Dalle sezioni del PCL
Electrolux Porcia: immediata la risposta dei lavoratori all'annuncio della possibile chiusura dello stabilimento ...
26 Ottobre 2013
Ieri, con 2 ore di sciopero per turno e lo stazionamento di fronte ai cancelli della portineria nord, i lavoratori della Electrolux di Porcia hanno dato la prima, immediata, risposta alle dichiarazioni pervenute da Stoccolma sulla possibile chiusura dello stabilimento: " La fabbrica non è degli svedesi, è il nostro patrimonio comune ... la difenderemo a costo di dormirci dentro"!
Il comunicato dell'azienda è pervenuto alle RSU ieri attraverso il canale di comunicazione interna ... e non erano notizie buone, al telefono i compagni ci confermano la situazione: "Era quello che ci si aspettava, tagli e spostamento di produzioni all'est. Oggi siamo partiti con le prime iniziative di lotta, dopo l'incontro di lunedì prossimo con l'azienda ce ne saranno altre".
Dall'ANSA apprendiamo che l'Electrolux ha annunciato il taglio di 2.000 posti di lavoro (corrispondenti al 3% della propria forza lavoro complessiva). Electrolux impiega in totale oltre 60 mila dipendenti ed ha motivato la decisione dei tagli con il fatto che sebbene la domanda in America del Nord e sui mercati emergenti sia in crescita resta in calo nei principali mercati di sbocco dell'azienda in Europa e così la scelta a causa dei risultati deludenti del terzo trimestre, che hanno evidenziato un calo del 29% dell'utile a 75 milioni di euro. I primi a pagare le scelte padronali per incrementare i profitti saranno i lavoratori di una fabbrica in Australia a Orange: 500 operai e impiegata a casa! Di seguito tocca a noi in Europa, Medio Oriente e Africa. Le cifre, annuncia il gruppo potranno essere anche superiori!
Le 4 fabbriche italiane sono sotto “investigazione": nel gergo di Electrolux ... sono a forte rischio di chiusura. Il gruppo ha infatti deciso di ''studiare in dettaglio se dovrà mantenere le sue quattro fabbriche italiane''. E In Italia Electrolux ha stabilimenti per i diversi settori produttivi in Friuli, in Veneto, in Emilia Romagna e in Lombardia. L'Italia, per numero di fabbriche e per numero di occupati, è uno dei Paesi europei dove più è concentrata l'attività della multinazionale svedese. Le fabbriche sono quattro: Forlì, dove sono occupate 800 unità e si producono piani cottura e forni; Porcia (Pordenone), con 1200 occupati e produzione di lavatrici; Solaro (Milano) con 900 unità e produzione di lavastoviglie e Susegana (Treviso), 1.000 occupati e produzione di frigoriferi e congelatori da incasso. Da Porcia e Susegana è già stato ipotizzato lo spostamento delle produzioni del basso di gamma verso i paesi dell'est.
Come PCL abbiamo già espresso la nostra solidarietà e partecipazione ai lavoratori . Già martedì prossimo, alla luce dei risultati del coordinamento di gruppo del 28 ottobre già convocato e delle assemblee del 29 ottobre in orario di lavoro che si terranno almeno a Porcia, avremmo il quadro del programma delle iniziative di resistenza e come partito di Pordenone e Treviso potremmo già coordinarci per portare il nostro contributo alla lotta.