Dalle sezioni del PCL

PIAGGIO : RESPINGERE IL PIANO PADRONALE CON LA LOTTA

Testo del volantino diffuso questa mattina davanti al sito Piaggio di Genova Sestri P.

13 Gennaio 2014

RESPINGERE IL PIANO PADRONALE CON LA LOTTA

Il piano industriale che la Piaggio ha presentato è, purtroppo, la conferma clamorosa di ciò che in questi mesi avevamo sostenuto controcorrente: un piano finalizzato a ridurre i costi per aumentare i profitti. Il “costo“ è quello dei lavoratori. Il profitto è quello degli azionisti. Altro che “ collaborazione “ tra capitale e lavoro.

Con una brutalità di cui solo i padroni sono capaci, hanno spiegato che siccome la concorrenza è spietata e le commesse sono poche, bisogna buttar fuori dagli stabilimenti di Sestri e Finale 540 lavoratori complessivi, tra “esuberi“ ed “esternalizzati“.

Bene hanno fatto, anche se tardivamente, i sindacati a dichiarare irricevibile tale piano. Il problema è che se veramente i sindacati intendono respingere questo piano, bisogna che uniscano i lavoratori in una lotta radicale: nelle rivendicazioni e nelle forme di azione. Solo così sarà possibile mettere paura all' Azienda e costringerla a ritirare il piano.

Pertanto occorre costruire innanzitutto un rapporto di forza favorevole ai lavoratori: l' occupazione degli stabilimenti sino alla revoca del piano può essere utile allo scopo. Una cassa di resistenza, attivata dai sindacati, può servire a sostenere tale
occupazione.

Inoltre: se c' è meno lavoro, il lavoro che c' è sia distribuito fra tutti, in modo che nessuno sia privato del lavoro. Si dirà che così pagano gli azionisti, perchè i “costi“ aumentano. E' vero. Ma perché i “costi“ per gli azionisti sono considerati intollerabili e i costi per gli operai “necessari” e “responsabili” ? E' ora di finirla col negoziare il “costo del lavoro” per gli azionisti. E' ora di discutere il costo degli azionisti per il lavoro.

Se azionisti e dirigenti Piaggio rifiutano di negoziare questa soluzione va rivendicata pubblicamente la nazionalizzazione dell' azienda, senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori. Perché dev' essere considerato naturale che un padrone possa licenziare i suoi operai e non che gli operai possano licenziare un padrone?

L' azienda Piaggio è di chi ci lavora. Se gli azionisti non garantiscono il lavoro ed anzi spiegano che bisogna cancellare posti di lavoro, allora i lavoratori hanno diritto di rivendicare l' esproprio degli azionisti. E' una rivendicazione imposta dalla durezza dello scontro. In fondo si tratta di essere tanto radicali quanto lo sono i padroni. L' alternativa è soccombere.

Le direzioni sindacali degli stabilimenti Piaggio dovrebbero unire gli operai in una lotta vera che miri a vincere. Se invece non intendono farlo, un' assemblea dei lavoratori può eleggere al suo interno un comitato di sciopero, che autorganizzi la lotta.

In ogni caso, il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) starà comunque dalla parte dei lavoratori contro ogni loro svendita. Come sempre.

PCL - GENOVA

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