Rassegna stampa

Botto (pcl) : «unico candidato di sinistra»

Tassazione straordinaria sugli alloggi sfitti da più di un anno

12 Marzo 2007

Campagna elettorale ruentina: dopo Nicola Costa ed Ezio Armando Capurro menabonews.it incontra l’esponente del Partito Comunista dei Lavoratori.

RAPALLO - Si ritiene un candidato “anomalo”, non fosse altro che per la visione di politica che da trent'anni persegue con passione: una politica costituita da idee e progetti che rispecchino le decisioni della collettività, senza necessariamente focalizzare l'attenzione sulla figura emblematica del “candidato sindaco”. Lui è Andrea Botto, classe 1961, docente di Economia Aziendale presso l'Istituto Liceti di Rapallo e rappresentante per il Pcl alle prossime elezioni amministrative rapallesi. Nell'intervista, Botto spiega la decisione intrapresa dal Partito Comunista dei Lavoratori, determinato a correre con una propria lista alla tornata elettorale. Senza tralasciare alcune anticipazioni sui punti principali del programma in via di definizione.

- In questa tornata elettorale il centro sinistra, a cui si è aggiunta Rifondazione Comunista, ha deciso di correre compatto. La domanda sorge spontanea: perchè il Pcl ha scelto di competere con una propria lista alle prossime elezioni?

«La risposta sta nel fatto che, a nostro avviso, la sinistra non persegua più una vera politica di sinistra. Una situazione facilmente riscontrabile all'interno dall'ormai ex giunta chiavarese e in quella di Sestri Levante. Senza contare il panorama provinciale, regionale e nazionale. Un esempio lampante è costituito dalle opere di cementificazione che l'Unione ha messo in atto lungo la Costa ligure. Alla luce di questi fatti, sento di potermi considerare come l'unico candidato di sinistra»

- Qual è, più precisamente, la sua concezione di “politica di sinistra”?

«E' una politica che agisce nell'interesse delle classi sociali meno abbienti. Ma se guardiamo la politica intrapresa attualmente dal centro sinistra, ci rendiamo conto che quest'ultima ha comportato una serie di interventi tali da favorire maggiormente i benestanti piuttosto che i poveri. Mi riferisco in particolare alla riforma del Tfr e al taglio del cuneo fiscale a livello nazionale. Ma anche a livello locale non sono mancati interventi a mio avviso negativi, tra i quali una speculazione edilizia selvaggia. È dunque una politica che va a vantaggio di pochi. E di sicuro provoca un danno per i lavoratori dipendenti, sempre più afflitti da precariato e flessibilità».

- E' una critica rivolta in modo particolare a Rifondazione Comunista, che alle prossime elezioni amministrative rapallesi ha deciso di affiancarsi al centro sinistra appoggiando la candidatura di Nicola Costa?

«A livello nazionale, è dal 1998 che prosegue il processo che ha visto l'avvicinamento di Rifondazione al centro sinistra. La scelta messa in atto nel contesto rapallese è quindi una logica conseguenza di tale processo».

- Quando ha annunciato la sua candidatura a sindaco, un comunicato ufficiale riferiva della sua avversità nei confronti delle “politiche liberiste” e di un modello di “sviluppo insostenibile” imposto da una “borghesia aggressiva” che campeggerebbe anche all'interno dell'Unione. Vuole motivare queste affermazioni?

«Non è un mistero che il mondo della finanza facesse il tifo per Prodi nell'ambito delle elezioni dello scorso anno. Il centro sinistra, infatti, potendo contare su un legame forte con i sindacati, ha la possibilità di mettere in atto politiche antipopolari come la manovra del Tfr e delle pensioni. Grazie all'azione ammortizzante dei sindacati, infatti, è meno probabile il rischio di scioperi e rivolte sociali. Cosicché alcuni interventi sulla carta sfavorevoli ai meno abbienti rischiano di passare sotto silenzio».

- Siete usciti pubblicamente per la prima volta sul territorio rapallese poco prima della caduta di Capurro con un volantino in cui criticavate l'allora opposizione di centro sinistra per la tempestività con cui quest'ultima aveva deciso di votare la mozione di sfiducia al sindaco: un gesto che secondo voi avrebbe comportato un agevolazione all'avanzata del centro destra. Nello stesso comunicato, criticavate anche una parte dell'operato dello stesso centro sinistra, come il lavoro effettuato sul Puc. Da cosa derivano questi malumori?

