Dalle sezioni del PCL

Lo sciopero del pubblico impiego del 10 di luglio in Gran Bretagna e gli scioperi dei ferrovieri in Francia

13 Luglio 2014

Il 30 novembre del 2011 i lavoratori del pubblico impiego del Regno Unito scioperarono contro il governo Cameron: due milioni e mezzo di lavoratori scesero nelle strade e nelle piazze. Il partito laburista manifestò apertamente la sua contrarietà allo sciopero. I capi dei sindacati nei giorni successivi fecero di tutto nelle trattative per tradire le aspettative dei lavoratori. I burocrati della cosiddetta sinistra sindacale legata al Socialist Worker Pary ed al Socialist Party non riuscirono a impedire l’ennesimo tradimento. Negli ultimi mesi del 2011 la lotta dei lavoratori del settore pubblico britannico non era isolata, qualche esempio: il 26 novembre a Dublino migliaia di lavoratori manifestavano contro le misure di austerità imposte dal governo, il 2 dicembre 80 mila lavoratrici e lavoratori di tutto il Belgio manifestano a Bruxelles contro il governo che attaccava le pensioni e salari. Dall’altra parte dell’oceano Atlantico, il 2 dicembre ventimila lavoratori sfilavano a New York contro la disoccupazione e per aumenti salariali.
Il 10 luglio del 2014 in Gran Bretagna i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego hanno scioperato in massa contro il governo Cameron. Significativa è stata la partecipazione degli insegnanti e dei vigili del fuoco sotto l’attacco dei conservatori che vogliono allungare l’orario di lavoro e aumentare i contributi pensionistici per pensioni ridotte. Il governo conservatore per nulla impressionato dalla convocazione dello sciopero ha annunciato che i salari saranno congelati fino al 2018. Il movimento operaio inglese non solo dovrà combattere sul fronte del salario ma, anche, contro la minaccia di ulteriori restrizioni al diritto di sciopero. Lo sciopero del pubblico impiego è illegittimo ha dichiarato Cameron ed è necessario che sia la maggioranza degli iscritti al sindacato e non solo di quelli che votano a proclamare lo sciopero. I conservatori sostengono che i sindacati hanno un ‘mandato troppo debole’ per indire lo sciopero. Il liberal-democratico Vince Cable ha criticato i conservatori : “ non siamo d’accordo con l’affermazione dei Tories che una minima partecipazione alle votazioni per lo sciopero mina la legittimità dello sciopero. Se vogliamo guardare l’affluenza minima ciò avrebbe importanti implicazioni per la democrazia. Molti parlamentari sono stati eletti ben al disotto della soglia del 50% dell’elettorato”. Questa è la risposta che può dare un borghese ipocrita per salvarsi la coscienza e poi è meglio che stia zitto: liberaldemocratici governano insieme ai conservatori.
Il partito laburista, come nel 2011, si è dichiarato contro lo sciopero. I dirigenti dei due principali partiti dell’estrema sinistra inglese, il Socialist Worker Party ed il Socialist Party, hanno ripetuto per lo sciopero del 10 luglio 2014, quanto dissero per lo sciopero del 30 novembre 2011: il più grande dopo quello del grande sciopero generale del 1926. Ma è un’analogia impropria. Lo sciopero del 1926 durò dal 4 al 12 maggio e i minatori proseguirono ad oltranza. E’ opportuno menzionare le considerazioni di Trotsky su quello sciopero: “lo sciopero generale è stato strangolato non tanto dai capitalisti quanto dai capi traditori del sindacato. Lo sciopero dei minatori continua e se i segnali non ingannano, sarà acuto e duro.
Lo sciopero dei minatori andrà avanti e se i segni non sono ingannevoli, sarà acuto e doloroso. La Gran Bretagna è entrata in un periodo di crisi rivoluzionarie prolungate. Ci saranno naturalmente delle pause, e non si ritornerà all'esistenza pacifica e prospera che il TIMES vorrebbe. Il gigantesco aumento delle lotte sperimentato in questo paese durante i giorni dello sciopero generale è stata una vera grande dimostrazione dei legami profondi dei minatori con la vita e la lotta del proletariato britannico e la classe operaia mondiale”(maggio 1926, The General Strike). Stride l’analogia fatta dai dirigenti di questi partiti dell’estrema sinistra inglese con lo sciopero del ’26, e le vittorie che, oggi, i lavoratori potrebbero ottenere. Hannah Sell, vice segretaria del Socialist Party, porta come esempio la “storica vittoria” dei 15 dollari l’ora per il salario minimo ottenuta a Seattle. In questa città, dove è nato Jimi Hemdrix, il sindaco ha firmato una legge valida per la sola Seattle che ha aumentato il salario minimo a 15 dollari l’ora che sarà introdotta gradualmente nel corso dei prossimi 3-7 anni. Questo risultato va ben oltre la proposta di Obama che lo vuole fissare a 10,10 dollari l’ora. La legge di Seattle è stata accolta con simpatia dagli amministratori democratici