Teoria

Stalinismo e Togliattismo

dagli anni ’20 alla caduta del Muro di Berlino: fine del ‘socialismo reale’

29 Luglio 2014

E’ utile soffermarsi sulla linea staliniana, sui contenuti acquisiti da questa ‘linea’ dalla seconda metà degli anni ’20, sulla fine degli ‘oppositori’ più rappresentativi della ‘sinistra’, facendo riferimento anche ad alcuni eventi storici.

Stalin

E’ utile soffermarsi sulla linea staliniana, sui contenuti acquisiti da questa ‘linea’ dalla seconda metà degli anni ’20, sulla fine degli ‘oppositori’ più rappresentativi della ‘sinistra’, facendo riferimento anche ad alcuni eventi storici.
Josip Vissarionovic Giugasvili (1879/1953), nacque a Gori, piccolo villaggio della Georgia il 21 dicembre 1879, da genitori nati servi della gleba e perciò molto poveri (padre calzolaio, morto ammazzato nel 1890 e madre casalinga, a volte lavandaia e sarta). Nel 1899 abbandonò il seminario teologico di Tiflis ed entrò in contatto con un gruppo di base vicino ai socialdemocratici russi, cui aderì nel 1901 e poco dopo, il 1903, si schierò con i bolscevichi. Nel 1912 cominciò ad usare lo pseudonimo di Stalin (che significa uomo d’acciaio) e fu anche designato a far parte del Comitato centrale, pare su indicazione di Lenin e partecipò alla fondazione della Pravda (La verità, giornale ufficiale dei bolscevichi). Deportato in Siberia nel 1913 tornò a Pietroburgo il 12/3/1917, liberato dalla rivoluzione di febbraio, e con Kamenev si insediò di nuovo alla Pravda che pubblicò articoli ostili alle posizioni leniniste, ribadite queste ultime, nelle Tesi di Aprile, adottate solo a fine mese dall’organizzazione bolscevica e cui Stalin si adeguò, formalmente, abbastanza rapidamente. Nella rivoluzione d’ottobre non svolse ruoli significativi (ma ebbe un incarico pubblico, fu chiamato al governo come commissario del popolo per le nazionalità), né si distinse particolarmente nella guerra civile, successiva alla rivoluzione d’ottobre.
Stalin, diventato segretario del PCUS nel 1922, rafforzò con una serie di norme e misure organizzative il suo potere sul Partito e sullo stato; 1 - la XIII Conferenza del PCUS (16-18/1/24), su sua proposta ufficializzò e rese permanente la norma transitoria adottata per il X Congresso che prevedeva la temporanea sospensione delle ‘frazioni’; fu così introdotto il reato di frazionismo per gli oppositori irriducibili, con le corredate sanzioni disciplinari;. 2 - successivamente, dopo la morte di Lenin (21/1/1924), potenziò l’azione che trasformò il partito con l’arruolamento dei funzionari tra i suoi fedelissimi’ e con la loro promozione a dirigenti dei vari livelli (stato e partito) basandosi esclusivamente sui criteri della fedeltà alla sua persona ed al suo ruolo e della supina condivisione delle sue posizioni. Anche l’Internazionale Comunista (la III Internazionale), coinvolta in questo processo involutivo ed autoritario, accentua la sua subordinazione al PCUS e ne assume posizioni e pratiche sino ad identificare come preminenti e coincidenti, i propri ‘interessi’ con quelli della Russia, ‘patria del socialismo’; 3 - alla fine degli anni '20 cessano definitivamente collegialità e dibattito ed il ‘potere’ passa formalmente al Comitato Esecutivo e sostanzialmente a Stalin. Chi dissente viene emarginato, rimosso e allontanato dai ruoli dirigenti del partito e del governo, esiliato, processato, incarcerato e/o relegato nei gulag (campi di concentramento), e/o ucciso nelle diverse ‘purghe’ (in russo cistka) che si succedettero e coinvolsero non solo l’URSS e il partito russo ma tutte le dissidenze presenti nei partiti comunisti aderenti alla III Internazionale.
Lenin, che già aveva avuto contrasti con Stalin, commissario del popolo alle nazionalità, per il modo accentratore, poco rispettoso delle rivendicazioni delle nazioni non russe, con cui il georgiano affrontava questi problemi, in una Lettera al Congresso (era vicino il XII Congresso del PCUS che si tenne ad aprile del ‘23), per lui Appunti, passati poi alla storia come Testamento di Lenin. espresse gravi preoccupazioni sul pericolo di scissione del PCUS all’imminente congresso e delineò brevi profili dei più ‘notevoli dirigenti’ del partito; del georgiano scrisse: “… Il compagno Stalin, divenuto segretario generale, ha concentrato nelle sue mani un
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immenso potere e io non son sicuro che sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza … Perciò io propongo ai compagni di pensare alla maniera di togliere Stalin da questo incarico e di designare a questo posto un altro uomo …” (Gli Appunti, redatti tra gli ultimi giorni del 1922 ed i primi del gennaio successivo, ‘furono tenuti nascosti’ durante lo stalinismo e pubblicati dal Kommunist, n. 9, solo nel 1956, dopo la cosiddetta destalinizzazione kruscioviana)
Lenin, ormai gravemente ammalato, perciò molto meno efficiente, fu ‘affiancato, ’ già dai primi mesi del 1923 da una trojka ( in russo significa slitta o carrozza trainata da 3 cavalli) costituita da Stalin, Kamenev e Zinoviev, che durò fino al ’25, quando i due ne uscirono per dissensi politici sulla NEP e passarono nella primavera del ‘26 all’opposizione con Trotskij; furono sostituti da Bucharin, col cui contributo fondamentale Stalin elaborò ed assunse operativamente il ‘principio’ della costruzione del socialismo in un sol paese (l’URSS), potenziando la sua azione di distacco e di travisamento del marxismo e del leninismo, negando il carattere internazionale della costruzione del socialismo e del successivo passaggio al comunismo. Trotskij, che non condivise questa posizione, cui contrappose quella della rivoluzione permanente, al XIII Congresso venne isolato e il suo ruolo politico fu marginalizzato. Nel gennaio ’25, bersaglio e vittima di attacchi e campagne diffamatorie, fu rimosso dal suo incarico di commissario del popolo all’Armata Rossa.
Stalin decise di servirsi per conseguire i suoi fini anche della ‘teoria’ e si inventò il ‘marxismo-leninismo’. Furono a tal fine pubblicate alcune lezioni da lui tenute nell’aprile del 1924 all’università di Sverdlov, insieme ad altri scritti di carattere ‘storico-teorico’ in un ponderoso volume intitolato Questioni di leninismo, che presentava il marxismo ed il leninismo come un insieme di principi che non necessitano di alcuna dimostrazione o interpretazione, cioè un dogma. Questo libro, insieme ad un altro pubblicato parecchio tempo dopo (1938),intitolato Storia del Partito Comunista /bolscevico/ dell’URSS, fu usato come testo ‘base’ per la formazione teorica nelle scuole-quadri di quasi tutti i partiti aderenti all’Internazionale Comunista ed anche dopo il suo scioglimento; nel maggio del 1939 “ il C.C. invita(va) tutto il PCd’I allo studio della Storia del PCb dell’URSS”. I due testi sono stati pubblicati in Italia entrambi dal PCI: il primo nella collana i Classici del Marxismo diretta da Togliatti, seconda edizione 1952 ed il secondo a Napoli, dove Togliatti era arrivato il 2 marzo del 1944, dall’editore Riccardo Ricciardi e finito di stampare il 20 marzo del’44. ( da bibliofilo sono ‘superbo e compiaciuto’ di essere in possesso di entrambi i volumi, nelle edizioni succitate).
