Dalle sezioni del PCL
BLOCCARE I LICENZIAMENTI REQUISIZIONE DEL SITO E.ON DI FIUME SANTO DA PARTE DELLA REGIONE SARDEGNA E CONTROLLO OPERAIO SULLA PRODUZIONE E SUI LIBRI CONTABILI.
volantino diffuso tra i lavoratori della Centrale E.ON di Fiume Santo
12 Febbraio 2013
Siamo d’accordo con quel burocrate sindacale che ha chiamato i padroni del’E.ON “prenditori e predatori”. Allora bisogna essere conseguenti e coerenti. La direzione della E.ON non ha alcuna intenzione di retrocedere dai licenziamenti annunciati nell’agosto 2011. Quando la direzione della E.ON fece questo sciagurato annuncio, l’utile, al lordo di interessi, imposte e ammortamenti, nei primi sei mesi del 2011, era pari a 4,3 miliardi di euro. Nella crisi i padroni si arricchiscono di più, aumentando lo sfruttamento, licenziando e prendendo a piene mani i soldi pubblici. Nel settore industriale dell’UE tra il 2000 e il 2011 sono stati persi circa 2 milioni e mezzo di posti di lavoro. Nel dettaglio: nello stato italiano sono stati persi 370mila posti, in Spagna 750mila, in Francia 750mila, in Germania 570mila.
Ai lavoratori della E.ON si impone una scelta:
seguire la fallimentare politica dei capi del sindacato che non sono stati capaci di impedire la devastazione dell’industria sarda dal Sulcis a Porto Torres oppure una lotta condotta con tutti mezzi possibili per obbligare la regione sarda a requisire il sito E.ON di Fiume Santo per bloccare i licenziamenti e assicurare un futuro al sito produttivo.
Perciò la direzione deve assumerla un comitato di lotta che utilizzi tutti i mezzi dell’organizzazione sindacale, il sindacato è dei lavoratori e non dei burocrati. Il Comitato di lotta deve diventare l’unica rappresentanza operaia che metta fine agli incontri a porte chiuse tra burocrati sindacali e i dirigenti aziendali, perché in quelle riunioni si mettono a punto le tattiche per fregare gli operai.
I lavoratori dell’E.ON devono riflettere su quanto segue: tutte le giunte regionali e tutti i partiti che sono stati al governo regionale si sono riempiti la bocca sull’autonomismo, senza mai applicarlo. L’unica cosa che hanno fatto e regalare soldi ai padroni. Sola la lotta, la forza organizzata di massa può applicare l’autonomia. Applicare l’autonomia significa requisizione da parte della Regione Sarda delle imprese che licenziano e controllo operaio sulla produzione.
I lavoratori della E.ON potranno vincere se chiameranno alla lotta tutti i lavoratori e le lavoratrici minacciati dai licenziamenti, organizzando un coordinamento delle lotte su tre obiettivi:
Blocco dei licenziamenti, requisizione delle imprese che licenziano, controllo operaio sulla produzione e sui libri contabili.