Dalle sezioni del PCL
GENOVA: BOLLETTINO FINCANTIERI DI GIUGNO 2013
" Lotta di classe " , bollettino Fincantieri, Ge-S.Ponente, Giugno 2013
25 Giugno 2013
" L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi " ( K. Marx )
EDITORIALE:
NUOVO ACCORDO SULLA RAPPRESENTANZA : UNA GABBIA PER I LAVORATORI
Il nuovo accordo sulla rappresentanza firmato Venerdì 31 Maggio tra Confindustria e CGIL-CISL-UIL , azzera completamente le regole esistite finora e ne predispone delle nuove, decisamente peggiori per i lavoratori.
Tale accordo si basa sullo scambio tra diritto alla rappresentanza ed esigibilità degli accordi. Ciò significa che, d’ora in avanti, potranno partecipare alle elezioni dei rappresentanti sindacali solo liste presentate da CGIL,CISL e UIL o da altri sindacati che (come loro hanno fatto con questo patto) rinuncino in anticipo ad ogni azione di contrasto e accettino gli accordi decisi a
maggioranza.
Per meglio chiarire, facciamo un esempio: nel 2010 a Pomigliano la FIAT impose, con metodi ricattatori, un contratto gravemente peggiorativo delle condizioni dei lavoratori. Quel patto fu accettato dalla maggioranza dei sindacati, delle RSU e dei lavoratori con un referendum. Nonostante ciò, la FIOM, decise di opporsi a quell’accordo e lo contrastò per via sindacale e giudiziaria, e per questo fu esclusa dalla rappresentanza sindacale in FIAT e i suoi iscritti discriminati sul lavoro, ...
Con il nuovo accordo, tutto questo non succederà più, perché il problema degli accordi separati viene di fatto superato, abolendo il diritto a dissentire. Chi non ci sta è fuori dai meccanismi della rappresentanza.
Inoltre, CGIL, CISL, UIL firmando questo accordo impegnano tassativamente tutte le proprie organizzazioni e i propri delegati a rispettare il principio della esigibilità. Con ciò verrà impedito il dissenso interno alle stesse organizzazioni firmatarie, e si formeranno delegati sindacali che saranno più fedeli non verso i lavoratori ma verso le rispettive organizzazioni, pena la perdita dell'incarico di delegato e di tutte le tutele che esso comporta.
Dopo aver ottenuto il diritto di deroga ai contratti nazionali di lavoro (accordo del 28 Giugno 2011) la Confindustria incassa anche l’ impegno a non contestarli. E’ sufficiente la convalida della maggioranza “certificata” dei lavoratori per renderli vincolanti.
Se una maggioranza di lavoratori, ad es. sotto ricatto di licenziamento, accetta un accordo peggiorativo, la minoranza dei lavoratori deve tacere e allinearsi.
L’intesa prevede, tra l'altro, che nei prossimi contratti vengano definite le sanzioni contro chi trasgredisce e sciopera.
Le burocrazie di CGIL-CISL-UIL ottengono così due risultati. Il primo è il superamento di fatto del problema degli accordi separati, e quindi del rischio di spaccature e contrasti tra loro e/o al proprio interno. Il secondo è quello di offrire una sponda al governo di unità nazionale guidato da PD e PDL. Il plauso esplicito di Letta (“bravi, bravi, bravi”) sintetizza la soddisfazione di un governo che ha bisogno di uno scudo sociale protettivo, per proseguire indisturbato con le politiche di austerità.
La CGIL aderisce all’ accordo sulla rappresentanza col sostegno decisivo della FIOM di Landini, che tradisce platealmente le speranze suscitate tra i lavoratori in questi anni. Unica ad opporsi la Rete28Aprile-Opposizione in CGIL.
Bisogna reagire subito e a tutti i livelli, per contrastare questo accordo. Dentro una linea di massa che rilanci, una volta di più, l' esigenza di dare una risposta radicale e di classe all'offensiva padronale e alle politiche d' austerità.
