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IL PARTITO COMUNISTA DELL'EMILIA ROMAGNA LANCIA UNA PETIZIONE PER LE DIMISSIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE
6 Dicembre 2013
COMUNICATO STAMPA
Michele Terra, dell'esecutivo nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori, ha presentato oggi la petizione per le dimissioni del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna dopo lo scandalo delle “spese pazze. Terra ha dichiarato: “Bisogna mandarli a casa per cambiare non solo classe politica ma fermare le politiche classiste e antipopolari che la Regione porta avanti con accordo bipartisan senza nessuna vera opposizione”.
Il Partito Comunista dei Lavoratori ha presentato oggi la petizione popolare su cui raccoglierà le firme dei cittadini dell'Emilia-Romagna per chiedere le dimissioni dell'Assemblea legislativa regionale dopo lo scandalo delle “spese pazze” dei consiglieri di tutti i partiti, dal Pd al Pdl passando per i 5 Stelle (i quali infatti nemmeno chiedono lo scioglimento del consiglio e le elezioni anticipiate come fa il PCL).
Michele Terra, dell'esecutivo nazionale del PCL, ha dichiarato: “E' una vergogna che politici che pretendono ed impongono sacrifici agli altri si permettano stipendi da 6.000 euro e si facciano rimborsare dalle casse pubbliche cene da 200 euro a coperto o l'euro per il bagno pubblico. Non ci vuole un premio Nobel per la letteratura per capire che devono andare a casa perché chi si fa rimborsare dalla Regione anche i regali di natale è moralmente inadatto a ricoprire qualunque incarico pubblico.”
“Prima di andarsene definitivamente questi consiglieri” - ha continuato Terra - “devono rendere un favore ai cittadini: sopprimere i finanziamenti ai gruppi consiliari così come sono stati fino ad oggi; tagliare gli stipendi ed ogni altra indennità dei consiglieri regionali, parificandoli ad impiegati pubblici; modificare il “porcellino” ovvero la legge elettorale.”
“Si deve cambiare classe politica” - ha concluso Terra - “per fermare le politiche classiste ed antipopolari che la Regione porta avanti. Difendendo i servizi sociali da ogni ipotesi di privatizzazione o smantellamento, in primo luogo fermando la riduzione di posti letto ed ospedali in Emilia-Romagna. E soprattutto rilanciando politiche a favore dei lavoratori: col rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, con la stabilizzazione dei precari, con aumenti salari reali e generalizzati.”
Da lunedì prossimo il PCL comincerà la raccolta di firme sulla petizione in tutto il territorio regionale da Piacenza a Rimini.
Si allega il testo della petizione
Bologna, 6 dicembre 2013
Ufficio Stampa Pcl
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Alla presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna
I sottoscritti cittadini dell'Emilia-Romagna, a norma dell'art.16 dello Statuto della Regione e dell'art.121 del Regolamento dell'Assemblea legislativa, presentano la seguente
Petizione popolare
Si chiede all'Assemblea legislativa, ovvero ai consiglieri ad essa assegnata, di:
procedere con urgenza alla soppressione dei finanziamenti ai gruppi consiliari così come fino ad oggi stabiliti e regolamentati, al fine di evitare ogni ulteriore abuso, che agli occhi della popolazione e dei lavoratori appare come un vero e proprio insulto, poiché gli stessi consiglieri che da un lato chiedono agli altri sacrifici, tagliando salari ai lavoratori pubblici e riducendo i servizi sociali - come il caso recente della riduzione degli ospedali in Emilia -Romagna - dall'altro si garantiscono un elevatissimo tenore di vita a carico delle casse pubbliche.
Tagliare gli stipendi ed ogni altra indennità dei consiglieri regionali, parificandoli ad impiegati pubblici - contratto Enti Locali - categoria D (circa 1.400/1.600 euro netti al mese, più regolari contributi INPS) così da eliminare gli ingiustificati privilegi economici.
Modificare la legge elettorale regionale (il “porcellino”) che permette da 5 a 10 consiglieri di essere eletti in una lista senza preferenze direttamente collegata al candidato presidente vincente. Di ripristinare un sistema elettorale proporzionale senza sbarramento così che ogni formazione politica e ogni candidato debba confrontarsi con la ricerca di consenso e pesare per i voti realmente raccolti e non per il peso politico acquisito artatamente tramite sbarramenti e premi di maggioranza.
Dimettersi quanto prima, ovvero non appena realizzati i tre punti precedenti, al fine di chiudere la presente legislatura e di permettere ai cittadini di tornare alle urne per esprimere un nuovo consiglio regionale dopo i gravi fatti che hanno riempito le cronache nelle ultime settimane e che, non essendo stati nemmeno smentiti dai diretti interessati, richiedono un nuovo pronunciamento popolare.
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NOTA DELL'AGENZIA DIRE
(ER) REGIONE. "TUTTI A CASA", PCL: FIRMATE PER DIMETTERE ELETTI
"CHI SI FA RIMBORSARE I REGALI DI NATALE E' MORALMENTE INADATTO"
(DIRE) Bologna, 6 dic. - Da lunedi' si potra' firmare per
chiedere di 'mandare a casa' tutti i consiglieri regionali
dell'Emilia-Romagna. Infatti, il Partito comunista dei lavoratori
(Pcl) ha deciso di avviare una petizione popolare da presentare
all'Assemblea legislativa con appunto la richiesta di dimissioni
di tutti i gruppi consiliari e di ritorno anticipato alle urne
con una legge elettorale differente. Si potra' aderire firmando
ai banchetti che saranno aperti in varie piazze della regione
(gli organizzatori diranno poi dove e quando). L'iniziativa e'
stata presentata oggi a Bologna dagli attivisti del Pcl, che, a
fronte delle inchieste sulle spese pazze in Regione, pretende
provvedimenti concreti. Oltre alle dimissioni degli attuali
consiglieri e alla riforma della legge elettorale, denominata dai
promotori della petizione "porcellino" per la somiglianza con la
legge nazionale il cui premio di maggioranza e' stato giudicato
incostituzionale, il Pcl invoca l'eliminazione dei finanziamenti
ai gruppi in Regione e tagli di stipendi e indennita' con la
proposta di parificare i compensi dei consiglieri a quelli degli
altri impiegati pubblici (tra i 1.400 e i 1.600 euro al mese).
