Dalle sezioni del PCL
Landini non fermerà la lotta alla burocrazia parassita
15 Ottobre 2012
Landini, dopo l’incontro del 19 settembre tra Marchionne e il governo, ha auspicato che quest’ultimo chieda alla Fiat «di ripristinare le liberta sindacali nelle fabbriche, nel rispetto della Costituzione». Il governo Monti, nato da una congiura tra Trichet, Draghi e Napolitano, è tra i protagonisti politici che, per conto dell’oligarchia finanziaria europea, smantellano la democrazia politica per costruire il regime reazionario dell’Unione Europea. Landini è un buffone. Se fosse stato ancora in produzione e lì avesse manifestato tale auspicio, i suoi compagni di lavoro gli avrebbero dato del coglione. Si trova, invece, ad essere a capo di una tra le più potenti federazioni sindacali operaie dell’Unione Europea ed è per questo che si merita molto di più che dargli, solamente, del coglione.
L’estromissione di Sergio Bellavita dalla segreteria della Fiom è funzionale a una linea politica di allineamento della Fiom e di tutta la CGIL al governo Monti e alla linea Marchionne. Landini conosceva perfettamente l’accordo del 27 aprile 2009 tra i sindacati UAW (USA), CAW (Canada) e FIAT-Chrysler, l’inizio dell’offensiva del governo Obama contro tutta la classe salariata. Con quell’accordo la burocrazia legava mani e piedi alla classe operaia: niente scioperi fino al 2015. Alla fine di settembre del 2010, Landini incontrò uno dei protagonisti di quell’accordo, il nuovo segretario dell’UAW Bob King. Questo agente del padrone si trovava nello stato italiano per rinsaldare i rapporti con CISL e UIL e per tentare di allineare la FIOM alla linea Marchionne. In questo contesto aveva espresso “il sostegno e la solidarietà dell’UAW” alla manifestazione indetta dalla FIOM per il 16 ottobre 2010 mentre concedeva al padronato dell’industria automobilistica la riduzione fino alla metà del salario per i neo assunti. Landini sapeva benissimo che la burocrazia dell’UAW “nel corso del 2009 negli Usa” era diventata “il principale azionista delle tre case automobilistiche di Detroit. L'UAW possiede, infatti, il 55 per cento delle azioni di Chrysler, il 39 per cento di quelle di General Motors e una quota rilevante di Ford, perché”aveva “accettato che le tre società paghino con azioni il debito contratto per il pagamento della propria quota al VEBA (Voluntary Employees' Beneficiary Association), il fondo per la previdenza e l'assistenza sanitaria di dipendenti e pensionati, gestito dal sindacato”( Giuseppe Farina, L'analisi. Fiat-Chrysler, L'azionariato dei dipendenti nelle fusioni societarie, Conquiste del lavoro online). Landini era a conoscenza dell’opposizione operaia agli accordi firmati da Bob King. Il comitato di base degli stabilimenti della General Motors a Indianapolis in una Lettera a tutti i lavoratori dell’automobile denunciavano Bob King, M.B. Davidson e il resto dei dirigenti della UAW, perchè “hanno solo disprezzo per i nostri diritti democratici. Vogliono costringerci a votare fino a quando non ‘avremo capito’ “ (15 settembre 2010).
Il segretario della Fiom come tutti i burocrati ha un fondo sbirresco perché si convince che dietro le critiche nei suoi confronti si organizzi una cospirazione strutturata gerarchicamente. Per il burocrate come per lo sbirro “chi sta in basso” è privo di un pensiero indipendente. La RSU FIOM della Same di Treviglio, gli operai della Piaggio di Pontedera, quelli della Fiber insieme a numerosi giovani precari e disoccupati che lo accolsero al grido di “sciopero, sciopero generale” il 22 giugno scorso a Bergamo non avevano bisogno di direttive dall’alto per rivendicare lo sciopero generale. Quanto hanno fatto questi lavoratori è un momento della lotta alla burocrazia sindacale.