ECHI:
FINCANTIERI: VERSO UN NUOVO PIANO INDUSTRIALE.... SENZA ILLUSIONI
L' a.d Bono ha annunciato un nuovo piano industriale da concordare coi Sindacati in tempi rapidi. Già si parla di nuova cassa integrazione a rotazione per altri due anni. E si intravedono progetti di ridimensionamento industriale e peggioramento delle condizioni di lavoro per alcuni cantieri, come dimostrano le notizie circolate finora sul futuro del Muggiano, di Ancona e di Marghera. E come fatto spesso, l' Azienda sta adoperando la tattica del divide et impera: mettendo cantiere contro cantiere, a contendersi le poche commesse attuali.Solo lottando uniti i lavoratori potranno difendere con efficacia il proprio posto di lavoro, ed evitare, magari, di farsi prendere in giro da Azienda ed Istituzioni, come è già successo in passato.
MUGGIANO : UNA LOTTA CHE RIPARTE
Lo sciopero di tre ore attuato Mercoledì 12 Giugno è stato solo il primo segnale di malcontento dei 650 lavoratori spezzini. La notizia del trasferimento di cinque lavoratori degli uffici di progettazione dal Muggiano a Riva Trigoso ha fatto esplodere la rabbia, motivata dal forte timore che il provvedimento aziendale rappresenti l'inizio di una manovra di depotenziamento produttivo del cantiere spezzino. Infatti già da settimane circolavano voci sul possibile trasferimento anche dell'officina tubisti, che renderebbe il cantiere adatto solo alla fase di allestimento e varo delle navi. Inoltre nell' accordo siglato un anno fa si parlava di portare al Muggiano il servizio di post-vendita, ma ad oggi non si è ancora visto niente. Una beffa che si aggiunge alla mancanza di nuove commesse per il futuro.
MARGHERA : ACCORDO PEGGIORATIVO ALL' ORIZZONTE ?
Dopo gli accordi al ribasso fatti passare nei cantieri di Cast.re e Sestri P., adesso l' Azienda ci sta provando con quello di Marghera. Infatti, il 6 Giugno, ha comunicato ai Sindacati di Venezia la decisione di voler introdurre nuove regole di lavoro, già a partire dal 1^ Luglio prossimo. Si tratta delle stesse regole già introdotte a Cast.re e Sestri, ovvero: 6 x 6 dal lunedì al sabato, 7 ore dal lunedì al venerdì e 5 ore al sabato, orario plurisettimanale, straordinario comandato, e mensa a fine turno. Una decisione unilaterale che i Sindacati, per il momento, hanno deciso di respingere, perchè porterà a peggiorare le condizioni di lavoro e a cancellare, di fatto, il ruolo negoziale delle RSU, senza peraltro, garantire in cambio nuove commesse. Contro tale decisione, però, solo la FIOM si è mobilitata finora, organizzando uno sciopero di tre ore con assemblea, tenutosi Martedì 11 c.m, e vari presidi nei giorni seguenti. E' iniziata una lotta che si annuncia molto difficile per questi lavoratori. Perchè dopo il vergognoso accordo del 31 Maggio (vedi retro) e dopo gli accordi al ribasso accettati per Cast.re e Sestri, l' Azienda parte da una situazione di grande vantaggio. I lavoratori di Marghera, quindi, dovranno lottare con la massima determinazione, stando bene attenti a non farsi fregare dai sindacati confederali.
QUALE FUTURO PER LA PIAGGIO DI SESTRI
PONENTE?
Da tempo lo stabilimento Piaggio di Sestri P. versa in una situazione di ordinaria emergenza, causata da una situazione societaria tuttora incerta e dalla mancanza di nuove commesse. Ad oggi è rimasta solo quella dell' aereo P180. La metà dei 541 dipendenti è in CIGS a rotazione, e l' Accordo di Programma firmato nel 2008, che prevedeva nuovi investimenti per il sito, ad oggi si può considerare carta straccia. Azienda ed Istituzioni continuano a fare orecchie da mercante. Da più parti, ormai, si teme l'imminente chiusura dello stabilimento di Sestri, per dare inizio ad una grande speculazione edilizia nelle aree interessate. E' bene che i lavoratori Fincantieri di Sestri si attivino in difesa della Piaggio, perchè i due stabilimenti distano appena qualche centinaio di metri: perciò il rischio di chiusura a fini di speculazione edilizia potrebbe, in futuro, presentarsi anche per il cantiere navale.
Questo bollettino riprenderà a Settembre. Buona Estate a tutti !