Dalle sezioni del PCL
Vendola non incontra l’unica opposizione operaia della provincia di Sassari
24 Ottobre 2012
Vendola non incontra l’unica opposizione operaia della provincia di Sassari
Vendola si è guardato bene dall’ incontrare i compagni operai che lo attendevano dentro la torre aragonese per non doversi confrontare con l’unica forma esistente e continua di opposizione operaia. Questa doveva essere l’ultima tappa della sua campagna per le primarie in Sardegna. Ma ha tirato fuori la scusa che non aveva più tempo.
Vendola ha evitato l’incontro previsto nella torre aragonese perché con buona probabilità gli operai gli avrebbero chiesto di esibire le garanzie sulle sue qualità di capo politico dopo la sua esperienza di presidente della regione pugliese. La vicenda legata al vicepresidente Frisullo e al senatore Tedesco e tutto il luridume del sottogoverno dimostra che Vendola non è capace di realizzare la “buona politica”, come dice lui. Vendola tenta di ammantare questa realtà con un piagnisteo meridionalista d’accatto.
Vendola le spara grosse. Nella Lettera aperta ai pugliesi si ritrae come un ‘genio solitario’:
“Nell’Italia del ‘sentito dire’ la mia opinione era quasi una bestemmia. Anzi, lo è ancora. Eppure, se alzassimo lo sguardo verso il resto del mondo ci accorgeremmo che dagli Stati Uniti fino alla Francia questa è la politica dei migliori Governi.” Mercoledì 9 ottobre 285 deputati del partito socialista francese hanno ratificato col voto all’Assemblea nazionale il Patto di stabilità. Hollande di fronte all’iniziativa del padronato francese ha fatto marcia indietro sulle misure fiscali non gradite a tutti i settori della classe dominante. Per quanto riguarda Obama, la polizia, da lui comandata, ha arrestato un totale di tremila manifestanti durante la grande campagna “occupy wall Street”. Vendola è un demagogo.
Vendola non dice la verità sulla crisi. Dire che “l’onda della crisi non accenna a diminuire” è solo una constatazione. Ai pugliesi ai quali è indirizzata la sua Lettera aperta non spiega perché la crisi non finisce. Quello che Vendola non dice è che l’oligarchia finanziaria mondiale per uscire dalla sua crisi marcia verso la liquidazione di tutte le conquiste operaie di un secolo. Fu la paura delle rivoluzione che spinse la borghesia americana al New deal. Ma in realtà non risolse nulla e la classe operaia statunitense fu sottoposta al regime di guerra dell’imperialismo USA. Ma allora gli Usa erano il principale creditore mondiale oggi è il più indebitato. Le tensioni provocate dalle guerre commerciali - Obama critica la politica di austerità perché danneggiano l’esportazione statunitense e la Germania respinge le richieste degli USA, della Gran Bretagna del FMI di lasciare più tempo alla Grecia per rimborsare i loro prestiti- impongono alla classe dominante un regolamento di conti definitivo con il movimento operaio internazionale per ridurre ad una condizione di servitù tutta la classe lavoratrice.
Vendola fa finta di niente. Una “politica espansiva” è coordinata col sistema bancario. Il nodo del sistema bancario è: “dare credito nel momento in cui i crediti già erogati non tornano a casa, non vengono onorati”( Banche. L’incubo crediti e il rischio-Stato, S. Righi- Corriere economia lunedì 22 ottobre). Sulla questione è intervenuta la Banca d’Italia avvertendo “ gli istituti del pericolo di una trasformazione delle banche in strumenti di welfare”. Solo un governo dei lavoratori dopo aver nazionalizzato e centralizzato il sistema bancario può intervenire per mettere fine alla catastrofe sociale prodotta dai tagli ai salari, dai tagli al servizio pubblico (sanità, istruzione, assistenza, infrastrutture).
La resistenza delle masse è in ascesa, il 14 novembre ci sarà lo sciopero generale coordinato in Grecia, Spagna e Portogallo. La CGIL e il sindacalismo insieme devono proclamare lo sciopero generale per il 14 novembre. Il proletariato europeo marcia verso la centralizzazione delle lotte.
Sez. prov. di Sassari Partito Comunista dei Lavoratori per la IV Internazionale