Dalle sezioni del PCL

GENOVA : 1^ BOLLETTINO FINCANTIERI DI GENNAIO 2013

" Lotta di classe ", Genova - S. Ponente, 10 - 01- 13

10 Gennaio 2013

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori
stessi!! “ (K.Marx)

EDITORIALE : IL PCL ALLE ELEZIONI POLITICHE

Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) si presenta alle prossime elezioni politiche sulla base di un programma anticapitalista: l'unico programma realmente contrapposto all’ ”Agenda Monti”, a partire dalle ragioni del lavoro e di tutti gli sfruttati.

L'Agenda Monti è il programma degli industriali, dei banchieri, del Vaticano, già votato in Parlamento da tutti i principali partiti (PD, PDL, UDC). L'ipocrisia che la circonda regna oggi sovrana. Berlusconi finge di opporsi dopo averla istruita. Bersani ambisce solamente a gestirla in prima persona, dopo essersi presentato alle Primarie come difensore del lavoro. Vendola, oppositore di Monti, si è subordinato a Bersani sostenitore del governo Monti, in cambio di un ministero. Le altre sinistre si accodano al liberal questurino Di Pietro e ai magistrati, che a loro volta vogliono accordarsi col prossimo governo Bersani. Mentre il comico milionario Beppe Grillo che striglia “i politici” non solo ignora il lavoro, ma rivendica addirittura l'abolizione del sindacato (“roba dell'800”) scavalcando Marchionne.

La verità è che tutti accettano la Repubblica dei capitalisti (inclusi Ingroia e Grillo), ognuno con la propria parte in commedia. A questa Repubblica dei capitalisti il PCL contrappone la prospettiva della Repubblica dei lavoratori: l'unica vera soluzione alternativa della grande crisi sociale e politica.

Il capitalismo ha fallito, in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Ed è fallita ogni pretesa di “riformarlo”. Il suo unico scopo è scaricare il proprio fallimento sui lavoratori e la popolazione povera. Gli industriali distruggono posti di lavoro, abbattono i salari, cancellano i diritti, al solo scopo di difendere i propri profitti. I banchieri impongono la distruzione delle pensioni, della sanità, della scuola, al solo scopo di incassare il pagamento degli interessi sui titoli di Stato in cui hanno investito.

Gli uni e gli altri finanziano i propri partiti, di centrodestra o di centrosinistra (in Italia PDL, PD, UDC, LEGA) cui dettano lo stesso programma. Questi partiti, a loro volta, saccheggiano le risorse pubbliche con ruberie senza fine, pur di raccattare i voti necessari da mettere al servizio della rapina dei capitalisti. E il cerchio si chiude. Sulla pelle dei lavoratori.!

Il PCL è l'unico partito che vuole liberare la società da questa dittatura degli industriali e dei banchieri. Rimpiazzandola con un governo dei lavoratori: che cancelli tutte le leggi contro il lavoro (innanzitutto su art.18, precariato e pensioni); annulli il debito pubblico verso le banche; nazionalizzi il sistema bancario, senza indennizzo per i grandi azionisti; liberi milioni di famiglie dal cappio al collo di mutui usurai; espropri le aziende che licenziano, inquinano, calpestano i diritti (a partire dalla FIAT, dall'ALCOA, dall'ILVA) ponendole sotto il controllo dei lavoratori; vari un grande piano di opere sociali, a cominciare dal risanamento dell'ambiente, finanziato dalla tassazione progressiva delle grandi ricchezze, dalla cancellazione di ogni privilegio clericale, dall'abbattimento delle spese militari; organizzi uno Stato di tipo nuovo, a buon mercato, con deputati pagati col salario medio di un impiegato e permanentemente revocabili dai propri elettori.

Non è più tempo di lotte isolate e iniziative simboliche. Solo mettendo in campo una radicalità uguale e contraria a quella del capitalismo, è possibile alzare una diga, strappare risultati, aprire la via ad una prospettiva nuova.
Ma ancora una volta, solo una prospettiva di lotta anticapitalista per un governo dei lavoratori può motivare una proposta radicale di lotta e di resistenza. Perchè solo una rivoluzione può cambiare le cose.

Alle prossime elezioni, vota e fai votare PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI !

