Prima pagina

RISOLUZIONE SULLA PROSSIMA FASE POLITICA

13 Maggio 2007

Il Coordinamento nazionale del mcPCL individua tre assi fondamentali d’azione per i prossimi mesi:
1) l’intervento di massa nelle lotte di classe contro la prossima riforma delle pensioni e della contrattazione
2) il consolidamento del movimento e l’avvio della fase fondativa del PCL, nel quadro della ricomposizione politica della sinistra italiana
3) la manifestazione nazionale del 9 giugno contro Bush, nel quadro del consolidamento di un movimento italiano contro la guerra imperialista e dell’avvio di un ciclo di lotte sociali contro il governo Prodi.

1. L’intervento di massa nelle lotte di classe contro la prossima riforma delle pensioni e della contrattazione.
In questi mesi, dopo l’approvazione della finanziaria, l’attività del governo Prodi ha rallentato la propria mesi iniziativa liberale a sostegno del capitale e contro il mondo del lavoro: il combinato disposto di una fase di ripresa economica del ciclo economico, di tenuta del tessuto produttivo italiano nella competizione internazionale, di instabilità del quadro parlamentare della maggioranza, di prossima scadenza delle elezioni amministrative ha determinato un sostanziale momenti di empasse nei progetti di ennesima controriforma del sistema pensionistico e di nuova concertazione delle regole contrattuali.
L’avvio del processo fondativo del Partito Democratico sul piano politico, l’accelerazione di questi mesi dei processi di integrazione del capitale europeo sul piano strutturale, la frequenza di nuovi e preoccupanti segnali finanziari del precipitare degli equilibri economici mondiali (a partire da una possibile recessione statunitense) hanno determinato un cambiamento di fase.
La periodica interruzione della trattativa e dell’attuazione degli accordi sul contratto del pubblico impiego segna un punto importante per l’ala liberale dell’Unione: il raggiungimento dell’obbiettivo di rinviare di fatto di un anno il rinnovo del CCNL del pubblico impiego, come segnale significativo di politica contrattuale su tutto l’insieme dei rinnovi contrattuali in scadenza (a partire dai metalmeccanici) e sul sistema contrattuale in genere (pressioni confindustriali per la triennalizzazione dei CCNL).
La maggioranza dell’Unione si appresta poi ad avviare una nuova controriforma delle pensioni, che al di là dello specifico bilanciamento in corso nella maggioranza, si propone di incassare il doppio risultato di alzare l’età pensionistica e abbassare i coefficienti (diminuire le pensioni pubbliche). Il trasferimento del TFR ai fondi pensioni, che non ha trovato una massiccia risposta da parte dei lavoratori, comporta la necessità di abbassare sostanzialmente le pensioni statali per aprire materialmente lo spazio alle nuove pensioni private ed ai suoi profitti.
La significativa adesione allo sciopero dei Cobas scuola l’11 maggio, gli scioperi spontanei in alcune fabbriche del nord, l’evidente malessere del pubblico impiego per la trattativa in corso sul contratto sono segnali di una possibile evoluzione dai fischi di mirafiori ed il disagio di ampi settori di classe nei confronti del governo, ad un azione attiva di opposizione sociale di classe nel nostro paese.
Questi segnali non vanno lasciati cadere: il mcPCL si propone di attivare, sostenere ed intrvenire nella prossima fase di lotte di classe in Italia.

2. IL consolidamento del movimento e l’avvio della fase fondativa del PCL, nel quadro della ricomposizione politica della sinistra italiana

L’avvio della fase costitutiva del Partito democratica, di fatto immediatamente successiva alla vicenda Turigliatto ed alla nuova contradditoria collocazione di Sinistra Critica (nel Prc e fuori, nella maggioranza di governo ma criticamente) apre una fase di profonda ricollocazione della sinistra italiana che interessa direttamente anche lo spazio politico di un opposizione di sinistra al Governo Prodi.
Il congresso della Sinistra Europea e l’avvio di un possibile percorso di raggruppamento con la nuova Sinistra democratica, il PdCI ed i Verdi colloca definitivamente il Prc in un ambito teorico e programmatico di matrice socialista e riformista. Una nuova collocazione di cui le folgoranti ed incredibili dichiarazioni libanesi di bertinotti sono nel contempo conseguenza e preannuncio.
In questo quadro agiscono anche diverse spinte, soprattutto in Sinistra critica e nei centri sociali del nord est, ad individuare un percorso di costituzione di una nuova soggettività politica movimentista, critica nei confronti del governo Prodi e nel contempo indeterminata su un piano di classe e di progettualità politica futura.
In questo contesto è necessario collocare l’avvio della fase costituente del PCL, sul piano nazionale e nei territori locali: un partito dell’opposizione di classe che a partire da una base programmatica comunista rivoluzionaria si radica nella classe lavoratrice. Un progetto che ha segnato un primo e significativo risultato nella capacità di presentare liste elettorali del PCL alle prossime amministrative sul piano nazionale, seppur in maniera ancora limitata e discontinua, in 3 su 4 dei capoluoghi di regione al voto, dal nord al centro al sud. Un percorso di presentazione del nostro progetto, di raccolta delle forze e delle soggettività disponibili, di radicamento sociale ed organizzativo è prioritario in una fase così segnata da processi di profonda ricomposizione della sinistra sociale e politica italiana.

