Dalle sezioni del PCL

GENOVA : BOLLETTINO PIAGGIO DI APRILE 2014

" Lotta di classe ", Piaggio Aero - Sestri Ponente, 14 Aprile 2014

13 Aprile 2014

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!! “ (K.Marx)

EDITORIALE:

PER LA MOBILITAZIONE IMMEDIATA CONTRO IL NUOVO DECRETO LAVORO

Il decreto del governo Renzi sul lavoro- approvato il 26 Marzo - è un nuovo colpo drammatico alle condizioni della giovanegenerazione.
La precarizzazione si fa generale e definitiva, senza limiti temporali, tutele legali, protezioni sindacali, contenuti formativi.

Nessun governo precedente avrebbe potuto osare tanto. Se può provarci Renzi , dietro lo schermo truffa degli 80 euro, è grazie alla complicità o la passività delle sinistre politiche e sindacali.

Gli 80 euro in busta paga corrispondono all' aumento parallelo delle addizionali locali Irpef che il governo ha liberalizzato. Le coperture principali verranno dai tagli alla spesa pubblica, e quindi dalla spesa sociale (contributo da pensioni, nuovi tagli alla sanità, riduzione dei trasferimenti alle ferrovie e al TPL coperti da un nuovo aumento di tariffe e biglietti, eventuale compressione delle già miserabili pensioni di reversibilità,...).

Altre coperture sono per lo più virtuali e potranno dunque tradursi in ulteriori tagli sostitutivi di spesa sociale. L'enorme massa dei pensionati poveri è totalmente ignorata dalla manovra sull'Irpef mentre pagherà i tagli sociali che la finanziano.

I padroni incassano una nuova riduzione dell'Irap, a vantaggio dei loro profitti e a danno della sanità pubblica (oggi coperta dall'Irap); e ottengono soprattutto, per decreto, la completa liberalizzazione dei contratti a termine e ulteriori vantaggi sull'apprendistato, quindi una nuova espansione di lavoro precario e ricattabile.

Il decreto del governo su contratti a termine e apprendistato è la condanna definitiva di un' intera generazione a un precariato permanente, privato di ogni residua tutela legale ,di ogni confine temporale, di ogni protezione dal licenziamento senza giusta causa.

Questo è il fatto. Un fatto che richiederebbe di alzare immediatamente un argine a difesa dei lavoratori e di milioni di giovani, organizzare finalmente una mobilitazione unificante dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati attorno a un proprio programma indipendente: che rivendichi la cancellazione di tutte le leggi di precarietà, il blocco dei licenziamenti, la ripartizione generale del lavoro, un grande piano di nuovo lavoro per opere sociali, finanziato dalla tassazione progressiva di grandi capitali e patrimoni.
Ma per realizzare questa svolta di lotta, unitaria e radicale, occorre rompere con Renzi. Rimuovere complicità, equivoci, e denunciare apertamente la valenza sociale di classe del suo programma e il significato reazionario del suo governo.

Non bastano le “critiche” platoniche al decreto, tanto più dopo aver esaltato i provvedimenti di Renzi come “giorno di festa” (Camusso) o “ positivo cambiamento” (Landini) o “momento di svolta” (Vendola).

E' necessaria una mobilitazione di massa in tutta Italia per il ritiro immediato del decreto, per l'abolizione di tutte le leggi di precarietà, per la ripartizione del lavoro esistente, per un piano di nuovo
lavoro.
Senza questa svolta di lotta, il movimento dei lavoratori continuerà ad essere disarmato, sul fronte sociale come su quello politico. A tutto vantaggio dei padroni e dei loro partiti politici.

ECHI:

IL 15 APRILE NUOVO INCONTRO A ROMA, MA E' STATO UN GRAVE ERRORE INTERROMPERE LE MOBILITAZIONI

Il nuovo incontro programmato per il 15 Aprile a Roma tra Parti sociali ed Azienda è stato ottenuto con le lotte dei giorni scorsi. Anche questa volta, però, l' annuncio di un nuovo incontro è servito per convincere i lavoratori a interrompere la lotta. E' un grosso errore, a nostro parere, perché, come insegna la storia di migliaia di vertenze operaie, i risultati migliori per i lavoratori si ottengono solo quando questi incontri avvengono in un clima di pressione costante, mediante azioni di lotta sistematiche. Al contrario, un clima raffreddato avvantaggia solo il padronato e lo rende più tranquillo e sicuro nella difesa dei suoi interessi parassitari. E le notizie che seguono, lo dimostrano.

