Rassegna stampa

Il cantiere nasce dal tradimento

articolo da il manifesto

1 Maggio 2007

Chi le idee chiare le ha da tempo è Marco Ferrando, che un partito nuovo, di opposizione senza se e senza ma l'ha già fatto e anzi lo presenta con un certo orgoglio come «l'unica proposta organizzata alternativa e indisponibile ad accordi con l'Unione». Il suo «partito comunista dei lavoratori» ha solo 24 sezioni, esce per la prima volta allo scoperto nelle prossime amministrative (candidature qua e là, spiccano Genova comune e provincia, Ancona, Rieti, Reggio Calabria e Ragusa) e terrà il suo vero congresso fondativo soltanto a novembre prossimo.

La parola d'ordine di questa fase spiega più di mille discorsi: «Una sinistra è morta, occorre costruirne una nuova, che non tradisca», dice Ferrando. Il tradimento, tarlo antico del movimento operaio, è quello di chi ha scambiato «cariche istituzionali in cambio della cogestione al governo, di un governo per di più ostaggio della grande finanza e della Confindustria».
«Il Prc è pienamente mutato ed ormai è in crisi profonda», attacca il professore di Finale ligure, epurato dalle liste del partito a ridosso del voto di aprile. E se il Pd per lui rappresenta semplicemente «l'establishment», il 'cantiere' delle sinistre è un «classico progetto socialdemocratico che garantisce il controllo dei movimenti in cambio della sua partecipazione al governo». Marco Ferrando ne ha per tutti, a partire dal progetto «anfibio, né dentro né fuori Rifondazione» della Sinistra critica di Cannavò e Turigliatto, e bolla i comunisti della minoranza dell'Ernesto (Prc) e Marco Rizzo (Pdci) di essersi «totalmente adattati al progetto socialdemocratico». Dunque va per la sua strada, con «l'avanguardia sociale e politica dei movimenti di lotta per costruire una sinistra anticapitalista di opposizione, coerentemente anticlericale e pienamente autonoma da questo centrosinistra».

di M. Ba.

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