Nella seconda metà degli anni venti, ai fini della realizzazione del socialismo in un sol paese, ma sostanzialmente per incrementare la produzione industriale, ritenuta indispensabile per la modernizzazione e lo sviluppo del paese, si introduce, dall’alto, la pianificazione dell’attività economica con i piani che diventeranno quinquennali (pjatiletka), centrati prevalentemente sullo sviluppo dell’industria pesante. Nell’elaborazione e realizzazione pratica di questi piani non contano niente né gli organi periferici del partito, né i soviet, né i sindacati (organismi che sopravvivono coll’unico ruolo di trasmettitori della linea del centro e quali strumenti funzionali ai fini dell’acquisizione e dell’allargamento del consenso popolare al regime). I capitali necessari per gli immani investimenti furono prelevati dall’attività agricoltura, come pure la manodopera: più di 20 milioni di lavoratori agricoli diventarono operai e nelle città industrializzate diventò difficile trovare ‘casa’; i salari operai e agricoli allora praticati erano bassi, ai limiti della sussistenza. Erano molto meglio retribuiti i funzionari ed i dirigenti i cui livelli erano più consistenti di quelli percepiti dai proletari, fino a sessanta volte in più
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Viene successivamente inventata la figura dell’operaio eroe della produzione socialista che, nel 1935 dal nome di un operaio (Aleksej Stakanov), impegnatosi a superare di ben 7 volte la produttività media, viene denominato stakanovista e lo stakanovismo viene imposto agli operai come un modo di lavorare ed un ruolo cui aspirare (anche per i benefici salariali e gli’onori’ corrisposti)
I tratti autoritari del sistema si accentuarono fortemente nel corso del primo piano quinquennale: lo stato si dota di un apparato di potere repressivo molto forte, prevalentemente operatore di arresti, deportazioni di massa, omicidi; assai forte ed enorme è la crescita dei poteri della polizia politica (Gpu).
Venne potenziato il culto della personalità: il fenomeno, che già aveva avuto diverse manifestazioni precedentemente, assume un aspetto culminante in occasione della celebrazione del 50° compleanno di Stalin, il 21 dicembre 1929: lodi sperticate ed elogi per ‘il timoniere del bolscevismo’, al ‘più importante teorico del partito’, ‘ al migliore allievo di Lenin’, al ‘capo del comunismo mondiale’ caratterizzarono discorsi celebrativi e commemorativi, articoli di giornali e periodici, ecc. ; sue foto furono esposte dappertutto, furono eretti numerosi monumenti in suo onore nelle piazze di quasi tutte le città dell’URSS, il monte più alto del Pamir prese il suo nome e una città perse il suo nome storico e diventò Stalingrado, ecc, Quello del compleanno fu solo il punto di arrivo e di partenza di una pratica, destinata a durare … fino alla sua morte ed anche oltre.
Alla fine degli anni venti si decide, centralmente dall’alto, di chiudere coi residui della Nuova Economia Politica nelle campagne e coi kulaki (ricchi proprietari terrieri), eliminando la proprietà privata dei terreni agricoli: avviando la pratica della collettivizzazione forzata che, per la resistenza degli interessati, durerà alcuni anni; molto alto sarà il numero delle vittime della conseguente spietata azione repressiva. Il risultato finale fu la creazione di:
1 - i kolkos, aziende agricole cooperative di grossa estensione di proprietà statale, ma con all’interno campi di modesta estensione in proprietà individuale dei contadini soci che potranno coltivarli, allevare bestiame e vendere liberamente al mercato ( denominato colcosiano) i prodotti ottenuti da questa attività produttiva privata ed incamerarne i profitti
2 - i sovkos, aziende agricole di grosse dimensioni, di proprietà statale; qui i contadini sono operai agricoli salariati.
La scarsità della produzione agricola, che conseguì a queste scelte, sarà uno dei più grossi problemi che l’URSS si porterà appresso per decenni, oltre la morte di Stalin.
In Cina, non più impero, è repubblica dal 1912; nel 1921 è stato fondato con esigui effettivi il partito comunista cinese che, seguendo le direttive del Comintern, collabora a partire dal 1924 con il partito nazionalista democratico (Kuomintang) nella guerra. contro le forze reazionarie ostili alla forma statale repubblicana. Il Kuomintang, dopo la morte di Sun Yan Tse è capeggiato da Chang-Kai-Shek, che nel 1927 rompe l’alleanza coi comunisti e scatena, contro di loro una feroce repressione. La crisi in cui cade il PCC sarà superata con una profonda revisione della linea fin lì seguita, che sarà condotta da Mao TzeTung, leader del PCC, in modo autonomo dalle direttive del Comintern e che porterà il PCC di Mao alla conquista del potere ed alla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese il 1°ottobre 1949.
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La questione cinese determinò all’interno del partito russo la rottura irrimediabile e definitiva fra Stalin e Trotskij che, accusato di frazionismo, nel 1927 viene espulso dal Comintern, dal Comitato centrale del PCUS e dallo stesso partito; nel ’28 viene deportato in Mongolia e nel ’29, espulso dall’URSS; inizia da allora il suo esilio che lo porterà in giro per il mondo. Nel ’32 è privato della cittadinanza sovietica. Nel settembre ’38 fonda a Parigi la IV Internazionale. Il 20 agosto 1940 viene assassinato in Messico da sicari staliniani.
luglio-agosto 1928 - Mosca, VI° Congresso dell’Internazionale Comunista Togliatti, che ha partecipato pochi giorni prima al Congresso (clandestino) del partito comunista cinese, è uno dei relatori, specificamente sulla questione coloniale. E’ un congresso che segna una svolta nei confronti della socialdemocrazia che, a febbraio del 1919 a Berna, ha ricostituito la Seconda Internazionale, frantumatasi agli inizi del 1°conflitto mondiale; il suo indirizzo, dalla rifondazione, è caratterizzato da un' impronta fortemente moderata ed accentuatamente anticomunista.
La socialdemocrazia, opponendosi ormai da anni ai comunisti, non può più essere considerata un’ala del movimento operaio ma si palesa come forza contro-rivoluzionaria al servizio della borghesia: da qui la definizione di socialfascismo, adottata dal congresso dell’IC nei suoi confronti; la socialdemocrazia, che è ancora egemone sulla classe operaia in quasi tutti i paesi capitalisti, è considerata come una variante del fascismo, egualmente reazionaria e perciò principale nemico da combattere e da smascherare agli occhi delle masse operaie, in vista dell’acuirsi delle contraddizioni di classe, della crisi del capitalismo e della crescente tensione rivoluzionaria delle masse.
I patti lateranensi, firmati il 14 febbraio ’29, regolano i rapporti tra stato fascista e Vaticano (è la cosiddetta Conciliazione); Togliatti, in un suo articolo di commento intitolato Fine della questione romana, interpreta i Patti come l’accordo tra gerarchie cattoliche e lo stato fascista di Mussolini; ma, l’intero PCI, voterà nel 1947, su sua proposta, il loro accoglimento nella Costituzione della repubblica italiana.
Nel ’29 Bucharin viene allontanato dal vertice della III Internazionale; Stalin ne delegò la gestione a personaggi di sua completa fiducia, e mai nessuna decisione fu assunta se non per suo volere e/o senza il suo parere e sempre con la sua impronta.
Perplessità suscitò la decisione del Comintern di indurre i comunisti tedeschi nell’estate del 1931 a sostenere il referendum promosso dai nazisti per rovesciare il governo socialdemocratico in Prussia.
