Dalle sezioni del PCL

GENOVA: BOLLETTINO PER AMT DI APRILE 2013

" Lotta di classe ", Autoferrotranvieri-Genova

18 Aprile 2013

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!! “ (K.Marx)

EDITORIALE:

PERCHE' IL MOVIMENTO OPERAIO IRROMPA NELLA CRISI POLITICA E IMPONGA LA PROPRIA SOLUZIONE

La borghesia ha perso il controllo della crisi politica. Prima del voto puntava a un compromesso tra PD e Monti ma il voto ha spazzato via questa possibilità, creando una situazione politica di stallo, che ad oggi non si è ancora risolta.

Bersani non è stato in grado di formare un governo.,e prepara così, in prospettiva, il tappeto rosso per Matteo Renzi, col rischio serio di conflagrazione del PD.

Berlusconi cerca di salvarsi dalle sentenze annunciate della magistratura, e per questo punta a "larghe intese"  col PD che gli possano garantire un salvacondotto. Ma cozza con le difficoltà insolute del PD ad un compromesso pubblico col Cavaliere.

La Lega, uscita malconcia e divisa dalle urne, vuole evitare nuove elezioni ad ogni costo, e per questo ha lanciato segnali di disponibilità al PD. Ma è troppo debole per giocare una partita in proprio senza il benestare di Berlusconi.

Lista Civica è a sua volta divisa dalle ambizioni deluse di Monti e quelle dei suoi capicorrente Casini e Riccardi. Nel frattempo Confindustria ha presentato il suo programma:  una pioggia di 50 miliardi di “debiti” della pubblica amministrazione da versare alle imprese creditrici (prevalentemente alla industria farmaceutica e ai grandi costruttori); l'abolizione progressiva dell'Irap a vantaggio dei padroni (34 miliardi che oggi finanziano la sanità); l'ulteriore appesantimento delle norme Fornero sul mercato del lavoro.

 Il M5S rivendica come Berlusconi (e il PD) l'abolizione dell'Irap. E in fatto di mercato del lavoro, scavalca a destra, per alcuni aspetti, i vecchi partiti padronali: rivendicando un reddito di cittadinanza di 600 euro come indennizzo di licenziamento per lavoratori “esuberanti” delle fabbriche in crisi ( “da chiudere” come nel Sulcis) e del settore pubblico ( per risparmiare i soldi con cui tagliare l'Irap ai padroni). Grillo e Casaleggio rifiutano alleanze di coalizione coi vecchi partiti borghesi solo perchè mirano alla Repubblica di... Grillo e Casaleggio. Sulla base di un progetto ideologico reazionario, che punta all'abolizione del sindacato in quanto tale (“roba da 800”), alla soppressione di “tutti i partiti”, al dominio totalizzante della “Rete” come moderno strumento plebiscitario. In attesa... dell'”ordine nuovo” universale di Gaia del 2054, secondo le farneticazioni di Casaleggio.

Parallelamente ciò che rimane delle sinistre politiche balbetta una recita subalterna. SEL resta attaccata alla gonna del PD e di un suo improbabile governo (borghese). Per il resto copertura totale dell' immobilismo della CGIL, e nessuna proposta d'azione per il movimento operaio. Il PRC è nel pieno di una crisi drammatica dopo la disfatta elettorale di Ingroia.

C'è una sola svolta possibile dentro la crisi politica attuale: è quella che passa per un' aperta irruzione sulla scena del movimento operaio e dei movimenti di lotta, in un grande fronte unitario contrapposto a tutti i loro avversari: liberali (PD e Monti), reazionari (Berlusconi), populisti(Grillo).

E' necessario avanzare una piattaforma di lotta indipendente della classe operaia, che comprenda: il blocco dei licenziamenti, l'esproprio di tutte le aziende che licenziano, la ripartizione fra tutti del lavoro esistente; per un grande piano del lavoro finanziato con l'abolizione del debito pubblico verso le banche, con la tassazione progressiva dei grandi redditi, con una patrimoniale ordinaria e straordinaria sulle grandi ricchezze.

E su questa piattaforma indipendente va organizzato un piano di mobilitazione straordinaria e continuativa, che unisca in un unico fronte l'insieme del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati. Solo questa mobilitazione straordinaria può capovolgere i rapporti di forza, e aprire dal basso la prospettiva dell'unica possibile soluzione progressiva della crisi politico-sociale attuale: quella di un governo dei lavoratori, basato sulla forza e l'organizzazione degli sfruttati.

E viceversa: senza questa svolta unitaria e di lotta, la profondità della crisi politica sommata alla drammatica crisi economica, rischiano di creare, in prospettiva , le condizioni per svolte autoritarie.

