Dalle sezioni del PCL

La seconda battaglia di Slavyansk

6 Luglio 2014

La punizione per Slavyansk è un’obiettivo strategico della guerra del governo di Kiev contro il proletariato e le masse sfruttate del Donbass. Slaviansk è stata una delle prime città del sud-est dell’Ucraina a separarsi da Kiev.
La borghesia dell’europea occidentale odia il diritto alla separzione per ragioni profonde che affondano nella storia secolare di sviluppo del capitalismo. Le potenze capitalistiche europee, per la legge dello sviluppo storico combinato e diseguale che le ha determinate, hanno sempre negato il diritto alla separazione ai popoli europei che lo hanno rivendicato: gli irlandesi, i baschi, i corsi. Il Partito Sardo d’Azione (1921-1925) si batteva non per la separazione ma per una repubblica federale fondata sul rovesciamento rivoluzionario dello stato monarchico. L’odio della borghesia occidentale per il diritto alla separazione non è un residuo reazionario. Lenin aveva visto il posto centrale che occupa, nella rivoluzione dell’Europa occidentale, la lotta delle nazioni oppresse e la difesa del diritto di autodecisione e di separazione per l’unità internazionale di tutto il proletariato la. La sinistra borghese, sostenitrice dell’imperialismo democratico, ha fatto proprio l’odio della borghesia per la rivendicazione del diritto alla separazione. Le difficoltà che incontriamo nella campagna contro il governo di Kiev e per la solidarietà con le masse del Donbass, le produce la pseudosinistra per nascondere la potenzialità proletaria rivoluzionaria contenuta nell’ insurrezione del Donbass, fino a chiudersi gli occhi sull’ingresso organizzato dei minatori nella guerra civile. Il diritto alla separazione è radicato nella tradizione storica dei popoli dell’ex URSS : la Dichiarazione dei diritti dei popoli di Russia, firmata da Lenin, il presidente del Consiglio dei commissari del popolo.
Il 5 di luglio la bandiera di Kiev è stata issata nella sede del municipio di Slavyansk. Le truppe insurrezionale hanno iniziato il concentramento su Kramators'k,Gorlovka e Donetsk. Le bande sanguinarie di Kiev arrestano gli uomini dai venticinque ai trentacinque anni. Allarmiamo tutti gli antifascisti su quanto può accadere a Slavyansk: la popolazione è un ostaggio e può diventare vittima di rappresaglia. La mobilitazione per la salvezza del popolo di Slavyansk si deve fare dalle fabbriche a alle chiese e e alle moschee. Ricordiamo a tutti l’eccidio dei musulmani bosniaci a Srebrenica per mano dei fascisti serbi.
Alla guerra civile del Donbass contro il governo di Kiev manca la solidarietà nell’Europa occidentale. Una guerra civile di classe è sempre politica condotta con le armi. La solidarietà alle masse insorte del Donbass è una parte della politica della guerra civile di classe in Ucraina. La solidarietà è un’arma, i viet-cong sono stati rafforzati dalla mobilitazione antimperialista internazionale. Allora nella sinistra internazionale l’imperialismo democratico non era egemone. L’approccio alla realtà sociale condizionato dalla filosofia di genere ha sostituito quello classista-materialista. E’ arrivato il momento di sferrare un attacco a questa ideologia tale da attirargli l’odio di tutto il corpo militante della sinistra. La filosofia di genere è un’arma dell’imperialismo democratico usata per nascondere la lotta e la guerra civile di classe in Ucraina.
La formazione delle nuove avanguardie operaie proletarie nell’Europa occidentale dovrà comprendere, anche, lo studio della guerra civile di classe in Ucraina.

Gian Franco Camboni sezione sassarese del PCL

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