Riferimento al PCd’I: “ II gruppo dirigente raccolto intorno a Togliatti … metteva l’accento sul carattere ‘popolare’ piuttosto che proletario della futura rivoluzione italiana e non escludeva che il partito dovesse lottare per obiettivi democratici intermedi’. Questa prospettiva incontrò una certa opposizione “di sinistra” in Luigi Longo e nei dirigenti della Federazione giovanile (in particolare Pietro Secchia e Edoardo D’Onofrio) per i quali la scomparsa dell’opposizione aventiniana … rendeva necessaria un’esplicita delimitazione di classe della rivoluzione antifascista e il suo sbocco in un “governo operaio e contadino! …. atteggiamento consono con gli orientamenti assunti dal Cominform sotto la direzione di Bucharin, con il quale Togliatti e Tasca stabilirono un rapporto di collaborazione particolarmente stretto. ( da Agosti A. Storia del PCI, Laterza,Bari 1999, pag.29)
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Il 1929 è l’anno della grande crisi economica Maturata negli USA, coinvolge subito tutti i paesi capitalisti; gli effetti economici e sociali sono universalmente disastrosi, E’ una crisi di sovrapproduzione, determinata dal calo delle esportazioni sia agricole che industriali degli USA in Europa e che il mercato interno è incapace di assorbire; la tragica situazione dell’industria e dell’agricoltura di ripercuote sulla borsa che passa dal rialzo al ribasso e sul sistema bancario: si determina così il tracollo finanziario. Franklin Delano Roosevelt, esponente del partito democratico, vince le elezioni presidenziali USA del 1932. Ispirandosi alle idee dell’economista inglese John Maynard Keynes; ha proposto all’elettorato un Nuovo Patto (New Deal), le cui linee programmatiche da seguire per uscire dalla crisi e salvare il capitalismo, in netto contrasto con tradizione liberista ortodossa, prevedono un massiccio intervento dello stato nelle attività economiche, l'assunzione e lo svolgimento di un ruolo di direzione ed orientamento. Si avviò il superamento della crisi, introducendo anche la pratica dello stato assistenziale (Welfare State) ed incrementando notevolmente il debito pubblico per far fronte alle enormi spese che necessitavano per l’intervento massiccio dello stato per il salvataggio delle industrie decotte, per i lavori pubblici e per le incrementate spese militari (già allora volano per l’industria ed il capitalismo). Anche n Italia arriva la crisi e Mussolini decide di adottare le ‘misure’ di Roosevelt: viene varato l’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) per il finanziamento – salvataggio delle industrie decotte con fondi statali
1930 marzo Il CC del PCd'I, alla luce delle le posizioni di ‘sinistra’ maturate al VI congresso dell’IC del 1928 e delle critiche rivoltegli dall’C. E. dell’ Internazionale nella sua decima sessione del Luglio 1929 a Mosca per alcune esitazioni nella lotta contro il pericolo dell’ opportunismo di destra, espelle dal partito Bordiga “per aver aderito al trotzkismo controrivoluzionario; anche il gruppo dei tre (Leonetti, Tresso e Ravazzoli) è espulso perché destri; a settembre viene attuata l’espulsione di Angelo Tasca, un opportunista marcio e destro e infine a luglio del 1931, è espulso Secondino Tranquilli (Ignazio Silone) “per aver fatto il doppio gioco tra i gruppi opportunisti (i tre) e la direzione del partito”
1930/31 – Stalin fa celebrare il primo dei processi pubblici che diventeranno caratteristica del regime stalinista: i protagonisti - vittime stavolta sono numerosi scienziati e tecnici accusati di sabotaggio, tradimento al soldo degli imperialisti e cospirazione per il rovesciamento del regime sovietico; negli anni a seguire saranno vittime di altri processi pubblici compagni di partito (dirigenti eminenti e semplici iscritti di base) generali e ufficiali dell’Armata Rossa, medici, intellettuali, e tanti altri, anche del popolo minuto.
1931 – Aprile. Si tiene a Colonia – Dusseldorf il IV congresso del P.C. d.I
Il 1933 è l’anno dell’assunzione ‘legale’ del potere in Germania da parte dei nazisti. Il 30 gennaio Hitler riceve l’incarico di formare e presiedere il governo. Il 16 novembre ’33 URSS e USA riprendono le relazioni diplomatiche, interrotte dal 1917 a seguito dell’aggressione Usa, al neonato stato sovietico
Verso i fronti popolari: Gruppi di destra in Austria, in Polonia, in Francia, in Spagna, ringalluzziti dall'ascesa di Hitler al potere, tentano di ampliare il loro ruolo, di allargare gli spazi di potere, con tentativi insurrezionali e colpi di stato. In Polonia ed Austria si instaurano regimi dittatoriali di stampo clericale e fascista. Ma in Austria il movimento operaio, ad egemonia socialdemocratica, non si piega e s’impegna in un eroica, tardiva e sfortunata difesa, che sfocia anche in un tentativo rivoluzionario.
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In Francia un tentativo di putsh fascista è sconfitto da una massiccia risposta operaia e di classe, che vede accomunati comunisti (che contano poco), socialdemocratici, democratici, e sindacati operai; presto si comincerà a parlare e praticare ‘unità d’azione’, preludio e base per il fronte popolare, che“nasce con il benestare dell’URSS e dell’IC, ... che ha i suoi punti d’applicazione più importanti in Francia dove vincerà nettamente le elezioni politiche del 1936.
Fronte popolare e guerra civile in Spagna. Nel ‘900 la Spagna versava in difficili condizioni economiche e sociali e le forze dirigenti, profondamente conservatrici e reazionarie, rifiutavano ogni modernizzazione e, con l’appoggio del re Alfonso XIII, imposero la dittatura del generale Miguel Primo de Rivera che durò poco. Alle elezioni amministrative del 1931 le forze di sinistra ottennero un notevole successo il che spinse il re ad abbandonare il paese, che passò alla repubblica. Dopo una prevalenza iniziale delle sinistre, alle elezioni del 1933 le destre conquistarono il potere e iniziò un periodo di dura oppressione che ebbe il suo culmine nella repressione dei minatori delle Asturie con circa 3.000 morti,7.000 feriti e 40.000 incarcerati. Le sinistre alle elezioni politiche spagnole del febbraio 1936 si unirono nel Fronte popolare, che ottenne un notevole successo ed andò al governo. Le forze del Fronte erano abbastanza eterogenee: i comunisti non avevano largo seguito, democratici e socialisti moderati puntavano su riforme graduali, le masse operaie e contadine, egemonizzate da anarchici e socialisti estremisti, miravano ad una trasformazione rivoluzionaria dei rapporti di proprietà e di produzione: occupavano perciò terre coltivabili e latifondi, industrie e fabbriche; facevano ‘giustizia sommaria’di proprietari, preti e funzionari statali, incontrando l’opposizione e la resistenza dei proprietari interessati e dei reazionari ma anche la non condivisione delle organizzazioni socialdemocratiche e di democrazia moderata che, con l’appoggio della III Internazionale stalinista (che inviò Togliatti in Spagna a tal uopo), li esclusero dal fronte popolare arrivando, in numerose occasioni, alla contrapposizione militare ed allo scontro armato.
Il blocco reazionario trovò il suo caudillo (duce) in Francisco Franco, generale comandante le truppe coloniali in Marocco, già distintosi nello sterminio dei minatori delle Asturie, il quale, costituita la falange (un’organizzazione politica e militare simile al fascismo italiano). a luglio del ’36 si ribellò alla repubblica. riuscì a portare una parte notevole delle sue truppe coloniali in Spagna e diede inizio alla guerra civile. Le forze repubblicane si trovarono in grosse difficoltà e persero parecchio terreno. Hitler e Mussolini, stipularono l’accordo Asse Roma Berlino, col quale si impegnavano a sostenere con tutti i mezzi Franco ed il falangismo. Inviarono combattenti e armi e sperimentarono sul popolo spagnolo le tecniche dello stremino di massa (ad es. Guernica).
In reazione a tutto questo (oltre che per rifiutare complessivamente nazismo e fascismo e opporvisi materialmente) democratici ed antifascisti di molte nazionalità costituirono le Brigate Internazionali, che combatterono per la repubblica spagnola. Al loro interno ebbe un peso specifico la brigata Garibaldi, composta da antifascisti e comunisti italiani che fu, tra l’altro, principale protagonista della vittoria repubblicana sulle truppe fasciste italiane a Guadalajara. (oggi in Spagna! domani in Italia! fu una loro indicativa parola d’ordine e motto) . Nel corso di relativamente pochi anni la resistenza antifranchista fu sconfitta e Franco conquistò l’intera Spagna con la caduta di Madrid nell’aprile del 1939.
