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RENZI E FRANCESCO, IMBROGLIONI SCOUT A BRACCETTO
10 Agosto 2014
L'appuntamento nazionale degli scout ha fatto oggi da passerella alla demagogia dell'imbroglio da parte dei due migliori professionisti in circolazione. Un aspirante Bonaparte chiamato Matteo, in abito da cerimonia, e un furbacchione vestito di bianco chiamato Francesco.
Matteo ha annunciato solennemente ai giovani che il verbo essenziale non è “avere” ma “essere”: per questo si “impegna” a offrire loro “un servizio civile volontario”. Tradotto: “Io non ho lavoro e stipendio da darvi, quindi accontentatevi di un precariato gratuito, e convincetevi sia il vostro bene”. Forse per questo ha esaltato la virtù giovanile del ..“coraggio”. In effetti...
Francesco ha benedetto telefonicamente l'annuncio, proclamando che “ i giovani non devono restare passivi,.. perchè in pensione non si deve andare prima di 65 anni”. Tradotto: “siccome resterete disoccupati, arruolatevi da volontari, in nome di Dio, nel precariato gratuito che Matteo vi offrirà ( magari aggiungendovi all'esercito degli sfruttati delle cooperative del terzo settore)”. Quanto alla “pensione” abbiate fede e pregate sino a 65 anni. Non disperate mai nei...miracoli.
Mancava un terzo protagonista di successo della commedia nazionale. Quello che parla ( e vive) a 5 Stelle. Ma ci ha pensato Matteo a richiamarlo a fine festa:” Sapete come mi chiamavo in codice da ragazzo scout? Il Grillo esuberante”. Testuale. Plauso divertito dei giornalisti presenti.
Che questi imbonitori da operetta occupino la comunicazione pubblica, usandosi reciprocamente ( sia da alleati, sia eventualmente in competizione ) non fa meraviglia: sono oggi in Italia l'argine migliore di cui la borghesia dispone per anestetizzare e dirottare il malcontento sociale di milioni di proletari e di sfruttati, impedendo che si rivolga contro il capitalismo.
Ma se il populismo borghese ha oggi occupato la scena, è perchè la sinistra l'ha abbandonata Perchè i suoi gruppi dirigenti cercano la benedizione del vincitore nel campo avverso, invece che organizzare i lavoratori contro i loro avversari. Si fanno megafono subalterno degli inganni borghesi, invece che strumento di una coscienza indipendente degli sfruttati. Si fanno mezzo subalterno di divisione dei proletari per conto degli sfruttatori, invece che della loro unità contro gli sfruttatori e i loro demagoghi.
Costruire una direzione alternativa e indipendente del movimento operaio, che ricostruisca opposizione e coscienza fra i lavoratori e i giovani, è l'unico modo per liberare la scena dal ruolo intossicante di tutti i Papi imbonitori, laici o ecclesiastici. E dalla società di sfruttamento che essi rappresentano e tutelano.