Dalle sezioni del PCL
DIVIDI ET IMPERA
La strategia borghese e il suo cavallo di Troia
25 Maggio 2014
DIVIDI ET IMPERA LA STRATEGIA DELLA CLASSE BORGHESE E IL SUO CAVALLO DI TROIA
“Come fruitori ed abitanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, a malincuore, ci sentiamo di dovere intervenire rispetto ai fatti di domenica 18 maggio di Piazzale Bertozzi…… “ Così attacca il comunicato stampa dei compagni dello SPA Sovescio, ma non sono solo loro ad essere fruitori dello spazio sociale nato in uno stabile di via Bixio il cui destino è stato per anni quello triste dell’ abbandono, del declino e della fatiscenza, un destino a cui i compagni dello SPA insieme a tutti gli altri hanno posto fine risistemando l’ immobile e portandovi all’ interno nuova linfa vitale. All’ interno di via Bixio 7 oltre ad avere trovato alloggio 35 persone con bambini piccoli, vittime della logica feroce della borghesia classista, hanno trovato spazio movimenti e organizzazioni politiche con identità diverse fra loro, ma tutte unite dalla volontà comune di lottare e contrastare appunto la ferocia che contraddistingue la borghesia capitalista e le sue politiche di esclusione e abbandono. All’ interno del Sovescio operano e hanno trovato spazio realtà come lo SPA , Rete Diritti in Casa, InsurgenCity, KGA (Kollettivo Giovanile Autogestito), Frida Kahlo sezione cittadina del Partito Comunista dei Lavoratori: tutte identità politicamente diverse fra loro, ma tutte rispettose della diversità dell’ altro e, soprattutto, coese nel volere politicamente e socialmente agire insieme, indice di una volontà inequivocabile che è iscritta nel DNA di Parma: un fronte d’ azione antifascista ed anticapitalista unico.
I FATTI
Quanto accaduto il 18 maggio in Piazzale Bertozzi nulla ha che vedere con le strategie d’ azione dei compagni dello SPA e di tutti i soggetti che operano all’ interno del Sovescio, strategie che non prevedono e non potrebbero mai prevedere azioni di stampo squadristico: non si tendono imboscate, non si opera nell’ ombra, ma alla luce del sole si opera per salvaguardare i più deboli, il loro diritto ad avere una casa, accudire i propri figli e ad avere una vita dignitosa. Sovescio non è un covo di picchiatori è casa per persone sfrattate e senza lavoro, ma è anche una palestra, una biblioteca, uno spazio per la proiezione di audiovisivi, uno spazio per i giovani dove confrontarsi e liberare la loro creatività, un luogo di incontro e dialogo politico, un luogo di integrazione fra chi ha pensieri, parole e culture diverse. Quanto accaduto in Piazzale Bertozzi altro non è che una squallida rissa da bar in cui si sono trovati coinvolti individui dichiaratamente nazi-fascisti e altri soggetti non meglio conosciuti, nulla di imputabile a chissà quale volontà o organizzazione politica: di fatto tutto riconducibile a fatti personali, anche se, forse, scatenati da posizioni politiche opposte. Il 20 maggio la Gazzetta di Parma si sente in dovere di informare i cittadini con un articolo in cronaca nera descrivendo sommariamente quanto accaduto, ma soprattutto pubblicando un comunicato di CasaPound dove non solo viene arbitrariamente indicato il Sovescio come appartenenza politica dei presunti aggressori, ma ha ribadito con forza la volontà di contrastare la politica del diritto alla casa per tutti che le organizzazioni politiche e movimentiste portano avanti all’ interno del Sovescio, rendendo pubblico che CasaPound ha intenzione di radicalizzare la sua azione fino a mettere in atto iniziative per chiedere che la fruizione degli asili nido sia prioritaria verso gli italiani e discriminatoria verso chi non è italiano: ma un bambino, diciamo noi, è un bambino e basta! Non possiamo non notare che CasaPound, i suoi militanti, esprimono pensieri e parole e conducono azioni che poco hanno a che vedere con la tradizione storica dei borghi d’ oltre torrente e questo è un fatto incontrovertibile! Così come incontrovertibile è il fatto che i militanti di CasaPound conoscono la storia dei borghi, a meno che non si ammetta che siano dei benemeriti ignoranti! Ed è altrettanto incontrovertibile che è la Gazzetta di Parma che coccola e culla CasaPound e la sua ideologia di riferimento dichiaratamente nazi-fascista pubblicando e diffondendo le loro iniziative. L’ interrogativo è d’ obbligo: di che colore è l’ anima della Gazzetta di Parma? Non abbiamo dubbi: NERO! La rissa di Piazzale Bertozzi non è il reale fatto che il quotidiano cittadino vuole portare all’ attenzione del pubblico: i fatti reali che stanno infastidendo la classe borghese sono ben altri, sono fatti che indicano inequivocabilmente che in città forze diverse e antagoniste al capitalismo si stanno coalizzando acquisendo una forza che la inquieta: dai cortei corposi e fortemente politicizzati del 25 aprile e 1 maggio alternativi a quelli ufficiali al corteo antifascista del 17 maggio nel quartiere popolare di Montanara, dai flash mob all’ interno dei centri commerciali contro le aperture domenicali e nelle festività al sostegno politico dei lavoratori in lotta, dall’ intervento dei vari militanti per impedire sfratti esecutivi all’ individuazione e occupazione di immobili abbandonati per dare un tetto a chi è stato buttato in mezzo alla strada, ultimo, ma non meno importante, al fermento politico che sta nascendo intorno al Sovescio. Altro fatto reale è l’ utile servilismo di un organo di stampa che di fatto infama e infanga, mettendolo in maniera subdola all’ indice, chi non ha nulla a che vedere con quanto accaduto il 18 maggio, strumento operativo di una classe, quella borghese, che ha una coscienza collettiva del suo essere, del suo esistere, dei suoi obbiettivi: dominare e garantirsi sempre maggiori profitti! Ogni singolo componente, ogni singolo strumento della classe borghese sa esattamente cosa deve fare, come deve agire proprio perché è partecipe di una coscienza di classe collettiva ed attua una strategia chiara ed inequivocabile.