21 luglio 1934 Comunisti e socialisti italiani firmano un appello comune contro l’aggressione nazi - fascista all’Austria, il 17 agosto ’34, sempre a Parigi, PCd'I e PSI firmano il primo patto di unità d’azione ed a febbraio
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’35 protestano insieme contro l’aggressione dell’Italia fascista all’Etiopia
Ottobre ’34 Togliatti lascia la direzione del centro esteri del PCd'I a Parigi per recarsi a Mosca e prender parte alla preparazione del VII Congresso dell’IC.
25 luglio - 20 agosto 1935 VII Congresso dell’Internazionale Comunista: la 'grande' svolta
Questo congresso (l’ultimo dell’IC) si tiene a Mosca e ‘ufficializza' le scelte dei fronti popolari, ne elabora la le 'motivazioni teoriche’, il tutto già praticato, col consenso del Politburò della III Internazionale, fin dal 1934, in particolare in Francia e in Spagna. Sul punto all’O.d.G. L’offensiva del fascismo ed i compiti dell’Internazionale comunista nella lotta per l’unità della classe operaia contro il fascismo tenne una lunga relazione il bulgaro George Dimitrov. Palmiro Togliatti svolse una relazione sul punto successivo, mirato sui compiti dell’IC contro l’imminente guerra imperialista. Il congresso ovviamente approva tutto. “Le conclusioni di questo congresso rappresentano una tappa fondamentale della ‘evoluzione teorica e della prassi’ dell’URSS e dei partiti comunisti, che si assumono esplicitamente il compito di difendere la democrazia (borghese e le sue istituzioni) dagli assalti del fascismo ed a questo fine sono disposti a partecipare ad un governo con altre forze proletarie e persino con forze borghesi progressive, Dal programma dei ‘fronti popolari’ restano escluse le rivendicazioni più avanzate di tipo socialista … (esso) riconosce che la rivoluzione nei paesi capitalistici sviluppati può avvenire in forme diverse da quella bolscevica (la rivoluzione d’ottobre) … e pone le basi ed apre la strada alla proclamazione della 'teoria' delle ‘vie nazionali al socialism0’. Alla luce di tutto ciò “ l’URSS, preoccupata dall’aggressività della Germania hitleriana, tende ad avvicinarsi alle potenze capitalistiche occidentali, e particolarmente alla Francia per ristabilire le 'vecchie alleanze della Russia zarista … (il che) … coincide con gli interessi della politica estera” della Russia di Stalin".
" Lo stretto controllo che il partito comunista russo (di Stalin) esercita sull'I.C. e, attraverso questa, sulle varie sezioni nazionali, fa sì che la politica dei fronti popolari si possa svolgere soltanto entro i limiti dettati dalle esigenze della politica estera sovietica ... un elemento che fino al 1935 è stato centrale nella teoria comunista, quello della conquista del potere al di fuori del meccanismo della democrazia borghese, risulta, a partire da questa data, relegato (in sostanza cancellato, si torna in sostanza alle scelte teoriche e pratiche della socialdemocrazia tedesca, dominanti nella II Internazionale) ... Le esperienze effettivamente realizzate di governo di fronte popolare, quella francese e quella spagnola, sono entrambe condizionate - assai più la seconda della prima - dal peso determinante degli interessi della politica estera russa. I compiti spettanti in essa (Spagna) al partito comunista riflettono la preoccupazione dell'URSS di non inimicarsi la Francia e l'Inghilterra avallando l'attuazione da parte del governo repubblicano spagnolo di misure radicali (rivoluzionarie) nel campo economico e sociale. ... All'epoca della guerra civile spagnola l'Internazionale Comunista ha perso ... ogni margine d'azione autonoma rispetto allo stato russo ... dopo il 1935 non si riuniscono più congressi né sessioni plenarie dell'Esecutivo ... Il disbrigo del lavoro ... è affidato ad un ristretto staff di comunisti stranieri residenti in URSS (fra i quali Togliatti svolge un ruolo fondamentale), senza potere autonomo di decisione e senza difesa di fronte all'arbitrio di Stalin. ... l'impegno dei partiti comunisti in difesa delle libertà democratiche contrasta in modo stridente con le violazioni sempre più gravi inferte nell'URSS alla democrazia socialista: basti ricordare che subito dopo il VII Congresso si apre l'epoca delle grandi purghe, delle condanne e delle esecuzioni arbitrarie di migliaia di dirigenti e di militanti comunisti russi e stranieri."
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3 ottobre 1935 Mussolini iniziò la guerra d’aggressione all’Etiopia, mirante all’allargamento dei domini italiani in Africa orientale; le truppe coloniali fasciste, comandate dal generale Pietro Badoglio, superiori in numero e armamenti ebbero facilmente ragione della resistenza degli etiopi e si resero responsabili di crimini di guerra e violente brutalità contro i civili distruggendo numerosi villaggi indigeni e sterminandone le popolazioni. Il 5 maggio 1936 fu proclamato da Mussolini l’impero dell’Africa Orientale Italiana e Vittorio Emanuele III ne cinse la corona
5 dicembre 1936 - Promulgazione della nuova costituzione dell'URSS: il socialismo proclamato Il testo costituzionale è suddiviso in 13 capitoli contenenti146 articoli: alla sua compilazione lavorò una commissione di 30 membri, che si suddivise in 12 sottocommissioni: Una prima stesura fu presentata al Politbjurò a fine maggio ed al plenum del Comitato centrale ai primi di giugno. Il cogresso dei soviet, a fine novembre, ascoltato un rapporto di Stalin, approvò il testo che fu promulgato il 6 dicembre come Legge fondamentale dell'URSS. Bucharin affermò la sua paternità del testo che avrebbe materialmente redatto di suo pugno con l'aiuto di Radek.
Nel capitolo I, ordinamento sociale, l' Art. 1 affermava che "' L'URSS è uno Stato socialista degli operai e dei contadini". Negli articoli successivi del primo capitolo si afferma che la base politica dell'Urss è costituita dai soviet ... Tutto il potere appartiene ai lavoratori, ... rappresentati dai soviet. La "base economica è costituita dal sistema socialista di produzione e dalla proprietà socialista degli strumenti di produzione. ... La proprietà socialista esiste sotto la forma di proprietà statale, di tutto il popolo, ... Il suolo è un bene dello Stato, concesso ai kolchos in uso gratuito e perpetuo, la vita economica è determinata e diretta da un piano statale ... Il lavoro è un dovere ed un onore per ogni cittadino. All'art.7 è sanzionato che ogni famiglia kolkhosiana, oltre al provento base dell'economia collettiva del kolkhos, ha in godimento personale un piccolo appezzamento di terreno attiguo alla casa e ha in proprietà un'azienda ausiliaria su tale appezzamento di terreno, la casa di abitazione, bestiame produttivo, animali da cortile ed una piccola attrezzatura per l'agricoltura."
Il cap. X, dall'art. 118 al 133 dichiara i Diritti e doveri fondamentali dei cittadini: diritto al lavoro, diritto al riposo, effettiva assistenza durante la vecchiaia, la malattia, la perdita di capacità lavorativa, assistenza sanitaria gratuita, diritto all'istruzione, ... Uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, nazionalità, razza ... ,La chiesa nell'URSS e separata dallo stato e dalla scuola; ... la legge garantisce a) libertà di parola; b) libertà di stampa; c) libertà di riunione e di comizi; d) libertà di corteo e di manifestazioni nelle strade; è garantito il diritto di riunirsi in associazioni ... i cittadini più attivi e più coscienti ... si riuniscono liberamente nel Partito comunista dell'Unione Sovietica ,,, centro dirigente di tutte le organizzazioni ... tanto sociali che statali. Ai cittadini è garantita l'inviolabilità della persona ... del domicilio ... e il segreto epistolare. Il servizio militare è un obbligo ...la difesa della patria è sacro dovere per ogni cittadino dell'URSS.