"Chi si fa rimborsare i regali di Natale e' moralmente
inadatto per stare in politica. I consiglieri siedono sugli
scranni di via Aldo Moro e si fanno pagare anche l'euro per il
bagno pubblico", afferma parlando ai cronisti Michele Terra,
membro dell'esecutivo nazionale del Pcl. "Nemmeno i 5 stelle si
sono indignati per le spese pazze", aggiunge Terra, che definisce
i grillini "riformatori senza riforme".
(Pan/ Dire)
13:23 06-12-13
NOTA DELL'ANSA
Costi politica: Pcl, petizione per dimissioni Consiglio E-R
Ma prima nuova legge elettorale, taglio stipendi e finanziamenti
(ANSA) - BOLOGNA, 6 DIC - Una petizione popolare per chiedere
all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna di dimettersi il
prima possibile dopo il caso delle spese 'pazze' dei gruppi
consiliari che sta travolgendo la Regione. E' l'iniziativa del
Partito comunista dei lavoratori (Pcl) che iniziera' la raccolta
firme dalla prossima settimana.
Ma quello che il partito chiede ai consiglieri prima di
lasciare viale Aldo Moro e' di ''sopprimere tutti i finanziamenti
ai gruppi cosi' come fino ad oggi stabiliti e regolamentati,
tagliare gli stipendi e ogni altra indennita', portandoli al
massimo a 1600 euro netti come quelli degli impiegati pubblici,
e modificare la legge elettorale regionale ripristinando un
sistema proporzionale senza sbarramento'', ha spiegato Michele
Terra, dell'esecutivo nazionale del Pcl.
''E' incredibile che dopo tutte le notizie sulle spese pazze
- ha detto - solo noi chiediamo le dimissioni del Consiglio.
Nemmeno il M5S, moralizzatori senza morale, chiedono le
dimissioni, questo perche' sono consiglieri e condividono gli
stessi privilegi''.
Secondo Terra, realizzati i tre punti, l'Assemblea
legislativa ''deve dimettersi al fine di chiudere la presente
legislatura e di permettere ai cittadini di tornare alle urne
per esprimere un nuovo Consiglio regionale. E' ora di
demistificare quello che dice Vasco Errani, la Regione ha poche
virtu' e meno vizi rispetto ad altre, ma questo non vuol dire
essere i primi della classe''.
L'intento degli organizzatori della petizione e' chiudere la
raccolta firme entro fine anno. ''Il Consiglio regionale ha
l'obbligo di risponderci non essendo richiesta una soglia
numerica per la raccolta firme, ne basterebbe sola una'', ha
detto Terra. (ANSA).
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Radio Città Fujiko»Notizie
Spese Pazze, petizione Pcl per far dimettere i consiglieri
L'iniziativa del Partito Comunista dei Lavoratori contro gli scandali in Regione.
di redazione
venerdì 6 dicembre 2013 - 11:26
Categorie: Politica
"Cambiare classe politica per cambiare le politiche di classe". Con questo slogan il Partito Comunista dei Lavoratori lancia una petizioni per chiedere le dimissioni dei consiglieri dell'Emilia Romagna coinvolti nello scandalo "Spese Pazze", ma anche per il taglio dei loro stipendi e la riforma del sistema elettorale regionale.
Pranzi da 200 euro a coperto, viaggi con auto da 900 euro e perfino il rimborso del bagno pubblico. Sono solo alcune delle notizie uscite nelle ultime settimane in merito all'indagine sulle "Spese Pazze" che coinvolge il Consiglio regionale. Una situazione che il Partito Comunista dei Lavoratori definisce "scandalosa e vergognosa" e contro la quale quest'oggi ha lanciato una petizione, con lo slogan "Cambiare classe politica per cambiare le politiche di classe".
"È scandaloso - osserva ai nostri microfoni Michele Terra del Pcl - che i consiglieri che si fanno rimborsare le spese pazze siano gli stessi che chiedano sacrifici ai lavoratori, ai precari e ai cittadini, ad esempio con la riduzione o lo smantellamento di 25 ospedali regionali su 61".
E dal momento che nessuno ha chiesto le dimissioni dei consiglieri - nemmeno il M5S, sottolinea Terra - il partito ora chiede ai cittadini di firmare una petizione che a fine gennaio verrà portata proprio in Assemblea Legislativa.
Le richieste sono numerose. Da un lato la soppressione dei finanziamenti ai gruppi regionali, così come sono stati fatti fino ad oggi. Dall'altro la riduzione dello stipendio dei consiglieri e l'equiparazione a quello di un impiegato. "Fare politica non dev'essere un privilegio economico - sostiene Terra - Provino la differenza di vivere con 6000 euro al mese o con 1400".
Ma non è finita qui. Il Pcl chiede infatti la riforma del sistema elettorale regionale, secondo cui "se sei alleato del Pd o del Pdl entri in Consiglio con l'1%, altrimenti c'è lo sbarramento al 3%", spiega il segretario dei comunisti, che prosegue: "Se è stato dichiarato incostituzionale il Porcellum, probabilmente lo è anche il 'porcellino', come noi chiamiamo il sistema elettorale regionale".