più radicali, fra questi il sindaco di New York Di Blasio. Questo aumento è senz’altro una conquista del movimento dei lavoratori della restaurazione che i rivoluzionari devono utilizzare, però, per far crescere nei lavoratori la coscienza della necessità di una tattica per la conquista del potere, altrimenti si finisce col diventare portatori d’acqua a tutti quei liberal che gli aumenti salariali gli auspicano solo “per rilanciare i consumi per uscire dalla crisi”, come se questa fosse prodotto dal sottoconsumo. Hannah Sell, al contrario dei rivoluzionari, quella “vittoria” dimostra “che la classe operaia, con il suo enorme potenziale, è capace non solo di difendere i salari ed i servizi, ma anche per cambiare il mondo. Per farlo, però, la classe operaia ha bisogno di aumentare il suo livello di organizzazione, costruendo un movimento sindacale di massa e un partito di massa che rappresenti gli interessi della nostra classe invece di quelle dell’1%”(Socialistworld 9 luglio 2014). Turati, ritornando in vita, non avrebbe scritto di meglio.
Sempre nello stesso articolo la dirigente del Socialist Party propone che all’interno di uno sciopero generale si debba richiedere l’abrogazione delle leggi antisindacali. Ma le leggi antisindacali chi le dovrebbe abolire il governo conservatore che le vuole inasprire oppure un governo del Partito laburista che anche questa volta si è dichiarato contrario allo sciopero del pubblico impiego?
In Inghilterra i lavoratori, nonostante le sconfitte, continuano a mantenere una forte volontà di lotta e odiano i conservatori. In Francia, i compagni della Courant Communiste Revolutionnaire analizzando l’ultimo sciopero dei ferrovieri hanno individuato il nucleo forte dello sciopero “in un nuovo strato di lavoratori, giovani, provenienti dai quartieri popolari e segregati,con caratteristiche distinte del movimento operaio organizzato corrente e fare la loro prima esperienza di lotta. Questi giovani ferrovieri radicalizzati e e politicamente confusi non sono in grado di formare spontaneamente una alternativa alla burocrazia”. Data la loro confusione questi giovani lavoratori esprimevano la loro carica antisistema cantando la Marsigliese e facendo i gesti inventati dal comico Dieudonnè. Alcune frange dell’estrema sinistra francese da questi comportamenti hanno dedotto che questi giovani lavoratori fossero influenzati dalla destra. Per i compagni di CCR il giudizio di queste frange dell’estrema sinistra è un grave errore per queste ragioni:
“da un lato, un errore d’analisi: per lottare contro questi riferimenti estranei alla tradizione del movimento operaio, abbiamo bisogno di capire i limiti che esse esprimono: sentimento antisistema confuso e aclassista per quanto riguarda il gesto alla Dieudonnè, rivendicazione di appartenenza alla "nazione" e forte illusione sulla natura di classe dello Stato per la Marsigliese. D'altra parte questa visione paralizza la sinistra verso un settore all’attacco in un grande conflitto di classe, e questa visione è l'espressione dell’egemonia su una buona parte dell'estrema sinistra di concezioni campiste "sinistra contro la destra", che rendono completamente ciechi di fronte alle dinamiche che attraversano la nostra classe e alle contraddizioni che producono”.
Il proletariato di tutta l’Europa si dovrà confrontare con una intensificazione brutale, feroce dell’offensiva borghese che in Ucraina ha il suo anello debole. I vertici dell’UE si preparano all’inasprimento della lotta di classe nell’Europa occidentale. Il 24 giugno scorso il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato le disposizioni dell’art. 222 del Trattato di Lisbona che prevede il coordinamento poliziesco-militare per fronteggiare la lotta di classe quando fuoriesce dalla “normalità”. Il proletariato rivoluzionario è avvertito. In Europa le forze che si riconoscono nel Coordinamento per la Rifondazione della IV Internazionale teoricamente sono allertate. I pronostici contenuti nella Dichiarazione di Istanbul del giugno 2007 sono confermati:
“Nel 90° anniversario della rivoluzione socialista d’Ottobre, il primo atto della rivoluzione socialista mondiale, come Lenin, Trotsky e i bolscevichi hanno sottolineato, il mondo entra in un nuovo stadio della rivoluzione socialista mondiale. Per condurre questa nuova ascesa alla vittoria, per completare il lavoro di trasformazione rivoluzionaria iniziato con la rottura dell’anello più debole dell’imperialismo mondiale in Russia nel 1917, noi abbiamo bisogno, ora più che mai, di una Internazionale Rivoluzionaria dei lavoratori: la Quarta Internazionale rifondata”.

Gian franco Camboni sezione prov. di Sassari del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale 12/07/2014

CONDIVIDI

FONTE