Nel presentarne il testo al congresso dei soviet Stalin proclamò: " La nostra società sovietica è già arrivata a realizzare, nell'essenziale, il socialismo (e) ha creato il regime socialista, cioè ha realizzato quella che i marxisti chiamano con altre parole la prima fase o fase inferiore del comunismo. Vuol dire che da noi si è già realizzata nell'essenziale, la prima fase del comunismo, il socialismo, Purtroppo quanto affermato da Stalin era lontano dalla realtà dell'URSS: permanevano rilevanti diversità sociali, economiche e salariali; non esistevano né il potere degli operai, né la 'democrazia proletaria', I diritti dei cittadini, scritti sulla Carta, rimasero sulla carta.
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Le elezioni previste dalla costituzione si tennero nel '37, con un anno di ritardo e con liste uniche di candidati scelti dall'alto, che raccolsero il 99% dei voti. Continuarono le repressioni contro i membri del PCbUS; agli inizi del '37 fu scatenato il terrore di massa contro il Partito. Colpì clamorosamente l'assassinio, a seguito di processi 'farsa', di dirigenti e compagni che avevano svolto un ruolo dai tempi di Lenin: Zinoviev e Kamenev erano stati liquidati a metà circa del '36, nel '37 seguirono Pjatakov e Radek, nel '38 Bucharin, Rykov ed altri. L'11 giugno furono condannati a morte Tuchacevskij ed altri sette generali, eliminando sostanzialmente il gruppo dirigente dell'Armata Rossa; nel corso di queste purghe scomparvero anche i due terzi dei membri della commissione già incaricata dell'elaborazione della nuova carta costituzionale:
Hitler e i fascisti riuscirono ad ammazzare meno comunisti di quanti Stalin ne eliminò con le sue repressioni e le sue 'purghe'.
La funzione assegnata alla nuova Legge fondamentale dell'URSS. sembra evidentemente: presentare ai dirigenti degli stati capitalisti occidentali, di cui si ricercava l'alleanza militare, una realtà, formalmente sancita come democratica e progressista.
Questa carta costituzionale non è stata mai applicata in URSS né da Stalin, né, dopo la sua morte, dai dirigenti che si sono a lui variamente succeduti.
1937/ 27 aprile - Morte di Antonio Gramsci
23 agosto 1939 - Patto di non aggressione URSS – Germania nazista I tentativi russi tendenti a ristabilire le alleanze 'zariste' con Francia ed Inghilterra, pur durando ormai da anni, si erano impantanati ed erano ad un punto morto; nella primavera del '39 furono avviati cauti contatti fra Russia e Germania con lo scopo, 'pubblicizzato come tale', di migliorare i rapporti tra i due paesi e di incrementare i rapporti economici. Ai primi di agosto i tedeschi cominciarono a spingere per concludere rapidamente un 'accordo'. Il 20 agosto Hitler inviò un telegramma a Stalin chiedendogli di ricevere il suo plenipotenziario Ribbentrop, che arrivò subito a Mosca è il 23 sera fu firmato l'accordo da Molotov e Ribbentrop. L'accordo era composto di due protocolli; la parte pubblica conteneva il patto di non aggressione, che impegnava le due parti a non aggredirsi ed a non sostenere azioni ostili di altri stati e a non collaborare con eventuali aggressori La seconda parte era un protocollo segreto che determinava spartizioni territoriali e sfere d'influenza: alla Germania andava gran parte della Polonia, compresa Varsavia e alla Russia il resto della Polonia orientale e l 'indifferenza' dei tedeschi ad azioni russe nel Baltico ed in Europa orientale per soddisfare esigenze di ampliamenti territoriali, che risalivano alla tradizione zarista dai tempi di Pietro il grande: era un accordo imperialista tra due stati in espansione territoriale a danno di popoli e nazionalità minori.
Togliatti accetta il patto, come pure il PCd’I, sia pure con qualche perplessità e dissenso all’interno del suo gruppo dirigente.
La II guerra mondiale iniziò il 1° settembre '39, con l'aggressione nazista alla Polonia e la sua conseguente sconfitta ed annessione.
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L'Italia fascista, in accordo con Hitler, proclamò la sua non belligeranza.
La Russia impose alle repubbliche baltiche (Lituania, Lettonia ed Estonia) trattati propedeutici all'annessione (che avvenne nel '40, quando i russi le occuparono militarmente, imposero il loro ordine, sciolsero i partiti politici a loro ostili e fecero ratificare da plebisciti l'avvenuta annessione all'URSS); la Finlandia resistette positivamente alle pressioni militari russe e conservò la sua indipendenza.
Dopo aver fatto per anni della battaglia contro i regimi nazi-fascisti il fulcro di tutta la loro azione, i comunisti in Europa ed in America si trovarono colti di sorpresa da questa decisione russa, isolati e coperti d'ingiurie ... tutti attraversarono crisi e dissidenze interne ... furono esposti da un giorno all'altro ai colpi più duri dei loro avversari di sempre ... sindacati ed intellettuali di sinistra si pronunciarono contro il patto di Mosca ... Il rapporto tra la politica dello stato russo e le posizioni dei partiti comunisti non era un problema nuovo ... mai si era presentato con tanta acutezza ... in quell’occasione balenò la possibilità di una dicotomia ma Stalin aveva lavorato così bene sui partiti tanto che nelle settimane successive ogni partito comunista si 'allineò’ alle posizioni dello stato russo.
22 giugno 1941- attacco nazi-fascista all’URSS: la ‘grande guerra patriottica’
L'attacco alla Russia iniziato da Hitler, cui si unirono immediatamente Italia, Ungheria, Romania e Fillandia, colse di sorpresa l'esercito russo e Stalin; i nazisti dilagarono per la Russia Europea arrivando in poco tempo alle porte di Mosca e di Leningrado e conquistando gran parte dell'Ucraina e Kiev.
Il 'dittatore’ russo scomparve per qualche giorno; riprese il 'suo posto’ alla fine di giugno e rivolse un messaggio appello radio al 'popolo russo’ il 3 luglio: “Compagni, cittadini, fratelli e sorelle! ... Mi rivolgo a voi, amici miei! ... la guerra ... contro gente perfida e scellerata come Hitler e Ribentrop sarà crudele ed implacabile, una lotta a morte ... libertà o schiavitù. L'invasore vuole annientare ogni cultura nazionale dalla terra russa, privare la gente del suo pane e dei suoi beni, germanizzarla e renderla schiava …” Stalin chiamò tutto il popolo ad una guerra patriottica e liberatrice ... dove occorreva ritirarsi ... non si doveva lasciare nulla al nemico, né un'arma, né un mezzo di trasporto, né un kilo di grano, né un litro di combustibile, ... si doveva accedere alla guerra partigiana per rendere la vita impossibile all'invasore ... si doveva combattere una guerra di tutto il popolo ... per le libertà democratiche e l'indipendenza nazionale. (da Giuseppe Boffa, Storia dell’Unione Sovietica, 1941/45, vol. IV, pag. 38)
Il 6 maggio1941 Stalin aveva assunto il ruolo di primo ministro ed il 19 luglio si investì anche della funzione di 'supremo comandante in capo dell'esercito' e 'commissario alla difesa'.
1941. 6/7 novembre. Celebrazione a Mosca dell’anniversario della rivoluzione sovietica; Stalin pronunciò alcuni discorsi; uno di questi alle truppe che sfilavano e si recavano poi direttamente al vicino fronte. Ai primi di dicembre inizia l’offensiva russa per liberare Mosca dall’assedio nazista.
