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Rassegna stampa

Nasce il nuovo partito comunista dei lavoratori, anche in Molise

29 Giugno 2006

Il 18 giugno scorso si è svolta a Roma la manifestazione di presentazione nazionale del movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori. Presente anche la delegazione molisana uscita dal PRC per aderire alla storica iniziativa che ha dato vita alla sezione regionale nominando come coordinatore per il Molise Tiziano Di Clemente.

Il movimento nasce da un’esigenza sociale di fondo: creare una reale alternativa alla minaccia berlusconiana e all’Ulivo, entrambi portatori di interessi legati ai poteri forti industriali e bancari, di fronte al PRC che ha concluso la sua parabola entrando in un governo di stampo liberista che nega alla radice tutte le ragioni sociali dei lavoratori e delle masse popolari che aveva raccolto.

E una alternativa è tale solo se mette in discussione le basi stesse della società capitalistica.

In Italia le classi dominanti, la grande industria, le grandi banche, ora tramite il reazionario Berlusconi ora tramite l’Ulivo, si sono rese protagoniste di un autentico saccheggio del paese e delle sue risorse. Attraverso il ladrocinio su salari, pensioni, servizi, sanità, istruzione. Attraverso la privatizzazione di tutti i gangli strategici dell’economia. Attraverso la roulette di scalate e speculazioni finanziarie ai danni di lavoratori, consumatori, piccoli risparmiatori.

Un’alternativa è tale se mette fine a questo scempio, riorganizzando la società su basi nuove, assicurando le leve del potere ai lavoratori e alle lavoratrici, alla loro organizzazione alla loro forza.

Collegare le lotte di ogni giorno a questa prospettiva è la ragione fondante del Partito Comunista dei Lavoratori. Ricondurre questa lotta alla prospettiva socialista internazionale, a partire dallo sviluppo di una organizzazione internazionale dei lavoratori, è suo compito centrale.

Il nuovo governo dell’Unione si presenta, non a caso, col biglietto da visita di una nuova manovra economica di tagli sociali e sacrifici contro i lavoratori per finanziare i padroni con il cosiddetto “cuneo fiscale”, di un ennesimo rifinanziamento delle missioni militari, a partire dall’Afghanistan e dell'adesione alla politica UE di boicottaggio contro l'ANP e il popolo palestinese.

Il coinvolgimento del PRC e di tutte le sinistre in questo governo avrà l’unica funzione di coprire quella politica agli occhi dei lavoratori e delle masse popolari , privandole di ogni riferimento di opposizione.

Non ci rassegneremo a lasciare pericolosamente a Berlusconi il monopolio dell’opposizione, di stampo populista.

E’ necessario un partito di opposizione alle classi dominanti e al loro governo, impegnato nelle lotte e nei movimenti, per rilanciare un’opposizione sociale di massa nel paese, che unifichi in una grande vertenza generale la rivendicazione di un forte recupero salariale, dell’abolizione delle leggi di precarizzazione del lavoro, del salario sociale ai disoccupati, della nazionalizzazione sotto controllo operaio delle industrie in crisi o che licenziano, che sostenga senza riserve le lotte popolari contro le grandi opere, come la TAV; l'abrogazione delle leggi Moratti- Zecchino sull'istruzione; la piena affermazione di diritti e ragioni di tutti i lavoratori immigrati, contro le leggi reazionarie degli ultimi 10 anni; i pieni diritti civili per tutti/e contro la reazione clericale oscurantista. E' necessaria un’ opposizione che colleghi le lotte dei lavoratori in Italia alle lotte dei popoli oppressi dall'imperialismo per la propria liberazione: a partire dal popolo palestinese e irakeno.

Lo insegnano la lotta a oltranza dei lavoratori di Melfi, la lotta delle masse della Basilicata contro il progetto del sito di deposito radiottivo di Scanzano, la recente rivolta sociale dei giovani e dei lavoratori francesi e la loro vittoria: solo una autentica esplosione sociale può strappare risultati e conquiste.

Costruiamo dunque insieme un nuovo cammino: il movimento costitutivo di una nuova forza comunista che stia, fino in fondo, dalla parte dei lavoratori e degli sfruttati.

2006-06-28

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