3. La manifestazione nazionale del 9 giugno contro Bush, nel quadro del consolidamento di un movimento italiano contro la guerra imperialista e dell’avvio di un ciclo di lotte sociali contro il governo Prodi.

In questo quadro complessivo, definito dai due precedenti assi, assume particolare rilevanza la manifestazione nazionale del 9 giugno contro la venuta a Roma di Bush le mobilitazioni ad essa connesse. Una manifestazione che caratterizza l’opposizione del movimento contro la guerra al conflitto imperialista e coloniale degli Stati Uniti in Irak ed Afghanistan.
Da una parte questo appuntamento segna una tappa fondamentale del movimento italiano contro la guerra, concludendo il ciclo di mobilitazioni avviato ad agosto con le mobilitazioni contro la guerra in Libano, che ci ha visto parte promotrice determinante. Il tentativo dell’ala moderata e filogovernativa del movimento per la pace di marginalizzare l’ala antimperialista del movimento, a partire dalla contrapposizione milanese alla manifestazione del 18 novembre di Roma, vede un doppio insuccesso: Vicenza ed il 9 giugno segnano il proseguimento di un ciclo di lotte contro la guerra, contro il pendolarismo euroatlantico del governo italiano e contro il suo sostegno ad interventi militari imperialisti; il significativo allargamento delle forze promotrici del 9 giugno ad alcuni settori centristi (sinistra critica, rete 28 aprile e centri sociali del nord est in primis) segnano la difficoltà ad isolare socialmente e politicamente le forze antimperialiste.
Dall’altra questa manifestazione si pone oggettivamente come una prima occasione in cui i diversi soggetti sociali e politici dell’opposizione di sinistra si ritrovano su uno stesso fronte (dai sindacati di base alla rete 28 aprile, dai centri sociali del nord est al PCL), all’apertura di quella possibile fase di opposizione sociale di massa al governo Prodi.
In questo quadro l’obbiettivo fondamentale è la riuscita di una manifestazione nazionale e di massa, in grado di segnare il quadro politico e di impattare ad un livello di massa sulla classe e nei settori giovanili. Un obbiettivo da non perdere di vista nel perseguire atti esemplari o semplicemente mediatici di autorappresentazione radicale. Il mcPCL intende lavorare a questo obbiettivo con tutte le sue forze.

Considerate le forze disponibili del Movimento ed il limitato tempo a disposizione prima dell’estate, il Cn individua come priorità di intervento del PCL:
- l’organizzazione di un volantinaggio capillare nei posti di lavoro sulla controriforma delle pensioni e le contrattazioni, in cui tutte le sezioni devono impegnarsi nelle prossime settimane. In questo quadro, aderendo inoltre a tutte le mobilitazioni, gli scioperi e le manifestazioni in corso su queste tematiche, il Cn impegna le proprie sezioni territoriali ad organizzare nel prossimo mese in tutti i capoluoghi e le realtà in cui è presente assemblee pubbliche ed incontri, promossi come PCL; sul bilancio del governo prodi e per una sinistra che non tradisca, a cui invitare esponenti locali e nazionali del fronte sociale di opposizione (sindacati di base, associazioni, collettivi, rete 28 aprile, ecc), a seconda degli specifici contesti locali
- l’impegno massimo ed assoluto di tutte le sezioni e di tutti gli iscritti per la manifestazione del 9 giugno, aderendo alle mobilitazioni connesse (dalle Carovane alla manifestazione di Cameri del 19 maggio), ma impegnando con uno sforzo straordinario tutta l’organizzazione per la riuscita di uno spezzone significativo alla manifestazione romana.
- L’indizione nella città di Roma di un incontro, da pubblicizzare nazionalmente sul manifesto, per una sinistra che non tradisca, una sinistra comunista, di collocazione dell’avvio della fase costituente del PCL a livello nazionale.

Approvata dal Coordinamento Nazionale del mcPCL

CONDIVIDI