ECHI :

AMT: I CONTENUTI DEL NUOVO PIANO.....
Il c.d. "piano di riequilibrio economico" per il 2013-2014 presentato da AMT prevede l'utilizzo dei contratti di solidarietà per tutti i 2348 dipendenti per i prossimi due anni, ed un aumento di produttività di 15 minuti a turno. Con toni ricattatori, l' Azienda, col benestare di Comune e Regione, ha avanzato anche un piano alternativo, ancora peggiore: 430 esuberi nell'immediato, e per i restanti la fine dei premi di produzione, l'aumento dell'orario di lavoro a 39 ore settimanali, e la riduzione drastica dei riposi; oltre ad una generale riduzione dei servizi e l'aumento del costo di biglietto (da 1,50 ad 1,60 euro) e abbonamenti. Ancora una volta, ci troviamo di fronte all'ennesima cura dimagrante a spese solo di lavoratori ed utenti: infatti non si parla mai di investimenti per il futuro del servizio e resta ancora aperta l'opzione della privatizzazione, come se le disastrose esperienze con Transdev prima e Ratp poi, non avessero fatto già abbastanza danni.

..... DA RESPINGERE SENZA ESITAZIONI !
Martedì 16 Aprile una numerosa delegazione di lavoratori di AMT ha portato la protesta direttamente in Consiglio comunale, per urlare la propria rabbia direttamente al sindaco e alla giunta.
E' solo l'inizio di una nuova fase di lotta che per essere vincente, dovrà necessariamente essere molto combattiva. La prossima tappa sarà lo sciopero di 24 ore fissato per il giorno 23 Aprile.

SOLO LA LOTTA DURA PAGA !
Come PCL proponiamo ai lavoratori di AMT e, più in generale, delle altre aziende del settore: il controllo operaio delle Aziende di TPL, come sola garanzia di trasparenza su bilanci e contabilità; l’eliminazione dei veri sprechi: stipendi milionari di manager e dirigenti, consulenze e burocrazia; l' aumento delle tasse sui patrimoni immobiliari al di sopra di certe soglie, e lotta massiccia all'evasione fiscale. Si recuperino in questo modo le risorse necessarie al settore; turni di guida più brevi affinchè lavorino tutti meno e a parità di salario, senza fare ricorso ad esuberi e cassa integrazione. Per un piano energetico alternativo al gasolio, nel rispetto dell'ambiente e contro il crescente aumento dei costi. Occorre, inoltre, creare un Coordinamento generale delle lotte che unifichi i lavoratori del settore di tutte le Aziende regionali e d'Italia, perché i problemi dei lavoratori di AMT sono gli stessi che vivono i lavoratori delle altre Aziende d’Italia (a partire dal mancato rinnovo del CCNL da 5 anni). Solo così sarà possibile portare avanti una efficace mobilitazione nazionale contro i tagli al trasporto pubblico e per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Solo la lotta dura paga !

SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DEGLI APPALTI
Il recente piano proposto dall' Azienda non va a colpire solo i lavoratori diretti di AMT ma anche quelli delle ditte di appalto: 145 lavoratori che ad oggi si occupano di pulizia, soccorso ai mezzi e movimentazione interna. Dal 2009 questi lavoratori si trovano in cassa integrazione a rotazione, lavorando mediamente 15 ore a settimana per meno di 4 euro l'ora. Al massimo riescono a raggiungere stipendi sui 1000 euro mensili, quando proprio riescono ad arrotondare coi turni di notte. Con i contratti di solidarietà previsti dal nuovo piano, si vedranno gli stipendi ridotti ancora del 40%.
Solidarietà di classe a tutti i lavoratori degli Appalti.

L' ULTIMA RAPINA DI MONTI: STIPENDI E PENSIONI PIGNORABILI PER INTERO
Fino ad oggi, i pignoramenti su stipendi e pensioni non potevano superare il 10% per debiti fino a 2500 euro, il 7% per debiti tra i 2500-5000 euro e il 5% per quelli superiori ai 5000 euro. Nel recente "Decreto Salva Italia" (=salva banche e grandi capitalisti) è prevista la possibilità di espropriare l'intero stipendio o pensione su richiesta dei creditori (il c.d. "pignoramento presso terzi"). Tale decreto riguarderà anche i lavoratori dipendenti, e per capirne la gravità bisogna ricordare che dal Dicembre 2012 è in vigore la norma che obbliga a pagare esclusivamente tramite conto corrente (bancario, postale o su libretto di risparmio) gli stipendi o le pensioni superiori ai mille euro. In pratica il trucco è il seguente: una volta che lo stipendio o pensione è arrivato sul conto corrente, perde la qualifica di " emolumento (=retribuzione) di lavoro dipendente o pensionistico" come previsto dal Codice Civile, e quindi vengono meno anche le percentuali pignorabili ad essi previsti. A quel punto, toccherà al singolo debitore dover dimostrare che su quel conto affluisce soltanto lo stipendio o la pensione, e che quindi eventuali cifre superiori siano solo (!!) la conseguenza di precedenti retribuzioni risparmiate, il che non è sempre possibile. Quindi...







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