7/12 Il proditorio attacco giapponese alla base militare americana di Pearl Harbor provoca e giustifica l’ingresso degli Usa in guerra. 1942 17 luglio inizia la battaglia di Stalingrado, il cui esito vittorioso per i russi segna l’inizio della fine del nazismo.
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1943 - 6 gennaio. Nell'esercito russo vengono ripristinate le 'uniformi zariste’; è un segno della scelta stalinista di continuità nel suo presente delle tradizioni nazionali russe che fa il paio con l’enfatico ricordo della disfatta di Napoleone in Russia, l’elogio dei generali zaristi allora vittoriosi, la certezza asserita della ripetizione dell’evento nella situazione attuale.
1943 - 22 maggio. Il Presidium dell’I.C., alla cui direzione operativa è il triumvirato Dimitrov, Manuilskij, Togliatti) rende pubblica una sua risoluzione che decreta lo scioglimento della III Internazionale. “… Era un contributo russo al consolidamento della coalizione antinazista. Stalin in un’intervista ad un giornalista inglese assunse questa interpretazione e ribadì che il compito dei comunisti era il concentramento delle forze di opposizione alla concentrazione nazifascista per l’attiva partecipazione alla guerra di liberazione dei popoli e degli stati al fine di affrettare la distruzione del mortale nemico della classe operaia:il fascismo tedesco ed i suoi vassalli. …”.
La Risoluzione del Presidium – Scioglimento dell’Internazionale Comunista, per chi ne avesse interesse, è riportata in Aldo Agosti, Le Internazionali operaie, Torino 1974, che introduce il documento premettendo il seguente brano: “Dopo l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione Sovietica … l’IC modificò ancora una volta la sua linea. Non parlò più di ‘guerra imperialistica’ ma di lotta dei popoli amanti della libertà contro le potenze dell’Asse e considerò come alleate del proletariato tutte le forze della coalizione” anti nazi fascista. Allo scioglimento si arrivò “due anni dopo, quando delineandosi ormai la sconfitta delle potenze dell’Asse, Stalin si preparò a discutere con Churchil e Roosevelt il nuovo assetto dell’Europa e del mondo; lo scioglimento dell’IC era la contropartita che l’Urss pagava agli Alleati in cambio del suo riconoscimento come grande potenza mondiale.” (ripreso da Il comunismo in Europa,, a cura di A, Giolitti, Milano 1960)
Del Documento di scioglimento dell’IC riportiamo brani iniziali, nei quali si avverte la mano di Togliatti e l’affermazione del ‘principio delle vie nazionali al socialismo: l’Unione Sovietica è il principale baluardo della lotta contro il nazifascismo … La profonda differenza delle vie di sviluppo storico di ogni paese del mondo … ed infine il differente grado di coscienza e di organizzazione della classe operaia determinano differenze anche nei vari problemi di fronte ai quali si trova la classe operaia in ogni determinato paese …. Alcune sezioni hanno sollevato la questione della dissoluzione dell’IC come centro dirigente del movimento operaio internazionale e, non consentendo la guerra di convocare un congresso delle sezioni dell’IC, il Presidium decide di sciogliere l’IC come centro dirigente del movimento operaio internazionale, svincolando le sezioni … dalle obbligazioni derivanti dalla costituzione e dai congressi precedenti dell’IC …
25 luglio 1943 – Italia: crollo del fascismo, deliberato dal gran consiglio del fascismo e arresto di Mussolini, stabilito e fatto effettuare dal re Vittorio Emanuele III. L’incarico di primo ministro ed il governo sono conferiti dal re al generale Badoglio, che continua la guerra a fianco degli alleati nazisti che però già occupano tutta l’Italia non ancora liberata. Nei primi 45 giorni di governo badogliano la maggioranza dei dirigenti del PCd’I operanti in Italia, rafforzati e potenziati dal ritorno dei carcerati, confinati ed esiliati, assunsero una linea radicale rivendicando le dimissioni del governo Badoglio, la fine della monarchia, ecc. .
Mussolini, liberato su specifico mandato di Hitler, costituisce la Repubblica sociale italiana (o di Salò) Il re fugge da Roma. Inizia la Resistenza. Salerno diventa, per qualche mese, la capitale d’Italia.
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L’8 settembre viene reso pubblico l’armistizio stipulato dal governo italiano con gli anglo-americani. La Russia di Stalin riconosce il Governo Badoglio e Togliatti e Grieco da Mosca auspicano l’allargamento del Governo a tutte le forze antifasciste e dichiarano la disponibilità del PCd’I a farne parte.
L’Italia cambia alleati e la guerra continua, fino al 25 aprile 1945, a fianco dei nuovi alleati anglo-americani contro i nazifascisti.
28.XI - 1.XII Conferenza di Teheran
Tra la fine del ’43 ed i primi mesi del ’44 Stalin ordinò di deportare in Siberia e nell’Asia centrale di diverse popolazioni fra i quali Calmucchi, Ceceni, Tartari, Ingusci senza distinzione di età e sesso, indipendentemente dal comportamento individuale, compresi gli iscritti al PCUS; all’inizio dell’aggressione nazista era stata cancellata la Repubblica autonoma dei tedeschi del Volga c gli abitanti, oltre 300.000 che vivevano in quelle terre da alcuni secoli, furono i primi ad essere deportati nella loro totalità di popolazione non ‘grande russa’.
“Il 1° gennaio 1944 ‘L’Internazionale’, che dal 1918 era stata l’inno nazionale della Russia sovietica fu declassata a canto di partito e sostituita da un nuovo inno nazionale (che) conteneva solo due immagini essenziali: la grande Russia e Stalin. … Oltre che consacrazione massima del ‘culto’ staliniano l’inno era un … un primo proclama esplicito di nazionalismo … di cui vi erano già stati precedenti prima della guerra e … le sue manifestazioni più pesanti sarebbero venute più tardi … il nazionalismo fu il tratto più cospicuo che lo stalinismo, come ideologia e come prassi politica, incrementò dalla fine della II guerra mondiale”.
1944 - 27 marzo - Togliatti, proveniente dalla Russia sbarca in Italia (a Napoli), dopo aver avuto un colloquio con Stalin; appena arrivato, mette in atto la cosiddetta ‘svolta di Salerno’ (operata in realtà a Napoli) alla riunione del Consiglio Nazionale del partito del 30 -31 marzo , i cui elementi sostanziali riguardano 1- Costituzione di un governo di unità nazionale ( in contatto e collaborazione col governo Badoglio, la monarchia e tutte le forze del CLN); 2 - rinvio alla fine della guerra della risoluzione della ‘questione istituzionale’ (era problema impellente e di divisione tra le forze politiche se lo stato italiano restasse monarchia o diventasse da subito repubblica). Nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) i comunisti, insieme ad altri partiti, si erano schierati, prima dell’arrivo di Togliatti, per la repubblica subito).
2 – Bisognava, per Togliatti, praticare da subito il governo di unità nazionale, il che avverrà senza difficoltà nel mese di aprile e di cui fanno parte con propri ministri tutti i partiti del CNL Il PCd’I entra con ministri (Togliatti è tra essi) e sottosegretari nel Governo Badoglio prima e successivamente in quelli di Bonomi, Parri e di De Gasperi.
