Dalle sezioni del PCL

GENOVA: 2^ BOLLETTINO FINCANTIERI DI NOVEMBRE

" LOTTA DI CLASSE " , FINC. - S.PONENTE, 26 NOV. 2012

26 Novembre 2012

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!! “ (K.Marx)

EDITORIALE:

CACCIARE MONTI, I SUOI MANDANTI E I SUOI COMPLICI


La Seconda Repubblica è in crisi profonda. Le due coalizioni politiche che, negli ultimi 20 anni, hanno portato avanti le principali politiche antioperaie, sono in crisi. Il Centrodestra è disarticolato e a pezzi; il Centrosinistra è impantanato tra chi vuole l’alleanza con Casini e chi no. Nel frattempo, la borghesia si aggrappa a Monti e ne invoca la sua continuità nella prossima legislatura. Ma Monti non ha ancora trovato una maggioranza politica per il futuro ( e una legge elettorale che la garantisca). Mentre la sola avanzata della sua candidatura approfondisce le crepe nei vecchi partiti borghesi: travolti intanto da una valanga di scandali, da una crisi profonda di credibilità pubblica e dalla crisi delle proprie leadership tradizionali. In questo quadro torna sulla breccia il “populismo”, come ammortizzatore politico della crisi borghese e strumento d’inganno dei lavoratori. E’ una storia che si ripete. Vent’anni fa la crisi dei partiti della Prima Repubblica e l’ondata di Tangentopoli si accompagnò all’ascesa del leghismo e del giustizialismo, nel nome del sistema elettorale maggioritario, del primato della governabilità e della difesa del mercato, con tanto di proclami per una “nuova moralità della politica, la fine dei clientelismi e delle ruberie, e la difesa della volontà popolare”. In realtà, si trattò di una campagna truffaldina tesa a bloccare sul nascere ogni possibile alternativa operaia alla crisi della vecchia Repubblica borghese, e ad aggravare lo sfruttamento del mondo del lavoro con la distruzione delle sue conquiste sociali. Mentre proprio il “libero” mercato e l’americanizzazione della politica borghese moltiplicarono a dismisura i canali della corruzione politica e il trasformismo, come si vede ancora oggi. In forme diverse, si ripropone oggi lo stesso spartito. Sullo sfondo degli scandali, tutta la stampa borghese ha rilanciato la campagna “contro i privilegi e la corruzione della politica e dei partiti”.
Dove sta l’inganno? E quali sono i fini di classe di tale operazione? Facciamo chiarezza. I partiti dominanti (PD-PDL-UDC) stanno tutti sul libro paga di industriali e banchieri, tutti votati a difesa dei loro interessi borghesi. Questi partiti saccheggiano le risorse pubbliche, ad ogni livello, in funzione dei propri privilegi istituzionali e di infinite ruberie, ma anche per finanziare le proprie clientele elettorali e dunque … per il prosieguo delle politiche capitaliste.! Perchè allora i poteri forti e la loro stampa si accaniscono oggi, a loro modo, contro i “propri politici”?. Non solo perché in tempo di crisi economica vogliono ridurre i costi della propria manovalanza politica e liberare nuove risorse pubbliche per i propri profitti (incentivi vari, riduzioni fiscali, sostegno alle esportazioni, pagamento degli interessi alle banche,…). Ma anche perché vogliono dirottare la rabbia prodotta dalla propria rapina sociale verso bersagli secondari, salvando la continuità del proprio dominio. I primi risultati sono già evidenti: da dove trae Mario Monti parte rilevante di quella relativa tregua sociale che ha accompagnato le sue politiche antioperaie contro pensioni, lavoro, diritti? Non dal consenso sociale per il suo governo, che non c’è. Ma dal discredito generale dei vecchi partiti borghesi.
Il populismo diventa così, in tempi di crisi, un diversivo e , allo stesso tempo, una valvola (sperimentata) di sicurezza. Per questo un Beppe Grillo “oppositore dei partiti” (ma non del capitale) non è solo una falsa risposta alle classi dominanti, ma uno strumento indiretto del loro controllo sociale sulle masse.
Combattere la truffa populista nel movimento operaio e tra le masse è allora parte integrante della ricostruzione di un’opposizione sociale.
E del rilancio di una prospettiva anticapitalista.!

