Dalle sezioni del PCL
Pcl: “A proposito di Statuto dei lavoratori e Unità delle Sinistre”
Comunicato del Comitato Esecutivo di Savona sul rifiuto di collaborare di socialdemocratici e opportunisti per timore delle politiche rivoluzionarie del PCL!
2 Novembre 2012
Nel 1970 il cd “Statuto dei Lavoratori” divenne Legge dopo un lunga stagione di lotte OPERAIE, che ebbe il suo culmine alla fine degli anni ’60.
Si parlava di “tutela della LIBERTA’ DIGNITA’ dei lavoratori, di libertà sindacali, di “norme sul collocamento” degli stessi..
Oggi si è costretti a raccogliere firme per un Referendum popolare che abroghi le Leggi avverse al significato profondo espresso dalle lotte operaie. PERCHE’?
…C’è chi, con coerenza, caparbietà, continuità, ha fatto del proprio schierarsi “senza se e senza ma” dalla parte dei DIRITTI – dell’uomo della donna dei lavoratori di una società giusta equa e solidale – una pratica quotidiana. Ha rischiato, ogni giorno, le proprie piccole “sicurezze”, l’ostracismo,l’oscuramento, la derisione, ha subito la “violenza dei poteri”.
C’è chi invece ha coltivato – e colpevolmente seminato nelle coscienze – l’idea che un modello di vita basato su coordinate false e fuorvianti fosse comunque PREFERIBILE, svendendo le conquiste di tanti e tanti, ridicolizzando così l’innegabile ed imprescindibile istanza a ciò che è dovuto. I DIRITTI UMANI CIVILI E DEL LAVORO.
Il risultato dell’incoerenza e della svendita delle lotte di tanti – che non avrebbero avuto ragion d’essere se il modello sociale ed economico imposto da una visione capitalistica fosse stato smascherato e contrastato con chiarezza e continuità – è sotto gli occhi di tutti. Il Partito Comunista dei Lavoratori SI SCHIERA.
Sempre. Nelle piccole come nelle grandi cose attua una PRATICA, coerente, costante. Nello specifico, in riferimento alla raccolta di firme promossa in Val Bormida da Idv, Sel, Fds, alcune considerazioni si impongono.
Il Partito Comunista dei Lavoratori ha promosso la raccolta di firme per il Referendum abrogativo sulle leggi atte a cancellare l’art. 18, l’art.8, e propositivo rispetto al salario minimo garantito.
Ma alcune domande, per chiarezza, vanno poste. Perché si giunti alla necessità di ricorrere ad un Referendum? Chi e come ha “fatto politica” nell’interesse dei lavoratori fino a ieri, dal momento che tutto ci è stato strappato “senza colpo ferire”?
L’azione di Pcl, ad esempio nei comuni di Ceriale e Finale Ligure, è significativa: nella persona del Consigliere Comunale Matteo Piccardi (Finale) si è cercato un interlocutore “a sinistra” per la raccolta firme. Una strada difficile, ma comunque tentata, con onestà intellettuale data e richiesta ai compagni del Partito della Rifondazione Comunista. Altri soggetti raccolgono le firme, si, MA NON COL PCL….”unità delle sinistre”? Quelle stesse “sinistre” che hanno consentito lo scempio delle vite e dei diritti sacrosanti conquistati con dolore e fatica?
Per concludere questa riflessione, ai promotori del referendum valbormidesi Idv Sel Fds diciamo: SCHIERARSI è una azione concreta coerente costante.
Non si ha bisogno di propaganda elettorale – vedi prossime elezioni comunali in Valbormida e nazionali alle porte. Mentre si tagliano – da parte delle Amministrazioni Comunali di “sinistra” – servizi sociali, servizi ai cittadini, servizi alle scuole, mense, scuolabus, mentre si affossa la sanità pubblica – vedi Ospedale di Cairo Montenotte e conseguenze -, si “narra” che si vuole difendere l’art.18. Senza il Partito Comunista dei Lavoratori. Il quale invece c’è e ci sarà. Se invitato ed a maggior ragione se ostracizzato. DI CHE RIFLETTERE, cari concittadini valbormidesi.
http://www.ivg.it/2012/11/pcl-a-proposito-di-statuto-dei-lavoratori-e-unita-delle-sinistre/