Dalle sezioni del PCL

La maggioranza consiliare di Cappellacci, la peggiore feccia reazionaria dal 1945

13 Maggio 2013

Volantino distribuito al presidio a Cagliari(14/06/2013) dei lavoratori e lavoratrici cassintegrati contro i consiglieri di centrodestra che hanno bocciato l'anticipo di 60 milioni per la cig in scadenza, le unità lavorative sono 28.000. Dieci giorni fa gli stessi hanno ridotto del 70% l'IRAP. Come ha sintetizzato efficacemente l'organizzazione toscana: “ La fiamma è accesa e la polveriera è esposta, ora sta a noi dirigerci nel punto giusto”.


La maggioranza consiliare di Cappellacci, la peggiore feccia reazionaria dal 1945


La maggioranza consiliare di Cappellacci, la peggiore feccia reazionaria dal II dopoguerra, ha regalato ai padroni sardi e a quelli non sardi una riduzione del 70% dell’IRAP. Gli azionisti dell’E.ON, che licenzia a Fiume Santo, si fregano le mani con la giunta Cappellacci vanno sul sicuro.

La feccia reazionaria del centro-destra i soldi della Cassa integrazione li regala ai padroni. Bisogna illuminare tutta la classe lavoratrice sarda occupata e disoccupata su questa battaglia decisiva. La fine della cassa integrazione è l’inizio di un regime lavorativo in condizioni di servitù per la stragrande maggioranza della classe lavoratrice. La tattica del governo Letta è di logorare i lavoratori che verranno colpiti dalla fine della cassa integrazione, promettendo il reperimento delle risorse per impedire una risposta unitaria e immediata.

I consiglieri regionali di centro-destra che hanno negato l’anticipo di sessanta milioni sono degli autentici criminali politici. Loro con i lauti stipendi dei consiglieri regionali negano l’assegno mensile della CIG a ventottomila lavoratori. I consiglieri regionali di centrodestra devono rimettersi con i piedi per terra e riconsiderare i rapporti di forza che intercorrono tra loro e i ventottomila. I consiglieri regionali che hanno negato l’anticipo dei soldi per la cassa integrazione vanno contestati permanente, fin sottocasa. Chi incontra tutti giorni costoro deve vedere chi ha negato l’assegno della cassa integrazione a ventottomila lavoratori e alle loro famiglie. Il popolo li vedrà per ciò che sono: parassiti avidi e criminali.

Dove sono gli intellettuali sardi che hanno scritto sul “resistenzialismo del popolo sardo”? Dove sono gli storici che quarant’anni fa hanno scritto pagine di storia importanti sul movimento operaio in Sardegna? Dove sono gli artisti sardi che alimentano le loro visioni con la storia del nostro popolo? Dove sono i magistrati che hanno lottato contro Berlusconi? Le lotte di oggi sono le stesse di ieri e di duecento anni fa. Gli intellettuali sardi devono mobilitare la scuola, l’università, la ricerca per combattere insieme alla classe operaia questa battaglia decisiva.

La lotta deve essere gestiti da comitato eletto dai lavoratori in lotta. Tutti i mezzi del sindacato devono essere messi a disposizione del comitato. La burocrazia sindacale costretta dai lavoratori ha indetto la mobilitazione di oggi e quella del 24 maggio, ma non ha un piano perché non ha mai immaginato che l’attacco ai lavoratori arrivasse a tanto. Per questa ragione va eletto un comitato di lotta. La giornata del 24 maggio sarà solo l’inizio.

Coordinamento regionale -Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale

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