Dalle sezioni del PCL
Massacro sociale all’Electrolux: 1550 lavoratori in esubero!!!
29 Ottobre 2013
Ecco alcuni dati che siamo riusciti a reperire dall’incontro del 28 ottobre a Mestre tra Electrolux Italia e sindacati, presenti anche le RSU di fabbrica: il numero di esuberi per il trasloco nell’Est Europa di produzioni attualmente in Italia sono 1.550 sommando il vecchio e il nuovo piano. A Porcia (PN) i nuovi esuberi sono quasi 50 operai e circa 200 impiegati (su quest’ultimi l’azienda non vuole nemmeno trattare), 140 operai a Susegana (TV) e 75 a Solaro (MI). Per fare un solo esempio della gravità dei dati, tra vecchio e nuovo piano i posti di lavoro che saranno tagliati porteranno a dimezzare l’organico di Susegana: 499 lavoratori di troppo su un organico di 1000 dipendenti.
L’investigazione competitiva (così la chiamano la procedura di chiusura di interi stabilimenti) sulle fabbriche italiane comunque non si ferma a questi dati … l’obiettivo degli svedesi è chiaro: disimpegnarsi dall’Italia! Forse si salverà solo Forllì per il tipo di produzione (piani di cottura) grazie alla “copertura” dei mobilieri locali.
La multinazionale esibisce i dati a giustificazione del massacro sociale: in Italia il costo del lavoro è di 24 euro l’ora contro i 10 in Polonia. A fare i conti in tasca ai lavoratori sono bravi, ma esibire i propri libri contabili per vedere bene i loro di conti … mai! Magari si potrebbe scoprire che tutte le fabbriche del gruppo sono benissimo in grado di garantire i salari e l’ammortamento del capitale produttivo cosicché da potersi salvare dalla crisi se solo si eliminassero … i profitti e le enormi retribuzioni dei dirigenti: nazionalizzando l’Electrolux senza indennizzo per i padroni e sotto controllo operaio!