ECHI :

FINCANTIERI: PER UN 2013 DI LOTTE !!
Il 18 Dicembre Fiom-Fim-Uilm e Fincantieri hanno sottoscritto un accordo che prolunga la durata del Contratto Integrativo Aziendale, in scadenza il 31 Dicembre 2012, fino al 31 Marzo 2013. Contemporaneamente è stato prolungato al 31 Marzo 2013 il termine entro il quale i lavoratori interessati potranno scegliere il pre-pensionamento con l’integrazione al 75% della retribuzione. Si tratta di misure insufficienti per i lavoratori del Gruppo. C’è bisogno di nuove commesse. A Sestri sono stati recentemente terminati i cassoni della Concordia ed entro Aprile sarà terminata la costruzione della chiatta. Non si pùò aspettare oltre: occorre riprendere subito la lotta, approfittando della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, per riportare al centro dell’attenzione nazionale il problema occupazionale dei lavoratori Fincantieri.
Solo la lotta può strappare risultati significativi.!

CAST.RE DI STABIA : LOTTIAMO PER LA DIFESA DEL CANTIERE !
Il recente accordo siglato dalla dirigenza Fincantieri e dai sindacati non fa altro che scaricare i costi della crisi della cantieristica sugli stessi lavoratori. Il piano per il cantiere stabiese prevede: ridimensionamento delle attività produttive, flessibilità dei contratti, prepensionamenti forzati al 75% della retribuzione (futuri esodati?), rinvio della fine del periodo di cassa integrazione da Dicembre a Marzo (più la commessa di una ipotetica nave fluviale “Viking” su cui non vi sono certezze). Condannando tutti quei traditori sindacali che hanno ancora una volta il coraggio di spacciare come grandi risultati i continui sacrifici richiesti alla classe operaia, è fondamentale far passare il chiaro e veritiero messaggio che solo la lotta dura può strappare risultati significativi.
Come PCL rivendichiamo: la suddivisione tra tutti i lavoratori, attualmente occupati o disoccupati, del lavoro disponibile a parità di salario; un recupero su salari e pensioni attraverso l’aumento uguale per tutti i lavoratori e le lavoratrici di almeno 300 euro netti mensili; un salario minimo intercategoriale di almeno 1500 euro, totalmente detassati; l’esproprio e la loro nazionalizzazione, senza alcun indennizzo per i padroni, delle aziende che licenziano, inquinano o utilizzano lavoro nero.

LE CONSULENZE SOSPETTE DI BELSITO AI TEMPI DI FINCANTIERI
Di recente si è tornati a parlare di Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega Nord che fu anche amministratore di Fincantieri dal Dicembre 2003 al Giugno 2011. In tale periodo, secondo la Procura e la Guardia di Finanza, Belsito avrebbe percepito pagamenti per “consulenze” private da tre aziende di autonoleggio che, guarda caso, erano le stesse che avrebbero poi ottenuto incarichi per servizi di autonoleggio con autista da parte di Fincantieri, in occasione di eventi particolari quali consegne navi, convegni e visite di delegazioni estere e di clienti. Il sospetto è che queste consulenze “mascherassero”, in sostanza, delle tangenti vere e proprie, allo scopo di far ottenere ad aziende “amiche” incarichi da parte di Fincantieri che venivano retribuiti a prezzi elevati: una truffa per gonfiare le tasche di pochi a danno dei lavoratori e dei cittadini italiani.!

CINA: SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLE RIPARAZIONI NAVALI
A Dicembre, migliaia di lavoratori del settore delle riparazioni navali cinesi hanno bloccato, per un giorno, l’autostrada fra Shanghai e Pechino. Questi lavoratori sono tutti dipendenti delle numerose ditte che lavorano in subappalto per il cantiere navale Jes International di Shanghai e hanno scioperato perché da sei mesi e più non venivano pagati.
La crisi si sente anche in Cina. Fra Gennaio e Dicembre 2012, infatti, gli ordini ai cantieri navali mondiali sono calati, in termini di tonnellaggio, del 41% e quelli ai cantieri cinesi sono calati del 36% (da 22 a 13 miliardi di dollari in meno). In Cina, che resta il maggior costruttore al mondo del settore, sono a rischio chiusura molti cantieri per mancanza di nuovi ordini: circa il 28% dei cantieri cinesi infatti non ha incassato contratti per tutto il 2012 e il 10% non ha consegne oltre il 2013. E gli effetti maggiori della crisi, li stanno pagando i lavoratori: i licenziamenti, le esternalizzazioni e i ritardi nei pagamenti sono diventati una prassi frequente anche in Cina, come nel resto del mondo. Solo costruendo un movimento di lotta che sia internazionalista ed anticapitalista sarà possibile mettere fine a tutto ciò, e salvaguardare gli interessi dei lavoratori di tutto il mondo.!

PCL-GENOVA

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