ECHI:

GLI APPALTI SCANDALOSI DI FINCANTIERI
In numerosi stabilimenti di Fincantieri si registrano da tempo situazioni discriminatorie e antisindacali nel settore degli appalti. Per es. la neo-nata ditta Ship Building (ex Bensaldo e Sonda), attiva a Marghera, dei precedenti 60 lavoratori, per lo più del Bangladesh, ne ha assunto solo 50, lasciando a casa 10 operai, “colpevoli” di essere iscritti al sindacato Slai Cobas e di aver denunciato le condizioni di sfruttamento in cui erano costretti ad operare. Inoltre, ad oggi, questi 10 lavoratori non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione per il periodo di inattività Marzo-Settembre ‘12 a cui sono stati costretti dal calo di commesse. Lo Slai Cobas, per questi lavoratori, ha di recente avviato una vertenza giudiziaria per il riconoscimento di richieste economiche che ammontano a circa 200 mila euro tra decurtazioni salariali e formali, ore straordinarie, trasferte, riferite agli ultimi 5-6 anni. Una causa analoga, sempre a Marghera, è in corso contro la ditta VERITAS per il supersfruttamento anche notturno e festivo di un altro lavoratore del Bangladesh, che rivendica 102 mila euro lordi per 5 anni di supersfruttamento e sottosalario.
Come ha mostrato il programma di Rai3 “Report” (puntata del 1-04-12) Fincantieri non può non sapere.!! Gli appalti al ribasso, che Fincantieri pretende, sono il vero problema: le condizioni di supersfruttamento dei lavoratori, il lavoro nero e i bassi salari, i continui subappalti tra cooperative e aziende, e i frequenti cambi di nome aziendali, ne sono la conseguenza.!

EUROCOIBENTI SANZIONATA PER LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO
L’Eurocoibenti, ditta che da dieci anni lavora per Fincantieri nel campo delle coibentazioni, nel 2010 aveva licenziato sei operai bengalesi, che lavoravano nel cantiere di Ancona. I lavoratori avevano chiesto ad Agosto 2010, dopo 4 anni che non tornavano in patria, un periodo di aspettativa non retribuita di 4 mesi, e a fine anno, tornati dal Bangladesh, ricevettero la lettera di licenziamento. Il 26 Ottobre, il Tribunale del Lavoro di Palermo (citta dove ha la sede legale l’Azienda) ha accolto le ragioni dei lavoratori sanzionando l’Azienda per licenziamento illegittimo e obbligandola a riassumere, con risarcimento delle mensilità perdute, i sei operai. E’ la prova di quanto serva l’articolo 18 ai lavoratori, non a caso, distrutto di recente dal governo borghese Monti.
A qualunque costo i lavoratori dovranno riprenderselo, con le lotte.!!

CCNL E PRODUTTIVITA’: UN’ ACCORDO DA RESPINGERE
Cisl, Uil e Ugl, firmando il recente accordo sulla produttività si sono resi complici della demolizione del CCNL e della estensione, di fatto, del modello Marchionne all’intero mondo del lavoro. Con questo accordo i contratti saranno completamente subordinati alle necessità aziendali, i salari saranno legati alla produttività (salari a cottimo), perciò condizionati dal mercato, dai profitti, dalla concorrenza, ecc.. Il contratto aziendale diventa, di fatto, il principale contratto di riferimento e potrà contenere deroghe ai contratti nazionali e alle leggi vigenti su orario di lavoro, mansione, flessibilità e organizzazione del lavoro. Lo spionaggio elettronico sui lavoratori oggi vietato sarà permesso. La richiesta, tanto cara a Cisl e Uil, di riduzione fiscale per straordinari e premi di produzione, è il contentino che portano a casa. D’altronde Governo e Confindustria compenseranno il mancato gettito fiscale con i prossimi tagli in materia di sanità, scuola, trasporti, pensioni, ecc.. già annunciati per i prossimi anni.!
In tema di rappresentanza sindacale, il nuovo accordo ricalca il famigerato accordo del 28 Giugno 2011, cioè si delinea un sindacato complice con le esigenze aziendali, che: firma tregue, assicura l’applicazione degli accordi, e accetta eventuali sanzioni nel caso qualcuno non intenda mantenere gli impegni presi.
La CGIL finora non ha firmato, bene ma non basta, occorre combattere ovunque l’accordo e chi lo sostiene senza pasticci e ambiguità. Per prima cosa la CGIL tolga la firma dall’accordo del 28 Giugno 2011, che ha aperto la strada a questo disastroso accordo.! E subito dopo indica uno sciopero generale ad oltranza fino al ritiro dell’accordo. O sarà solo l’ennesima opposizione di facciata.!

Per lo sciopero generale ad oltranza fino al ritiro dell’accordo.!
Per la lotta di classe generalizzata: contro Monti, i suoi mandanti e i suoi complici, nella politica e nel sindacato.!!


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PCL-GENOVA

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