicenda degli Erzelli: infatti nell' accordo firmato nel 2011 tra Esaote e Sindacati, l' Azienda si era impegnata al trasferimento delle attività produttive agli Erzelli mantenendo tutti i posti di lavoro, e ora, invece, si è rimangiata le promesse. Dopo le vicende della Ericsson, dell' Università di Ingegneria, quella di Esaote è l' ulteriore dimostrazione del fatto che l' operazione degli Erzelli/IIT è solo una gigantesca speculazione immobiliare e finanziaria, coperta e finanziata con soldi pubblici, in un intrigo di interessi politici-imprenditoriali che vedono il PD come massimo artefice politico di tale opera, e il cui fallimento si scarica ora sulle spalle di lavoratori e cittadini.

AMT Dopo la recente costituzione dell' Agenzia Unica per il Trasporto Regionale, il nuovo Ente che sarà a partecipazione mista pubblico-privato, e che dal 1^ Gennaio 2016 gestirà per 4 anni l' intero servizio regionale, si attende ora di conoscere nei dettagli il piano di tagli ai servizi e al personale, come annunciato da più parti. Si parla già di tagli al personale per almeno 500 unità (su 4300 complessivi) e di riduzione delle corse e/o di possibile esternalizzazione di quelle meno redditizie (es. le tratte collinari). Nel caso di AMT, sono previste manovre già ad inizio 2015 allo scopo di raggiungere, nel corso dell' anno, un risparmio di circa 10 milioni di euro, e ciò potrebbe tradursi in tagli al personale, esternalizzazione di alcuni servizi, e/o aumento del prezzo del biglietto. Tutte opzioni che già nei prossimi mesi saranno annunciate alle parti sociali. E' bene che i lavoratori si tengano pronti alla lotta.! E che i cittadini genovesi siano pronti a sostenerli.!

In generale, ciò che sta succedendo a Genova, e che periodicamente ci viene narrato dalla cronaca, sono le stesse cose che succedono nel resto d' Italia: privatizzazioni,chiusure o delocalizzazioni aziendali, precarietà e disoccupazione crescente... Tutto questo è la conseguenza delle politiche neoliberiste e filopadronali della Troika (UE, BCE, FMI). La Giunta Doria sta all'interno di questo meccanismo che non può essere mitigato o dimenticato. E pertanto conta poco se nei banchi della maggioranza siedano consiglieri più o meno di sinistra: ciò che conta è la fedeltà dei vari governi locali a queste politiche di macelleria sociale.


E' necessario davvero voltare pagina. E' necessario e urgente, per tutte le sinistre - politiche e di movimento - rompere definitivamente con la Giunta Doria e col PD, contrapponendosi apertamente sul terreno dell' azione di massa. E' necessario che i lavoratori e i cittadini genovesi definiscano un proprio programma autonomo e alternativo a quello dei padroni e dei suoi servi politici (PD in testa). Un programma da portare avanti con un piano d'azione unitaria, radicale e di massa, e su questa via costruire una propria alternativa politica capace di realizzare quel programma. Si tratta di attuare scelte di rottura con i vincoli e i regolamenti della Troika, accettando le conseguenze di una simile politica: che richiede un impegno in prima persona da parte di cittadini e lavoratori.

Contro le politiche di Doria e del PD, costruiamo un fronte unico di lavoratori e cittadini !!


Se questo volantino ti è piaciuto, contattaci e collabora con noi !!

PCL - GENOVA

CONDIVIDI

FONTE