Dalle sezioni del PCL
Conferme della natura reazionaria del Movimento 5 Stelle a Roma
11 Maggio 2013
A confermare la natura reazionaria (anche a livello locale) del Movimento 5 Stelle, in linea con le dichiarazioni di Grillo contro lo ius soli, ci pensa il candidato al comune di Roma Marcello De Vito, che in un'intervista rilasciata a Micromega lo scorso 8 maggio dà ulteriore riprova del conservatorismo politico del programma grillino e della cultura che sottende; programma da far invidia al sindaco Alemanno (cui tuttavia giunge a rimproverare, da destra, di non aver applicato abbastanza severamente ed efficacemente le sue politiche securitarie in materia di campi rom!).
L'agenda per “rivoluzionare Roma”, per De Vito e il suo Movimento, al netto di qualche vacua proposta riformista e qualche ammiccamento “anti-palazzinari”, consisterebbe nell'armare di pistole i vigili urbani dell'Urbe ed aumentare la presenza di forze dell'ordine sul territorio, grazie ai quali poter dar la caccia ai venditori ambulanti dalle strade e sgomberare le bancarelle presenti nella città. Il candidato grillino si muove su parole d'ordine proprie del law and order e del razzismo istituzionale, già usate dalle giunte precedenti (così come dai governi nazionali) di centrosinistra e centrodestra, e che hanno visto la loro piena applicazione proprio con Alemanno. Sull'onda di un legalitarismo di marca rozzamente padronale, De Vito arriva poi ad attaccare le occupazioni del Teatro Valle e dell'ex Cinema Palazzo, che andrebbero a suo avviso sgomberati per essere lasciati nelle mani dei vincitori di un ipotetico bando di concorso. Insomma, il Movimento 5 Stelle dà dimostrazione, ancora una volta e anche tra i suoi candidati sul territorio, di non rivendicare nulla d'altro e di diverso dalle proposte di una destra culturalmente forcaiola, economicamente liberista e socialmente xenofoba.