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21 GENNAIO 1921 – 21 GENNAIO 2013. Chi è comunista oggi

27 Gennaio 2013


Il 21 gennaio 1921 con la scissione di Livorno nasceva il Partito Comunista d’Italia. Contro il montare della reazione fascista i comunisti per battere la destra ritennero indispensabile costituire un partito che alla durezza del padronato contrapponesse la stessa radicalità: quella della Rivoluzione d’Ottobre. La sconfitta del proletariato italiano non fu causata dalla nascita del PCdI ma dalla miserevole politica dei riformisti, reggicoda dei borghesi democratici che non diedero sbocco alcuno a un biennio di straordinarie mobilitazioni che culminò con l’occupazione di numerosissime fabbriche.

Oggi 21 gennaio 2013 molti sedicenti comunisti nello stesso momento in cui danno vita alle loro screditate liturgie celebrative presentano le liste elettorali seppellendo la falce e martello e si mettono a rimorchio della lista Ingroia piena di soggetti (come Di Pietro) che hanno votato il federalismo borghese, la fiducia alla costituzione del governo Monti, le più feroci misure liberiste messe in campo dall’UE contro il lavoro.

Essi celebrano il 21 gennaio rinnegando le ragioni che ne furono alla base.

Essi celebrano il 21 gennaio sottoscrivendo accordi politici con il PD in occasione delle elezioni regionali e amministrative che si svolgeranno contemporaneamente alle politiche.

Essi celebrano il 21 gennaio con le più spudorate acrobazie istituzionaliste. Come il PdCI che dopo avere sostenuto Vendola alle primarie del PD fa il salto della quaglia confluendo nel calderone di Ingroia o come il PRC dell’ex ministro Ferrero con tutte le sue nostalgie bertinottiane e prodiane di “infausta” ma non sopita memoria (errare humanum est perseverare diabolicum) .

Essi celebrano il 21 gennaio (che fu anche la collocazione del PCdI nella III internazionale di Lenin e Trotskij) rimuovendo il pur minimo e pallido riferimento all’internazionalismo rivoluzionario che è un tratto fondante e imprescindibile dell’identità comunista.

Il 21 gennaio 2013 il Partito Comunista dei Lavoratori ha presentato le sue liste alle politiche garantendo la presentazione di una falce e martello, non a caso l’unica, nella competizione elettorale.

Questa scelta che riprende con coerenza le radici del passato non è però la manifestazione di una nostalgia patetica e rituale.

Il PCL porta alle elezioni la presenza in tutti i movimenti di lotta e l’unica proposta programmatica utile al proletariato per vincere il drammatico scontro della crisi: la rivoluzione socialista fondata non su apparati burocratici ma sulla partecipazione attiva, il governo e potere dei lavoratori e costruita in un orizzonte internazionale con l’unità dei marxisti rivoluzionari di tutti i paesi.

Non un 21 gennaio in cui il passato ripiega sterilmente su se stesso e si svilisce nelle miserie del presente.

Un 21 gennaio che, invece, guardi al passato, ne assimili criticamente le lezioni per costruire con il comunismo il futuro dell’umanità.


21-01-2013 Pino Siclari

Pino Siclari

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