Questa svolta incontra una forte opposizione (a Napoli un gruppo di oppositori dissenzienti costituisce la federazione di Monte Santo. (il nome derivò dalla zona di Napoli in cui la seconda Federazione fu ubicata). ”Molti dei vecchi compagni giudicavano essere questa linea un vero e proprio tradimento del comunismo … respingevano decisamente la politica di unità nazionale e ponevano come compito fondamentale l’organizzazione di formazioni armate che scendessero in lolla per conseguire immediatamente obiettivi socialisti. … A Napoli per circa un mese e mezzo ci fu un tentativo di secessione … Un gruppo di vecchi compagni … costituì una seconda Federazione comunista , i residui secessionisti del gruppo di Monte Santo, il quale nel frattempo si era andato
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assottigliando,ritornarono al Partito.” In seguito da altri oppositori fu costituto il gruppo Gramsci, attivo fino alla seconda metà degli anni ’50);
Anche per superare queste difficoltà Togliatti inventa il partito di tipo nuovo, varato dal Consiglio Nazionale del partito, Roma 11 aprile 1943, cui si aderisce non per scelta ideologica marxista ma per condivisione alla proposta programmatica e, su questa base vengono immediatamente aperte le iscrizioni per un partito di massa in tutta l’Italia (sia liberata, che occupata dai nazi –fascisti); si passa così dai circa 400.000 iscritti del dicembre 1944 ai 1.770.896 del dicembre 1945).
4.- XII Truppe inglesi stroncano il tentativo comunista d'insurrezione rivoluzionaria comunista in Grecia
1945 - 4-11 . Conferenza di Jalta, decisiva per lo spartizione del mondo tra Russi e Americani.
25 aprile - Insurrezione nazionale in Italia (che per il PCd’I non deve sfociare in ‘rivoluzione’) e successiva esecuzione di Mussolini. Continuano i governi di unità nazionale ma gli anglo-americani restano in Italia da occupanti.
17.VII a 2. VIII Conferenza di Posdam
6 agosto - bomba atomica americana prima su Hiroshina. e successivamente su Nagasaki; a seguito di ciò, resa del Giappone e fine della II guerra mondiale.
Il 29 dicembre 1945 inizia il V Congresso del Partito Comunista d’Italia; il IV, l’ultimo precedente, si era tenuto a Colonia - Dusseldorf ad aprile 1931. Esso deve ‘ufficializzare’ il fattore decisivo della ‘svolta politica ’ della primavera del ’44 e assumerla come ‘linea ufficiale per il futuro’. “Approva con plauso l’operato della Direzione del partito … e si afferma riconoscente a questa Direzione – che ha avuto nel compagno Togliatti la sua guida più sicura ed autorevole”. A sua cura, per la divulgazione e la convinzione dell’apparato e dei militanti e per confermare la svolta quale linea ufficiale, vengono pubblicati nei primi mesi del 1945 dalla società editrice ’L’UNITA’; la RELAZIONE DELLA DIREZIONE DEL PCI AL V° CONGRESSO, Per la libertà e l’indipendenza d’Italia, pagg. 304 e gli interventi di Togliatti al V° congresso (Rapporto al Congresso, Chiusura della discussione, Chiusura del Congresso), Palmiro Togliatti, Rinnovare l’Italia, pagg. 120
. Il Congresso termina il 6 gennaio 1946 e, come previsto e organizzato, ratifica tutto
Il PCd’I, divenuto partito nuovo di massa, cambia definitivamente denominazione e diventa il Partito Comunista Italiano (denominazione già usata da Togliatti dalla cosiddetta svolta di Salerno).
Anni ’40 – seconda metà
Dal 1945, e per qualche anno, gruppi di partigiani smobilitati, e non solo loro, si rifiutarono di ‘consegnare le armi’ rigettando l’invito di Togliatti in tal senso, e continuarono la lotta per l’eliminazione dei ‘residui delfascismo’ con esecuzioni sommarie di fascisti e collaborazionisti, vendette private, sequestri di persone e di beni, ecc. nello spirito di continuazione di una guerra civile a forti connotazioni di classe.
Nei territori dell’Europa orientale, liberati dai russi, si ‘formano’ i paesi socialisti ( Democrazie Popolari) 14
ed il blocco sovietico Numerosi i processi ai dissenzienti ed a chi non è perfettamente allineato allo stalinismo .
In Italia - Elezioni amministrative, Costituente e Referendum: l’Italia è repubblica.
Inizia la Guerra fredda, tra ‘blocco Russia – blocco USA’
Zdanov, assume il ruolo centrale di in materia di ideologia e di cultura, condizionando pesantemente gli intellettuali e gli scienziati (russi e non solo)
Gennaio 1947 Dal PSI esce il PSDI. di Saragat
1947 - Piano Marshall, consistente in notevoli e condizionanti finanziamenti americani per la ‘ricostruzione’, che inizialmente il PCI accetta.
Italia – maggio/giugno 1948 - Gli americani, la DC e De Gasperi decidono l’esclusione del PCI dal governo nazionale. Elezioni del 18 aprile 1948 – Il Fronte popolare (coalizione tra PCI e PSI e qualche altra piccola formazione politica) è sonoramente sconfitto.
14 luglio 1948 - Attentato a Togliatti. La reazione popolare a questo evento fu spontanea ma talmente forte e violenta che “si arrivò ad un passo dall’insurrezione” che né Stalin, né Togliatti volevano; per ciò il moto popolare fu bloccato dalla dirigenza del PCI
La CGIL, in occasione dell’attentato, proclamò uno sciopero generale di protesta e ne conseguì la rottura dell’unità sindacale (nascono la UIL, sindacato socialdemocratico e la CISL, sindacato dei democristiani.
gennaio ’49 – Viene costituito da parecchi partiti comunisti, auspice il PCUS di Stalin, il Cominform – Ufficio d’informazioni tra i partiti comunisti, con sede a Belgrado e con il compito di “organizzare lo scambio di esperienze e, se necessario, di coordinare le attività dei partiti comunisti sulla base di un reciproco accordo.”
Rottura fra Stalin e Tito
1948 Dicembre - Arresto, in URSS, dei membri del Comitato Ebraico Antifascista,
18/7/52 - Loro eliminazione fisica. Si accentua l’antisemitismo in Russia, dove non si era mai spento.
1949 – aprile: Patto Atlantico (NATO).
1/7/1949 Il Santo Uffizio decreta la scomunica dei comunisti italiani, dei loro elettori, dei simpatizzanti e dei fiancheggiatori
1.10.1949. . La Cina diventa comunista con Mao.
1949 E’ nominato Segretario della FGCI Enrico Berlinguer (Sassari, 26/5/1922 – Padova 11/6/1984) discendente di nobile famiglia catalana, emigrata e stabilizzatasi in Sardegna ai tempi della conquista aragonese dell’isola; vanta tra i suoi parenti illustri democristiani sardi: Cossiga e Segni. Si è iscritto al PCI nel 1943, è stato presentato a Togliatti, nel ‘44 a Salerno, dal padre che era stato compagno di scuola. di Ercoli.
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Piace a Palmiro che se ne serve nel PCI e gli affida incarichi e ruoli di direzione politica. Resta segretario della FGCI fino al ’56 e poi sarà promosso a responsabile dell’organizzazione giovanile comunista internazionale. Alle elezioni del ’68 è eletto deputato
25.6.1950 Inizia la guerra di Corea
Scelba e lo scelbismo: uso antipopolare della polizia, repressione e massacro degli occupanti delle terre, di lavoratori in lotta, di manifestanti antigovernativi.
5-3-1953 Muore Stalin.
1954 – estate - Il ‘caso’ Secchia, (l’uomo che sognava la lotta armata e in parziale dissenso con le scelte politiche di Togliatti); la sua emarginazione politica fu ‘giustificata’ dal furto di ingenti fondi del partito operata da uno stretto collaboratore di Secchia, che ne fu giudicato corresponsabile.
14/5/55 Crisi d’Ungheria Intervento militare del Patto di Varsavia e dura repressione degli insorti.
14-25/2/1956 XX Congresso del PCUS - Rapporto Kruscev sui crimini di Stalin
Dicembre 1956 – VIII Congresso del PCI che prospetta da una parte il superamento del concetto di ‘partito guida’ pur ribadendo la ‘superiorità del ‘modello sovietico’ e dall’altra la fedeltà alla ‘via italiana al socialismo’ ed al metodo della democrazia
4/10/57 Lancio del satellite artificiale Sputnik
1958 inizio conflitto cino-sovietico che continuerà per numerosi anni.