«La critica era dovuta principalmente al fatto che, nei due anni di amministrazione Capurro, il centro sinistra abbia condiviso diverse scelte con le compagini di centro destra. Prova ne sia la decisione di votare favorevolmente la mozione di sfiducia al sindaco, avanzata dai gruppi di minoranza facenti capo al centro destra: una scelta a nostro avviso troppo tempestiva, considerato il fatto che Capurro ha probabilmente vinto il ballottaggio contro il candidato di Forza Italia Aldo Piccardo grazie ai voti provenienti dall'elettorato di centro sinistra. Per quanto riguarda il Puc, le critiche erano rivolte sia al centro destra, che sperava in una documentazione meno rigida rispetto a quella avanzata dall'ultima amministrazione, sia al centro sinistra, il quale, nel promuovere alcune varianti al Puc, ha in ogni caso prospettato ulteriori ed inopportuni progetti di cementificazione, come all'interno del Parco Casale».

- Il vostro programma è quasi giunto alla stesura definitiva. Quali saranno le questioni su cui vi batterete in modo particolare?

«Il nostro progetto è quello di una Rapallo più solidale. Proporremo quindi l'abbattimento dell'Ici sulla prima casa, nonché un censimento sulle case sfitte da oltre un anno, le quali sarebbero oggetto di una tassazione straordinaria tale da comportare, in un secondo momento, una diminuzione del prezzo di mercato degli affitti. Anziché parlare dell'annosa questione del tunnel Rapallo-Santa Margherita, noi punteremo invece alla realizzazione di un tratto di passeggiata a mare che colleghi la frazione di San Michele di Pagana con la zona di piazza del Sole, nel territorio di Santa Margherita. Un altro discorso particolarmente importante è quello legato al campo da golf. Anzitutto, auspicherei l'acquisizione del terreno in questione da parte del Comune, trattandosi infatti di un'area a suo tempo espropriata ai piccoli coltivatori rapallesi. Proprio per questo motivo, in secondo luogo la gestione pubblica dell'impianto, in modo tale che esso risulti più facilmente controllabile. Se così non fosse, chiediamo almeno la possibilità di ingresso anche ai non soci del golf club, almeno per una volta alla settimana, così come la stipula di convenzioni con le scuole cittadine, di modo che i ragazzi possano trascorrere nel verde le ore di educazione fisica. In programma anche la concessione del diritto di voto agli stranieri che risiedono nel territorio comunale da più di tre anni, così come il posizionamento di dissuasori in punti strategici della città per la messa in sicurezza dei pedoni e la realizzazione di una spiaggia pubblica attrezzata nella zona dei Bagni Lido».

-Lei è docente presso un istituto superiore. Quindi è a conoscenza del mondo e delle problematiche giovanili. Cosa proponete per soddisfare le esigenze e valorizzare una risorsa per la città come i giovani?

«In vista della costruzione della nuova chiesa di Sant'Anna presso l'ex area Salem, proporremo la creazione di un centro sociale e di aggregazione giovanile all'interno della struttura di via Enrico Toti, attuale sede della stessa parrocchia di Sant'Anna. Altre proposte riguardano lo sport, il quale necessiterebbe di maggiori incentivi ed investimenti. Un'iniziativa in particolare riguarderà il ripristino della pista di atletica, ulteriori progetti mirano, come detto, alla stipula di convenzioni con le scuole per particolari condizioni di fruizione delle strutture pubbliche da parte dei ragazzi, ad esempio con la piscina di San Pietro e il campo da golf»

- La campagna elettorale vi mette di fronte in particolare a tre candidati sindaci, dati per favoriti e appoggiati da più liste. Quali sono i vostri obiettivi a livello di risultati alle urne?

«L'obiettivo della nostra lista è quello di raggiungere i voti necessari per ottenere almeno un rappresentante all'interno del consiglio comunale. Se così fosse, poiché vogliamo evitare una personalizzazione della politica occuperemo la carica di consigliere a turno. Questo perchè, dal nostro punto di vista, ciò che conta è rappresentare le istanze del partito e non le motivazioni personali ».

S. F.

di Silvia Franchi

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FONTE

  • articolo dal giornale on line del Tigullio Il Menabò - www.menabonews.it