Dalle sezioni del PCL
Solidarietà agli inquisiti per le occupazioni genovesi
La magistratura genovese si prepara ad una nuova tornata di processi per colpire decine di compagni e compagne. La nostra solidarietà a tutti loro si concretizza nella lotta quotidiana contro questo sistema.
29 Maggio 2014
Solidarietà a tutti i compagni e le compagne inquisite: ci ritroveremo nelle lotte, nei presidi contro la repressione, nelle occupazioni dei luoghi di lavoro e delle case, nel costante sforzo di abbattere questo sistema economico e tutte le sue sovrastrutture
La repressione va in scena: le Istituzioni e la magistratura si calano nel loro ruolo di difensori della legalità per colpire i rivoluzionari che agiscono nel presente ritagliando spazi di autonomia politica e di autogestione.
Il teatrino trema e teme la perdita della sua platea assuefatta alla normalità della violenza e dello sfruttamento quotidiano. Se qualche irrequieto intende agire per mostrare e smontare la finzione di quella messinscena viene colpito dalle guardie di sicurezza e dalle maschere, vili esecutori della normalizzante legge borghese posta a barriera degli interessi, delle rendite e dei profitti di pochi.
I moderni boia e i togati col martelletto, a Genova, vogliono correre contro il tempo per mostrare l'efficienza della macchina repressiva e intimidatoria dello Stato. Tre occupazioni passate tre processi penali: decine di compagni e compagne di fronte all'inquisizione borghese a rispondere, sotto varie forme giuridiche, della colpa di dissentire e reagire all'oppressione di questo sistema.
L'occupazione di Giustiniani 19, la sua tentata rioccupazione e l'occupazione della Casa Occupata “19 Luglio” di Corso Firenze sono i tre atti politici da ridurre e trasformare al pubblico in atti criminali, in “normali” problemi di ordine pubblico. Ad oggi l'assuefatto non deve nemmeno sapere che c'è chi osa il sacrilegio della “lesa maestà”.
In ordine di citazione dei casi ci sono le accuse verso compagni e compagne, costretti a rendere conto ad un'autorità che non riconoscono e che trova il suo unico significato nella conservazione dell'esistente, e nella diffusione di paura e sottomissione: 22 accusati di resistenza aggravata, con l'esecuzione di 4 arresti domiciliari e numerosi obblighi di firma; 7 accusati di danneggiamento, invasione e violazione dei sigilli; 12 accusati di invasione e furto di energia elettrica.
Stato e Chiesa, nella forma della ecclesiastica Fondazione Brignole, a braccetto per far cadere la scure della conservazione dello sfruttamento e del capitale.
Solidarietà a tutti i compagni e le compagne inquisite: ci ritroveremo nelle lotte, nei presidi contro la repressione, nelle occupazioni dei luoghi di lavoro e delle case, nel costante sforzo di abbattere questo sistema economico e tutte le sue sovrastrutture.