SESTRI E FINALE VERSO UN FUTURO DIVERSO

Da ciò che è trapelato in questi giorni circa il nuovo piano industriale presentato dall' azienda, si prospetta per gli stabilimenti di Sestri e Finale due futuri diversi. Infatti per Finale sono previsti un max di 48 esuberi su un totale di circa 650 addetti, e il trasferimento della produzione a Villanova d' Albenga, ormai sostanzialmente pronto. Mentre lo stabilimento di Sestri Ponente verrà sostanzialmente abbandonato, poiché qui dovrebbe restare solo una società di manutenzione, ancora da costruire, mentre la produzione di parti di ali e coda dovrebbe essere affidata alla Laer, società di Benevento, tra i  principali subfornitori di Alenia Aermacchi, che prevede di costruire un nuovo stabilimento a Carcare. Di conseguenza a Genova sono previsti 117 esuberi su un totale di 540 addetti, e alla fine del processo nessun lavoratore di quelli genovesi resterebbe dipendente Piaggio. Se questo piano sarà sostanzialmente confermato all' incontro del 15 Aprile, ai lavoratori di Sestri non resterà che opporsi con forme di lotta dure e radicali.

ANCORA DUBBI SUL FUTURO DELLE AREE DI SESTRI.

La nota rivista “AIRLINE”, specializzata nel settore aeronautico-civile, nel suo ultimo numero di Gennaio-Marzo 2014, a proposito dell' aeroporto genovese, scrive (p.34) : “ il Cristoforo Colombo sarà uno dei pochi aeroporti raggiungibili in cabinovia, nel momento in cui andrà in porto il progetto, presentato anche alla UE per il finanziamento, di collegamento con la stazione ferroviaria denominata Aeroporto-Erzelli, che sarà costruita fra le attuali di Genova-Cornigliano e Sestri Ponente, e collegata al sistema metropolitano. Circa 600 metri di percorrenza, con una fermata intermedia in corrispondenza di un nuovo parcheggio anch' esso in previsione.”
A questo punto, rivolgiamo pubblicamente alcune domande alle Istituzioni: a che punto è il progetto ?la sua realizzazione comporterà delle modifiche alla destinazione d'uso della zona antistante l' Aeroporto, compresa quella di Piaggio, si o no ? Dove verrà costruito il parcheggio?, ….
E' bene che i lavoratori Piaggio per primi pretendano al più presto dei chiarimenti.

ABU DHABI: UN COLOSSO ECONOMICO CON UN SISTEMA SOCIALE SCHIAVISTA

Da tempo circola la voce di un cambiamento ai vertici di Piaggio Aero. Sembra, infatti, che da un momento all' altro il fondo Mubadala, fondo sovrano dell’emirato arabo di Abu Dhabi sia in prossimità di acquisire il 98% delle azioni. L' Emirato arabo è un colosso economico: nel 2012 ha registrato un fatturato di 8522 miliardi di dollari e profitti per 35,9 miliardi; possiede il 9% del petrolio e il 5% del gas mondiale. E' un Paese, però, dove di fatto una minoranza privilegiata possiede un reddito medio di 2300 dollari al mese, mentre il 90% della popolazione è rappresentato da lavoratori immigrati che guadagnano 300 euro al mese, lavorando 10-12 ore al giorno per sei giorni la settimana, in condizioni schiavistiche e senza tutele sindacali. Ciò non ha mai impedito ai politici italiani di recarsi nell' Emirato a chiedere soldi in cambio di aziende da poter spremere, come sta succedendo a Piaggio. E' evidente che l' Emirato di Abu Dhabi, forte dell' appoggio dei politici italiani (PD in testa) e di un investimento fatto di 190 milioni di euro, pensa ora di poter fare ciò che vuole di Piaggio, ed è altrettanto evidente che solo i lavoratori potranno impedirglielo, con le lotte e con la solidarietà attiva di chi, come noi, sta incondizionatamente dalla loro parte.


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PCL - GENOVA

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