Dalle sezioni del PCL
GENOVA : BOLLETTINO FINCANTIERI DI APRILE 2014
" Lotta di classe ", Fincantieri - S. Ponente, Aprile 2014
22 Aprile 2014
“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!! “ (K.Marx)
EDITORIALE :
PER LA MOBILITAZIONE IMMEDIATA CONTRO IL NUOVO DECRETO LAVORO
Il decreto del governo Renzi sul lavoro- approvato il 26 Marzo - è un nuovo colpo drammatico alle condizioni della giovanegenerazione.
La precarizzazione si fa generale e definitiva, senza limiti temporali, tutele legali, protezioni sindacali, contenuti formativi.
Nessun governo precedente avrebbe potuto osare tanto. Se può provarci Renzi , dietro lo schermo truffa degli 80 euro, è grazie alla complicità o la passività delle sinistre politiche e sindacali.
Gli 80 euro in busta paga corrispondono all' aumento parallelo delle addizionali locali Irpef che il governo ha liberalizzato. Le coperture principali verranno dai tagli alla spesa pubblica, e quindi dalla spesa sociale (contributo da pensioni, nuovi tagli alla sanità, riduzione dei trasferimenti alle ferrovie e al TPL coperti da un nuovo aumento di tariffe e biglietti, eventuale compressione delle già miserabili pensioni di reversibilità,...).
Altre coperture sono per lo più virtuali e potranno dunque tradursi in ulteriori tagli sostitutivi di spesa sociale. L'enorme massa dei pensionati poveri è totalmente ignorata dalla manovra sull'Irpef mentre pagherà i tagli sociali che la finanziano.
I padroni incassano una nuova riduzione dell'Irap, a vantaggio dei loro profitti e a danno della sanità pubblica (oggi coperta dall'Irap); e ottengono soprattutto la completa liberalizzazione dei contratti a termine e ulteriori vantaggi sull'apprendistato, quindi più lavoro precario e ricattabile.
Il decreto del governo su contratti a termine e apprendistato è la condanna definitiva di un' intera generazione a un precariato permanente, privato di ogni residua tutela legale ,di ogni confine temporale, di ogni protezione dal licenziamento senza giusta causa.
Questo è il fatto. Un fatto che richiederebbe di alzare immediatamente un argine a difesa dei lavoratori e di milioni di giovani, organizzare finalmente una mobilitazione unificante dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati attorno a un proprio programma indipendente: che rivendichi la cancellazione di tutte le leggi di precarietà, il blocco dei licenziamenti, la ripartizione generale del lavoro, un grande piano di nuovo lavoro per opere sociali, finanziato dalla tassazione progressiva di grandi capitali e patrimoni.
Ma per realizzare questa svolta di lotta, unitaria e radicale, occorre rompere con Renzi. Rimuovere complicità, equivoci, e denunciare apertamente la valenza sociale di classe del suo programma e il significato reazionario del suo governo.
Non bastano le “critiche” platoniche al decreto, tanto più dopo aver esaltato i provvedimenti di Renzi come “giorno di festa” (Camusso) o “ positivo cambiamento” (Landini) o “momento di svolta” (Vendola).
E' necessaria una mobilitazione di massa in tutta Italia per il ritiro immediato del decreto, per l'abolizione di tutte le leggi di precarietà, per la ripartizione del lavoro esistente, per un piano di nuovo lavoro.
Senza questa svolta di lotta, il movimento dei lavoratori continuerà ad essere disarmato, sul fronte sociale come su quello politico. A tutto vantaggio dei padroni e dei loro partiti politici.
ECHI :
NO ALLA TRUFFA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE
Negli ultimi 4 anni in Fincantieri Italia si sono persi circa 800 posti di lavoro. Ed è certo che la cassa integrazione in atto nei vari cantieri proseguirà anche per il 2015. A fronte di ciò, Azienda e Governo non perdono occasione per ribadire che il progetto di collocazione in Borsa prosegue, con la solita falsa motivazione che questo sia il solo modo per far crescere la produzione ed il prestigio internazionale di Fincantieri. E' una truffa ai danni di lavoratori e cittadini italiani. Attraverso la quotazione in Borsa, infatti, è facile ottenere ingenti finanziamenti da parte di grandi azionisti, ma sempre in cambio della promessa di fare utili in tempi certi, molto spesso nel breve periodo, che se non realizzati con la produzione andranno ottenuti chiudendo cantieri, delocalizzando la produzione all' estero, licenziando lavoratori, e talvolta mediante l' uso di soldi pubblici. Al contrario, per essere competitivi a livello internazionale e poter acquisire nuove importanti commesse occorre puntare sulla ricerca tecnologica, sulla qualità e professionalità dei dipendenti. E sull' abbattimento dei costi veramente inutili,a partire dagli stipendi milionari dei dirigenti, in primis quello dell' a.d. Bono.
RIVA TRIGOSO: LUCI ED OMBRE DOPO L' INCONTRO DEL 17 APRILE
All' incontro di Giovedì 17 Aprile scorso tra Fincantieri e Sindacati, è stata ribadita la volontà dell' Azienda di proseguire col progetto del Cantiere Integrato Riva – Muggiano, che prevede l' integrazione delle funzioni produttive dei due cantieri del Levante ligure. E sono stati confermati i carichi di lavoro per il resto dell' anno e per il 2015: si tratta della costruzione della settima unità Fremm, del pontone e della nave rompighiaccio. E tra qualche mese, partirà la costruzione di 6 pattugliatori e 3 navi da supporto che la Marina Militare ha da tempo annunciato. Oltre a ciò, l' Azienda ha annunciato di voler assegnare alle ditte di Appalto un' ampia zona all' interno del cantiere di Riva Trigoso, allo scopo di isolare le attività svolte dal personale esterno rispetto a quelle svolte dai dipendenti Fincantieri. Inoltre l' Azienda ha dichiarato di volersi svincolare da ogni responsabilità rispetto alle ditte esterne, a cominciare dalle pratiche illegali messe in atto da queste aziende, specie in tema di condizioni contrattuali e di lavoro per i dipendenti di queste ditte. Si tratta di un' operazione che fa presagire di nuovo il ridimensionamento del cantiere, e destinata a produrre un progressivo peggioramento della condizione lavorativa. Fin da ora, invitiamo i lavoratori del cantiere a stare in guardia e ad essere pronti alla lotta.
IL VOLTO UMANO DEL “ CAPITALISMO PROGRESSISTA “
Lunedì 14 Aprile Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e rappresentante del cd capitalismo “progressista” è stata incaricata da Matteo Renzi, alla presidenza dell’ENI. Il giorno dopo, con perfetto sincronismo, la direzione del gruppo Marcegaglia, mostrava la realtà del suo “volto umano” (insieme al fratello), annunciando la chiusura del suo stabilimento di Milano, che impiega 169 lavoratori. Né il gruppo Marcegaglia in generale, né il suo stabilimento milanese si trovano in uno stato di crisi. Il punto è che la Marcegaglia di Milano è rimasta isolata in una zona un tempo sito di grandi fabbriche (Falck, Breda, etc), poi chiuse o spostate, e in cui si va sviluppando una grande speculazione edilizia. Evidentemente partecipare a tale speculazione può dare profitti superiori a quelli derivanti dallo sfruttamento capitalistico normale degli operai della fabbrica. E’ l’ora dell’azione, e il PCL, nei limiti della sua forza, sarà a fianco dei lavoratori in lotta. Veramente bisogna farlo entrare nella testa di ogni lavoratore e lavoratrice: l’unico capitalista buono é quello espropriato.
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