Dalle sezioni del PCL

RESOCONTO DELLE ASSEMBLEE STUDENTESCHE A FIRENZE

20 Ottobre 2013

Mercoledì 16 e giovedì 17 ottobre, alcuni compagni del Pcl e del Csr di Firenze hanno avuto l'opportunità di intervenire, parlare al liceo scientifico Leonardo Da Vinci, temporaneamente occupato.
Nella prima giornata, l'obiettivo era sensibilizzare gli studenti riguardo ai fatti della scuola Diaz, avvenuti durante il G8 a Genova del 2001. Il compagno Simone , coordinatore del partito a Firenze, ha portato la sua testimonianza diretta dei fatti.
Si è cercato di avvicinare i ragazzi al mondo delle rivendicazioni, sottolineando l'importanza dell'attivismo e dell'unione nella lotta, soprattutto e più che mai di fronte alla repressione da parte del sistema.
Il secondo giorno, invece, è stato dedicato nello specifico alla presentazione del Collettivo studentesco rivoluzionario, di cui sono stati esposti i princìpi, la natura, gli obiettivi e le iniziative passate. C'è stato, inoltre, l'intervento dell'operaio Francesco Doro, che milita come sindacalista nel comitato centrale della Fiom. L'intenzione era quella di evidenziare l'unità fra mobilitazioni studentesche e rivendicazioni nel mondo del lavoro, presentando entrambe come espressione della lotta di classe contro il comune antagonista, ovvero la borghesia capitalista dominante.
Il tentativo è stato quello di proporre l'alternativa comunista agli studenti, avvicinandoli il più possibile trattando temi che potessero sentire vicini e facendo leva sulle loro esigenze. A tal proposito, ad esempio, il compagno Francesco del Csr ha impostato il dialogo sul disagio dei ragazzi a scuola e su come questo sia un effetto del sistema d'istruzione imposto dal governo. Per evitare un approccio da insegnanti o comunque da gruppo settario che impone un modello unico, è stato scelto di usare termini attuali immediatamente comprensibili, che gli studenti potessero riconoscere e che permettessero loro di far propri concetti quali la lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori, il sistema di oppressione della classe dominante ecc.
I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti: i ragazzi sono sembrati interessati agli argomenti proposti. Non si può negare che manchino, alla base, non solo la coscienza di classe ma anche alcune conoscenze dei fatti storici fondamentali. Tuttavia questo non deve scoraggiare. L'interesse verso i fenomeni politici attualmente scarseggia, e riuscire a dialogare con studenti che si dimostrano pronti ad ascoltare e discutere di questi temi è già un passo avanti. Da questa esperienza, poi, noi stessi possiamo trarre le nostre conclusioni ed elaborare metodi più efficaci per far presa sui giovani.

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