Dalle sezioni del PCL

LA PROMISSIONE DI ORSONI...

12 Giugno 2014

Oggi Venezia si vergogna di fronte al mondo. C'è una corruzione non troppo diversa da quella individuale e soggettiva (?) degli arrestati ed è quella politica, pubblica, generale. Questa è speculare all'altra e fornisce la reale misura della deriva del ceto politico che amministra la città di Venezia da quasi 30 anni. Oggi, con maggior certezza e ragione sappiamo a cosa serviva il Mose: costruire un'opera faraonica spargendo tangenti a destra e a "sinistra" senza alcun pudore; Orsoni è agli arresti ed insieme a lui altri cari "colleghi" di ogni colore politico artefici nei territori delle stesse politiche di sempre legate ai vincoli di stabilità imposti dal fiscal compact: tagli alle spese sociali sulla sanità, sul trasporto pubblico, sull'assistenza domiciliare, sui lavori edilizi e svendita continua di isole e palazzi ai soliti noti. Ora l'epilogo... Si è salvato in extremis il Casinò ma già ora, la cosiddetta "parte buona della politica", in presenza di un infinito balbettio sindacale, si accinge a continuare l'opera facendo "decantare" un pò le cose con un commissario "ponte" per poi proporre una candidatura "pesante" (Casson?) e proseguire il lavoro d'intera definitiva privatizzazione della città nel nome della paura della...destra!
A Venezia la sinistra è scomparsa da anni. Un disastro annunciato sono state tutte le liturgie "unitarie" della sinistra "radicale" per accedere a qualche assessorato (in passato) ed oggi ad una delega del lavoro che trasforma l'unico consigliere della FdS in un vero e proprio "terminale dei disperati" il cui unico compito, invece di appoggiare comitati di lotta, iniziative di conflitto, combattività sindacale o altro che dir si voglia contro una giunta vergognosa, resta quello di mediare ogni giorno qualche piccolo spazio di contrattazione politica magari al fine di racimolare, in futuro, ulteriori esigui ambiti amministrativi pur sempre compatibili col governo padronale del territorio.

Questi scandali non sono eccezioni. Questi sono la regola permanente del sistema capitalistico dove tutto è merce ed in continua vendita ed il profitto (sorretto, in questo caso, direttamente dal fiume di tangenti) è l'architrave della cosiddetta "molla per lo sviluppo".
Eccola qui con tutta evidenza, dunque, la specificità veneziana del "laboratorio" Orsoni, l'uomo più vicino alla Curia veneziana, colto in flagrante: raccogliere "aiuti elettorali" e continuare le privatizzazioni in città. Un sindaco che non si è nemmeno presentato al funerale del professor Vogel in Germania, deceduto a rialto nell'agosto scorso, dando alla città stessa un'immagine cinica e spregiudicata.

Non servono uomini "forti", coraggiosi od "onesti" a capo della guida di Venezia; occorre lottare per un altro sistema di economia e di potere. Questo senza alcuna illusione nemmeno su chi ora assume atteggiamenti "responsabili" e già parla di discutere del bilancio di previsione. Ridicoli.
Fare opposizione a questa giunta morente in una prospettiva di reale cambiamento politico e con gli strumenti del conflitto sociale è oggi più che mai necessario.
Lo esige la classe lavoratrice, lo pretende la storia e la dignità di un popolo.

Enrico Pellegrini
Partito Comunista Lavoratori
Venezia

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