Dalle sezioni del PCL

Solo il nostro partito può far diventare consapevoli i lavoratori dell’AMT di Genova e di tutte le aziende municipalità del settore dei trasporti che la loro lotta pone la questione del potere.

24 Novembre 2013

La privatizzazione delle aziende di proprietà dei comuni, province e regioni, contenuta nella spending review, faceva parte del programma del governo Monti (legge 94/2012 e legge 135/2012). Questa linea di offensiva contro la classe salariata occupata e disoccupata è stata rafforzata dal governo Letta con il decreto legge/69/2013 convertito in legge (9 agosto 2013 n. 98). A capo della revisione di spesa c’è il tanto elogiato, dai ruffiani del padrone, Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento finanza pubblica del FMI. La durata in carica del Commissario è di tre anni e non più uno come nel governo Monti: ciò significa maggiore determinazione ed energia nell’offensiva contro i lavoratori e le lavoratrici del settore delle aziende dell’ “amministrazione pubblica”. Su questo fronte si è scatenata la lotta dei Lavoratori dell’ATM di Genova.
Il governo, il sindaco Doria e la burocrazia sindacale cercano di snervare i lavoratori genovesi, ma questa linea sarà sconfitta perché c’è l’opposizione dei lavoratori all’accordo di Sabato 23 e la presenza a Genova di una rappresentanza dei lavoratori dell’ATAC di Roma. Quest’ultimo dato contiene la potenziale espansione della lotta in tutto il settore.
L’aristocrazia finanziaria, assetata di plusvalore per le contraddizioni laceranti prodotte dalla caduta tendenziale del saggio del profitto, oggi allo spasimo, vuole mangiarsi tutta quella parte di plusvalore, che dal secondo dopoguerra, era stato destinato, a causa delle lotte operaie, ad un minimo e contraddittorio sviluppo delle forze produttive. Questo è il processo che avviene con la riduzione del debito pubblico. La lotta dei lavoratori di Genova per questa ragione porta immediatamente al cuore delle questioni: la lotta contro il governo per cacciargli in bocca la legge del 9 agosto 2013 n. 98 e far prendere le valigie a F. Cottarelli. Bisogna chiamare alla lotta tutto il Comitato No Debito. La forza materiale per abolire il debito pubblico è la lotta dei lavoratori contro le privatizzazioni. Il nostro partito è l’unica forza dl movimento operaio ad avere le idee chiare ed una strategia offensiva. A questa linea dobbiamo conquistare i lavoratori del settore.
Nell’ immediato un’importanza strategica l’occupa l’agitazione politica che deve condurre fra i lavoratori dell’ATAC la nostra sezione romana. La strada di questa iniziativa di lotta per conquistare la direzione del movimento è stata aperta dall’intervento del nostro portavoce nell’assemblea della Chiamata. Tutte le forze del partito si devono concentrare per scatenare la lotta all’Attac di Roma. Se parte la lotta a Roma, lo stallo temporaneo di Genova verrà superato. Ciò che è iniziato a Genova non una fascina ma una catasta infuocata.
La battaglia congressuale della CGIL va aperta con questa lotta, così come in Sardegna va aperta chiamando la CGIL a costruire, insieme al sindacalismo di base e le forze anticolonialiste rosse, i comitati popolari per il giudizio ed il castigo dei responsabili dello scempio e dei morti di Olbia e di Torpè. Con lo spirito del fronte unico, nella lotta del settore delle municipalizzate dobbiamo rivolgerci all’USB, augurandoci che si renda conto degli errori commessi nella lotta a Meridiana.
Sezioni provinciali di Sassari ed Olbia del Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale
24 novembre 1013

sezioni provinciali PCL Sassari Olbia

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