Rassegna stampa

La "confusione" di Rossanda

Articolo comparso nella rubrica lettere@ilmanifesto.it del Manifesto

28 Febbraio 2007

Cari compagni del Manifesto,
a me pare che Rossana Rossanda sia caduta in preda proprio alla "sinistra confusione" con cui titolate la seconda pagina di oggi (27/02/07). A parte la timida e tardiva denuncia del carattere politico del governo Prodi che si sarebbe ulteriormente spostato al centro (ma va?), la compagna Rossanda non fa che riproporci la ricetta dell'" autonomia del politico", proprio quel metodo contro il quale si ribellò, pur con tutte le sue contraddizioni, il movimento del'77, di cui quest'anno ricorre il trentennale. Oggi questa ricetta si sostanzia nell'assurdo concetto che la sinistra di classe dovrebbe occuparsi della società mentre dovrebbe lasciare ai bambini un pò più cresciuti di occuparsi del palazzo dove occorre necessariamente tener conto delle compatibilità di sistema. La scusa è null'altro che il vecchio luogo comune secondo il quale l'Italia sarebbe un paese a maggioranza moderata ( moderata sì, ma iperliberista e guerrafondaia se ci limitassimo aguardare alla maggioranza dei suoi rappresentanti)che dunque vuole e si merita il moderatismo del centro-sinitra. Ma Vicenza non ha forse dimostrato la gravissima crisi di rappresentanza del sistema politico itliano che non riesce a tener conto dei voleri più elementari della maggioranza dei cittadini come dimostra il no alla guerra supportato da tutti gli ultimi sondaggi?
In realtà quel vecchio e logoro luogo comune è sempre stato il pretesto di ogni più bieco opportunismo, non ultimo l'accettazione da parte delle sinistre di governo delle condizioni capestro poste oggi da Prodi.
Infine è il caso di dire che i senatori Turigliatto e Rossi proprio non si meritano le contumelie e le aggressoni verbali (ma anche fisiche nel caso di Rossi) che gli sono state sacagliate in questi giorni dalla parte più vile, e per fortuna non maggioritaria, del popolo di sinistra, la parte meno tollerante verso chi la pensa diversamente. E' il classico esempio del bue che dà del cornuto all'asino. Questo, non perchè, a mio parere, i due sentori siano "anime belle" visto che il governo Prodi non avrebbero dovuto sostenerlo neanche prima quando invece gli hanno votato la fiducia sul primo rifinanzamento della missione in Afghanistan a luglio 2006 e poi in occasione della finanziaria che tra l'altro ha aumentato le spese militari. Ma i due parlamentari non si meritano neanche la lezione della compagna Rossanda che un po cattedraticamente ricorda ai due reprobi le dure necessità della realpolitik, quasi essa fosse l'abc di chiunque voglia cimentarsi con questa "sporca" questione che è la politica.
Scusatemi, ma dov'era la compagna Rossanda quando gridavamo in piazza che un'altro mondo è possibile? La compagna Rossanda non fa che aggiungerci del suo per dimostrare che, almeno oggi, non è possibile.
Io da parte mia continuerò a lavorare per dimostrare il contrario.
Cordialmente, il vostro assiduo lettore,
Federico Bacchiocchi, Bologna.

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