Estromettendo Sergio Bellavita dalla segreteria della Fiom Landini e Camusso hanno lanciato un ultimatum o ci si allinea al governo Monti o si è cacciati via. E’ un dovere di tutti i comunisti organizzare la contestazione di massa alla burocrazia in occasione di scioperi e manifestazioni e dar vita a una tribuna alternativa, trasformando lo sciopero e la manifestazione in un dibattito di massa “ su un programma per una mobilitazione sistematica e organizzata delle masse, in preparazione della presa del potere”(Savas Michael-Matsas). I burocrati che conservano un legame morale con le masse devono rompere con una disciplina che serve solo a reprimere.
Gli interventi di Mauro Giorgio e di Osvaldo Maviglia hanno impedito che tutto andasse liscio alla Conferenza dei delegati Fiom del 12 ottobre, utilizzata da Landini per aprire, di fatto, la campagna elettorale del Partito Democratico, di Sinistra e Libertà e del PSI. Il compagno Maviglia ha posto la questione centrale della politica rivoluzionaria. La convinzione della segreteria della Fiom che “dalla crisi si possa uscire con la collaborazione con i padroni ed il governo, viene fatta passare come l’unico modo di rimanere in campo, che ci consente di respirare fino alla ripresa”. Questo è il punto: Landini e Camusso accreditano presso i lavoratori la favola della “ripresa”. La stessa favola di Enrico Berlinguer e di Luciano Barca quando il PCI incatenò la classe operaia alla linea dell’“austerità”. Il punto è che Landini e Camusso non sono Enrico Berlinguer. Oggi la crisi della burocrazia è al massimo perché non può più concertare perché è il padrone che non lo vuole e non lo può. Ciò la rende estremamente debole, perché viene privata dei mezzi per avere il consenso dei lavoratori.
Ma non solo il PD, SEL e il PSI si preparano alle elezioni del 2013 cercando di ammantarsi con le ‘ragioni del lavoro’, anche in Germania La SPD, Die Linke e i verdi hanno iniziato la campagna elettorale per le elezioni del 2013 rivendicando, anche loro, le ‘ragioni del lavoro’. Lo slogan nelle manifestazioni indette il 29 settembre in una quarantina di città era, ‘per una redistribuzione eguale della ricchezza’.La partecipazione complessiva non ha superato il numero di 20.000 manifestanti. Ad Amburgo uno degli oratori era il leader di Syriza che dopo aver criticato FMI e l’UE, ha rassicurato gli ospiti sulla sua fedeltà all’UE. I dirigenti della SPD e dei Verdi sono andati via durante il discorso di Tsipras, non sopportando le timide critiche del dirigente greco.
La contestazione della burocrazia nelle piazze è una questione che riguarda solamente gli iscritti alla CGIL? E’ una questione che riguarda anche i rivoluzionari e le rivoluzionarie che militano nel sindacalismo di base. Le scelte fatte da Camusso, Bonanni e Angeletti condizionano la vita degli iscritti al sindacalismo di base e non solo di quelli di CGIL,CISL e UIL. Questo stato delle cose, un’ovvietà, non è tenuto in considerazione da molti all’interno del sindacalismo di base. La lotta contro Camusso, Bonanni ed Angeletti non riguarda solamente chi aderisce a CGIL, CISL e UIL ma anche i militanti e le militanti del sindacalismo di base, riguarda tutta la classe lavoratrice. Non dobbiamo permettere che le manifestazioni regionali dello sciopero del 16 novembre vengano utilizzate dal PD e da SEL per ingannare per l’ennesima volta i lavoratori. La controffensiva vittoriosa del proletariato inizia con la rottura dei lavoratori e delle lavoratrici con la burocrazia sindacale, i suoi metodi e le sue concezioni.
Sezione provinciale di Sassari PCLper la IV INTERNAZIONALE 15 ottobre 2012