DIVIDI ET IMPERA
Antica strategia politica che i cesari dell’ impero romano conoscevano e praticavano alla perfezione e che si è tramandata nel tempo come incipit del dominio classista: il Sovescio e sottoposto a ordinanza di sgombero così come deciso dalla nomenclatura borghese parmense sgombero sospeso per volontà del sindaco Pizzarotti in attesa di trovare una soluzione per le 35 persone senza casa alloggiate nello stabile di via Bixio. Dopo svariate richieste di incontro avanzate dallo SPA e da Rete Diritti in Casa con il sindaco e regolarmente declinate finalmente il 19 maggio il sindaco Pizzarotti, insieme all’assessore ai servizi sociali Rossi, incontra una delegazione dello SPA e della Rete Diritti in Casa e forte di una mappatura degli immobili abbandonati di proprietà del comune (per altro fatta dai compagni di Rete Diritti in Casa) propone una soluzione: dare uno degli immobili mappati in autogestione ad una costituente associazione legalmente riconosciuta ( per questioni burocratiche e legali ) che dovrà intervenire a proprie spese per rendere agibile l’ immobile e alloggiarvi a titolo gratuito e senza limiti di tempo i senza casa del Sovescio. Per contro lo stabile di via Bixio dovrà essere liberato e reso al legittimo proprietario. E lo spazio sociale? Cancellato, l’ immobile in concessione potrà essere utilizzato solo per costituire unità abitative. Rete Diritti in Casa ha in qualche modo raggiunto il suo obbiettivo ( dare una casa a chi non se la può permettere ) mentre i compagni dello SPA sono letteralmente tagliati fuori. Chiaro l’ obbiettivo ed altrettanto chiara la strategia! La proposta del sindaco è un cavallo di troia: un dono che porta all’ interno di se le armi che potrebbero mettere in crisi la coesione fra due componenti importanti del Sovescio mettendoli di fatto uno contro l’ altro. La sequenza degli episodi rende più chiaro il tutto: il 18 maggio un militante per altro molto noto di CasaPound decide di farsi un aperitivo in un bar dei borghi d’ oltre torrente, chi ha aggredito chi e quale parole siano volate non è dato saperlo, di fatto il fascista finisce all’ ospedale. Il 19 maggio il sindaco incontra una delegazione del Sovescio e avanza la sua proposta. Il 20 maggio la Gazzetta di Parma pubblica la notizia della presunta aggressione e il comunicato di CasaPound dove vengono indicati colpevoli alcuni componenti del Sovescio e subito sotto un articolo dove si informa la cittadinanza che il sindaco avrebbe trovato una soluzione al problema dei senza casa del Sovescio. Non ci sono dubbi: chiaro l’ obbiettivo, chiara la strategia! Se la proposta viene accettata la vittoria della classe borghese sarà totale, se viene rifiutata chiedendo che spazio sociale e spazi abitativi possano continuare a coesistere il sindaco uscirà dal problema comunque pulito, la colpa della mancata soluzione sarà addossata allo SPA e lo stabile di via Bixio sgomberato con la forza.
UNA POSSIBILE SOLUZIONE UN'UNICA POSSIBILE RISPOSTA POLITICA
Non sarà facile venirne fuori, non sarà facile evitare lo scontro: unica possibile soluzione e mettere in scacco la borghesia e restituire al mittente il subdolo cavallo di troia. Il sindaco propone di porre in autogestione una proprietà del comune, noi chiediamo che più proprietà del comune tornino a disposizione della collettività subordinando gli interessi particolari ed individuali all’ esercizio di una proprietà collettiva autogestita, di fatto noi accogliamo la proposta del sindaco ampliandola e rendendola più efficace, restituendo alla collettività beni in totale disuso rendendoli agibili per nuovi spazi abitativi e spazi sociali che possano essere una valida alternativa a quanti si troveranno in difficoltà a causa di una crisi che non hanno provocato unica risposta politica all’ austerità imposta dal Capitale e alla repressione attuata dalla classe politica al suo servizio.