Dalle sezioni del PCL

Comunicato PCL Solidarietà LSOA Buridda!

22 Maggio 2013


Il Partito Comunista dei Lavoratori aderisce all'appello del Laboratorio Sociale Occupato Autogestito Buridda contro la minaccia di sgombero che viene portata avanti dal Comune di Genova per bocca dell'assessore alla “legalità” Elena Fiorini.
Un simile cambio di linea fa cadere la maschera buonista di qualsiasi giunta che cerchi di mostrarsi amica e vicina ai bisogni dei più deboli ed emarginati come nel caso degli arancioni, nella fattispecie Marco Doria and Co. Una giunta che con la mano sinistra finge timidamente di accogliere e con la destra sottoscrive decreti di sgombero contro chi si impegna quotidianamente a fornire gratuitamente servizi, laboratori e strumenti a tutti coloro che vogliano condivedere saperi e conoscenze, beni e iniziative, lotte e informazioni per rafforzare il progetto autogestionale di uno spazio di tale importanza. Con tutto questo i compagni e le compagne del La Buridda riescono a creare un tessuto sociale solidale e collettivo laddove le istituzioni borghesi non vogliono o non sono in grado di arrivare.
Le giustificazioni pretestuose utilizzate dall'assessore Fiorini per sostenere l'urgenza dello sgombero non possono celare l'opportunismo istituzionale con cui si è cercato di gestire una trattativa che sembrava voler legittimare i centri sociali e il loro ruolo fondamentale nella struttura sociale cittadina, per poi trasformarsi in un pantano burocratico sterile e funzionale alle intenzioni reali delle istituzioni: arrivare alla bastonata sulla nuca dello sgombero.
Le false promesse come sempre nascondono un lato ben differente di certi “rappresentanti” politici, espressione di interessi economici con ben altri progetti per quanto riguarda la gestione e lo sfruttamento degli spazi disponibili, vuoti, sfitti o abbandonati in città. Per le istituzioni e i capitali uno spazio che non può essere venduto a causa della carenza di fondi per una sua messa in sicurezza, che non può essere sfruttato per le speculazioni edilizie almeno nell'immediato, è meglio che rimanga murato, nascosto, dimenticato piuttosto che riappropriato da chi vive la città e da chi vuole risocializzare gli spazi abbandonati con scopi ben più nobili del profitto e dello sfruttamento indiscriminato.
E' inutile farsi belle illusioni di amicizie tra i politici dei partiti parlamentari, tra istituzioni funzionali alla conservazione dell'esistente se non ad una sua maggiore spremitura in favore di determinate tasche e conti correnti.
Solidarizzare e difendere La Buridda è un atto dovuto per chiunque abbia a cuore una prospettiva di società migliore, per chiunque si opponga allo strapotere dei soliti e all'arroganza delle istituzioni borghesi. Per loro ogni individuo è un numero, un calcolo, un bilancio tra costi e benefici, un'intersezione tra domanda e offerta. Per chi invece si schiera con La Buridda e con ogni spazio sociale occupato e autogestito sgomberato, o sotto minaccia di esserlo, gli individui sono parte di una collettività che deve fondare la sua esistenza sulla collettivizzazione, la socializzazione, la condivisione di beni, saperi e conoscenze fuori da qualsiasi logica di mercato o profitto, capaci solo di trasformare l'uomo stesso in merce.

Difendiamo il Laboratorio Sociale Occupato Autogestito Buridda! Salviamo il Polpo!
Difendiamo l'alternativa collettivista a questo sistema!
Costruiamo insieme la Resistenza in prospettiva di una Rivoluzione Sociale!

PCL GENOVA,PCL SAVONA

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