Dalle sezioni del PCL
GENOVA : BOLLETTINO PER AMT DI MARZO 2013
" LOTTA DI CLASSE " , Autoferrotranvieri di Genova, Marzo 2013
25 Marzo 2013
" L'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi " (K.Marx)
EDITORIALE :
TOCCA AI LAVORATORI COSTRUIRE UN' ALTERNATIVA, IN PIENA AUTONOMIA DAI PARTITI PADRONALI E DAI COMICI GURU
(vedere 1^ Bollettino Fincantieri del mese)
ECHI :
AMT: LE SOLITE SCUSE PER FAR CASSA AI DANNI DI LAVORATORI ED UTENTI
“Non ci sono più soldi per la cassa in deroga” e “ tocca ora a mobilità e contratti di solidarietà” sono i messaggi che da un po' di tempo va ripetendo l'a.d. L.Ravera che, spalleggiato da Comune e Regione, ha annunciato un nuovo piano di “contenimento dei costi” per recuperare 6 milioni di euro entro l'estate, per scongiurare il “fallimento” di AMT. Come al solito, a farne le spese, saranno ancora i lavoratori e gli utenti: si parla di un taglio al salario di 170 euro al mese per gli autisti, di una serie di contratti di solidarietà di tipo B - cioè meno salario per meno ore di lavoro per 24 mesi al max in 5 anni più altri 12 ipotetici, seguiti da mobilità e licenziamenti certi - da spalmare sui 2300 dipendenti complessivi, e della fine del biglietto integrato bus-treno, e di nuovi tagli al servizio. L'ennesimo piano di tagli che sa molto di ennesimo tappullo per fare cassa nell'immediato, e nient'altro! E' inaccettabile.
SOLO LA LOTTA DURA PAGA !
Come PCL proponiamo ai lavoratori di AMT e, più in generale, delle altre aziende del settore: il controllo operaio delle Aziende di TPL, come sola garanzia di trasparenza su bilanci e contabilità; l’eliminazione dei veri sprechi: stipendi milionari di manager e dirigenti, consulenze e burocrazia; l' aumento delle tasse sui patrimoni immobiliari al di sopra di certe soglie, e lotta massiccia all'evasione fiscale. Si recuperino in questo modo le risorse necessarie al settore; turni di guida più brevi affinchè lavorino tutti meno e a parità di salario, senza fare ricorso ad esuberi e cassa integrazione. Per un piano energetico alternativo al gasolio, nel rispetto dell'ambiente e contro il crescente aumento dei costi. Occorre, inoltre, creare un Coordinamento generale delle lotte che unifichi i lavoratori del settore di tutte le Aziende regionali e d'Italia, perché i problemi dei lavoratori di AMT sono gli stessi che vivono i lavoratori delle altre Aziende d’Italia (a partire dal mancato rinnovo del CCNL da 5 anni). Solo così sarà possibile portare avanti una efficace mobilitazione nazionale contro i tagli al trasporto pubblico. Solo la lotta dura paga !
PARCO MEZZI: SITUAZIONE DRAMMATICA
Con lo sciopero bianco del 6 Marzo, i lavoratori hanno portato all'evidenza una situazione drammatica del parco mezzi di AMT: nell'ultimo mese le richieste di soccorso per guasti ai mezzi hanno superato quota 3mila. I motivi sono vari:dalla timbratrice che non funziona alle porte che non si chiudono, dai cambi che saltano fino al motore in panne, ecc. E sono ben 450 al mese, in media, i cosiddetti “fermi macchina”. Su un totale di 724 bus di AMT, ben 700 hanno una media di 13 anni di vita. Non c'è da stupirsi, allora, se nei giorni feriali ne circolano solo 665 al giorno. I restanti 59 sono i bus che mediamente ogni giorno vengono riparati nelle rimesse. Inoltre, meccanici , carrozzieri ed elettrauti sono sempre meno: fino a otto anni fa erano 500, ad oggi ne sono rimasti in ruolo 154 totali, che devono coprire turni di 24 ore e lavorare in spazi stretti e non a norma, ricavati nelle 5 rimesse. Per es., alla rimessa Gavette, che contiene più di 200 mezzi, vi sono rimasti solo 15 operai, costretti, per mancanza di spazio, a lavorare all'aperto. Ed è un fatto che AMT non abbia più un' officina vera e propria, dopo la vendita dell'Officina Guglielmetti. Siccome, è sempre l'autista a rispondere di qualunque cosa succeda in strada, l'iniziativa del 6: non far uscire dalle rimesse quei mezzi non a norma per carenze varie, è stata un' iniziativa legittima ed esemplare che, come Partito Comunista dei Lavoratori, condividiamo totalmente.
VIVA LA LOTTA DEI LAVORATORI TPER
La scellerata fusione di ATC e Ferrovie Emilia Romagna in TPER (Trasporti Pubblici Emilia Romagna) di Bologna ha portato in eredità un buco finanziario di 9,4 milioni di euro, che la dirigenza aziendale vuole far pagare a lavoratori ed utenti: con aumenti degli orari di lavoro, taglio dei salari, esternalizzazioni, esuberi, taglio delle corse e aumento del biglietto (passato da 1 uro a 1,50).Per questo Giovedì 14 Marzo i lavoratori hanno scioperato senza preavviso, attuando il blocco quasi totale dei bus in uscita dalle rimesse. I lavoratori TPER si battono contro la gestione bancarottiera dei dirigenti con la complicità di Comune, Provincia e Regione. Dopo questa azione di lotta radicale, le Istituzioni Locali hanno promesso immediati finanziamenti a tutela del servizio e dei lavoratori. Una prima vittoria per questi lavoratori, un esempio per tutti. W la lotta dei lavoratori TPER !
LE CONSULENZE SOSPETTE DI PERICU
La Corte dei Conti (CdC) ha di recente avviato un'indagine per far luce sull' accordo firmato nel 2006 con “scrittura privata” dall'allora sindaco Giuseppe Pericu (di Centrosinistra), che ha consentito a Transdev, allora socio di minoranza di AMT, di ricevere quasi 3 milioni di euro per consulenze continuative dal 2006 al 2009. Consulenze assai dubbie: es. per “ la gestione della metropolitana di Genova” o per “ il miglioramento della gestione del movimento dei mezzi e dell'esercizio del TPL “ . In pratica Transdev riceveva soldi per qualcosa che era già di per se insito ai suoi compiti di socio-partecipante al management di AMT. Un cospicuo “regalo” fatto a spese di Azienda e cittadini genovesi. Per questo la CdC ha chiamato in giudizio l'ex sindaco Pericu ed altri 5 ex amministratori di AMT. Già nel 2011 la stessa CdC aveva condannato G.Pericu ad un risarcimento di 450 mila euro per danno erariale al Comune. Di oltre un milione di euro, per l' operazione AMI, società su cui vennero scaricati i debiti di AMT per rendere più appetibile la sua privatizzazione a Transdev. A spese delle casse comunali....della serie: “ E io pago...”
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