1 gennaio 1959 Vittoria della rivoluzione a CUBA con i barbudos, Fidel Castro e CHE Guevara
Luglio 1960 Moti popolari contro il Governo Tambroni, insediatosi col voto determinante per la ‘fiducia’ dei neofascisti del Movimento Sociale. La reazione popolare e di massa fu imponente: il paese fu attraversato da grandi manifestazioni, la tensione fu acuta con numerosi morti e feriti tra i dimostranti. Tambroni si dimise il 19 luglio.
!3 aprile 1961 Il russo Gagarin vola nello spazio
13 agosto – Inizio della costruzione del Muro di Berlino.
1962 – febbraio.- Governo di centro – sinistra, presieduto da Amintore Fanfani
Crisi per i missili russi a Cuba tra Usa e Russia
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21/8/64 Togliatti muore a Jalta, Ai suoi funerali a Roma partecipò una massa imponente di circa un milione di persone.
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Gli succede, come segretario generale Luigi Longo, Berlinguer ne è il vice;. Longo fa pubblicare il testo dell’ultimo scritto redatto da Togliatti, poco prima di morire: il memoriale di Jalta
1966 – gennaio. XI° Congresso del PCI. Scontro fra la ‘destra’ di Amendola e la ‘sinistra’ d’Ingrao
9 -10 – 1967. Che Guevara viene trucidato in Bolivia.
I ‘moti del ’68. Il maggio francese, Le lotte operaie: i consigli di fabbrica, l’occupazione delle università ‘studenti e operai uniti nella lotta’
Le Brigate Rosse iniziano la loro attività.
1968 Crisi in Cecoslovacchia e intervento dell’armata rossa per stroncare la ‘rivolta’ e reprimere il ‘socialismo dal volto umano ' di Alexander Dubcek. Il PCI espresse “riprovazione per l’intervento in Cecoslovacchia delle truppe del Patto di Varsavia”
1969 – Il Manifesto. E’ una rivista mensile, promossa da dirigenti e militanti del PCI, critici da ‘sinistra’ e radiati dal partito (io ci sono passato); modesta la loro influenza come ‘gruppo politico’; è diventato giornale e si pubblica ancora oggi come ‘quotidiano comunista’ 1969 e seguenti anni ’70 – Autunno caldo Strategia della tensione. Brigate rosse. Colpo di stato militare in Cile
Gli anni ’70, sono caratterizzati da numerosi tentativi di ‘costruire’ organizzazioni ‘a sinistra del PCI: quali PSIUP, PDUP, MPL, Avanguardia operaia, Lotta Continua, Democrazia Proletaria; opera anche una vasta miriade di ‘gruppi marxisti – leninisti’ che guardano con nostalgia allo stalinismo e sono sostenuti dal PC cinese. contro i PC filo – sovietici.
1971 Muore Kruscev, già privato di ogni potere dal 1964
1972 - XIII Congresso del PCI - Berlinguer segretario generale; orienta la sua azione politica sulle parole d’ordine del “compromesso storico” e della “solidarietà nazionale”. Suoi principali obiettivi sono 1: graduale e bilanciato superamento dei Blocchi’ ( il PCI fuori dal blocco sovietico): ne consegue la dichiarazione: “Il Patto Atlantico è uno scudo utile per la costruzione del socialismo nella libertà … fattore di sicurezza per l’Italia “ 2: opera per la legittimazione del PCI quale forza politica di governo, insieme ai partiti democratici; “il PCI tendeva a concepirsi ed a presentarsi … come parte di un movimento multiforme della sinistra europea e non come un membro della famiglia politica comunista”
30 aprile 1975 - Fine della guerra in Vietnam con la sconfitta e la cacciata degli american !975 – 77 Berlinguer ‘lancia ‘l’euro – comunismo: nella situazione europeo occidentale, la possibilità di un’avanzata democratica al socialismo, attraverso l’attuazione della piena democrazia, nel rispetto delle libertà personali e collettive, della pluralità dei partiti (terza via). 1976 – giugno – Monocolore democristiano di Andreotti. Il PCI di Berlinguer con la sua astensione ne permette ‘la vita’ con l’intento di spezzare la pregiudiziale anticomunista partecipando al ‘governo, sia pure in forma anomala. Alla lottizzazione delle cariche fra gli esponenti dei partiti fu ammesso anche il PCI. Berlinguer pratica‘la politica dei due tempi’: sacrifici ora e riforme dopo, nel futuro.
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1978 – “Partecipazione contrattata, riconosciuta ed esplicita del PCI alla maggioranza che avrebbe sostenuto il nuovo ministero Andreotti, definito di solidarietà nazionale
16 marzo Via Fani, le Brigate rosse rapiscono Aldo Moro che si era battuto nella DC per l’integrazione del PCI nel sistema politico italiano. Berlinguer sostiene il governo ‘simbolo della difesa della legalità democratica e costituzionale’.
1979 - Invasione russa dell’Afganistan (il Vietnam dei russi).
A fine gennaio ’79 Berlinguer annuncia l’uscita del PCI dalla maggioranza e la fine della solidarietà nazionale.
1981. Dopo il colpo di stato in Polonia; Berlinguer attua lo ‘strappo’ con il’sistema 'del socialismo reale’e dichiara ‘l’esaurimento’ della ‘spinta propulsiva’ della Rivoluzione d’ottobre e del ‘sistema degli stati socialisti.
1985 - Gorbacev è eletto Segretario del PCUS; diventerà capo dello stato russo nel 1988
1989 – Si sfalda il sistema imperiale russo nei paesi dell’Est europeo, crolla il ‘muro di Berlino’ (novembre), è sciolta la confederazione russa (URSS). E’ la fine del ‘socialismo reale’.
In Italia è la fine del PCI. Il segretario Achille Occhetto, influenzato dalla prassi e dalle idee di Berlinguer, prende l’iniziativa del ‘superamento del PCI’ per la cosa, cioè la trasformazione del partito in una nuova forza politica non più comunista nemmeno nel nome.
’91 febbraio - All’ultimo congresso del PCI a Rimini il vecchio PCI viene ‘sciolto’: la maggioranza costituisce il Partito democratico della sinistra (simbolo la quercia) Una consistente minoranza del PCI, che non aveva voluto seguire le scelte di Occhetto, costituisce il partito della Rifondazione comunista (dopo alcuni mesi, a maggio).
Lo stalinismo. Col termine di stalinismo, appunto per il ruolo svoltovi da Stalin, sono stati definiti e storicizzati il sistema politico e di governo attuati e praticati nella Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) dalla fine degli anni ’20 alla caduta del muro di Berlino. Si trattò di un potere assoluto, centralizzato, dittatoriale ispirato allo ‘zarismo’ e che pertanto niente aveva a che fare con gli ideali comunisti di Marx e Lenin, che furono usati come copertura ‘ideologica’ dallo Stalin del marxismo – leninismo.
Ruolo di Togliatti: il togliattismo Palmiro Togliatti aveva contribuito con Dimitrov nel 1935 alla elaborazione della grande svolta dei fronti popolari e delle vie nazionali del VII congresso dell’IC. Fu perennemente e coerentemente fedele a questa impostazione sia da segretario del partito italiano che da dirigente dell’Internazionale comunista; da questa scelta teorico – pratica deriva l’impostazione dell’azione politica togliattiana per cui in Italia si cerca di arrivare al governo del paese con le ‘forze progressive e democratiche’ e si oblitera la ‘rivoluzione socialista’
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(Salvatore Ferraro ha militato ne Il Manifesto negli anni 70. Successivamente in DP, poi in rifondazione in Amr e poi nel 2006 é stato presidente dell'Associazione Marxista Unità Comunista, che nel 2010 si é sciolta e oggi non milita più da nessuna parte.)

Salvatore Ferraro

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