Dalle sezioni del PCL
GENOVA: 1^ BOLLETTINO FINCANTIERI DI OTTOBRE
LOTTA DI CLASSE
14 Ottobre 2012
FINCANTIERI-S.PONENTE 15 OTTOBRE 2012
“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi !! “ (K.Marx)
SOLO UNA REPUBBLICA DEI LAVORATORI PUO' ESTIRPARE CORRUZIONE E MALAFFARE
Gli stessi partiti di governo ( PDL, PD, UDC) che tutelano gli interessi privati dei propri mandanti ( grandi industrie e banche ) incassando i loro profumati finanziamenti, si nutrono a loro volta di corruzione , malaffare, scandalosi privilegi, attraverso il saccheggio delle risorse pubbliche.
Corruzione e privilegi istituzionali sono il prezzo che le stesse classi dominanti pagano ai propri partiti, in cambio dei loro servizi: sono un costo del proprio dominio.
I Fiorito, i Lusi, i Penati, ecc. non sono un incidente di percorso, né la prova di una naturale “corruzione” dei “politici” in quanto tali: sono la carta d'identità di una organizzazione dello Stato e del potere che ha un bisogno fisiologico di faccendieri e capiclan come collettori di consenso al servizio dei capitalisti e delle loro politiche di massacro sociale, sul piano nazionale e a livello locale.
La seconda Repubblica annunciata 20 anni fa nel nome della “moralizzazione” della vita pubblica è dunque fallita proprio sul terreno che aveva evocato.
Il Dio mercato che avrebbe dovuto ripulire
la politica da clientelismi e ruberie, ha moltiplicato clientelismi e ruberie proprio attraverso i canali del mercato: privatizzazioni, esternalizzazioni, edilizia contrattata…
a livello centrale e periferico.
Il sistema elettorale maggioritario, la crisi dei vecchi partiti, l'americanizzazione della politica borghese, hanno fatto il resto.
La truffa ideologica “federalista” attorno al primato delle Regioni e dei governatorati ha dato a sua volta copertura alla moltiplicazione periferica dei peggiori mercimoni.
Ma c'è di più. Oggi, come 20 anni fa, il discredito pubblico della politica borghese, viene cavalcato da forze confindustriali e/o populiste in funzione dell'ennesima operazione trasformista: che nel nome della “moralità della politica” e della “fine dei privilegi” chiede in realtà il monopolio del finanziamento privato
dei partiti ( già operante da parte di industriali e banchieri) per liberare nuove risorse pubbliche... a favore dei capitalisti ( incentivi ai profitti delle aziende, riduzioni fiscali alle imprese, sostegno alle esportazioni come nel caso della Fiat, pagamento del debito pubblico alle banche…). Mentre ai lavoratori e alla popolazione povera si riserva la mannaia del fiscal compact contro pensioni, sanità, scuola, trasporti, prestazioni sociali.
Nel nome del “rigore” e del “risparmio”.
La verità è che la “Terza Repubblica” che da più parti viene invocata è la riproposizione aggravata della seconda: una democrazia censitaria al servizio del capitale finanziario.
Solo una Repubblica dei lavoratori può restituire moralità alla politica: liberandola dalla subordinazione a industrie e banche, e dunque dai comitati d'affari al loro servizio, dando il potere a chi lavora: e dunque creando uno Stato a buon mercato, in cui non esistano privilegi e vitalizi per gli eletti, ma in cui ogni eletto abbia uno stipendio non superiore a quello di un impiegato e sia permanentemente revocabile dai propri elettori.
Solo questa prospettiva anticapitalista e rivoluzionaria può estirpare corruzione e malaffare.
E' la prospettiva per cui si batte il PCL,
contro i partiti dominanti e contro ogni (ennesima) truffa populista.
ECHI:
NUOVI SCIOPERI NEI CANTIERI DI C.RE DI STABIA E BARI
A sostegno della vertenza per il rilancio e la difesa dei posti di lavoro del cantiere di C.re di Stabia, si sono svolti due scioperi, di 3 ore per ogni turno, nei giorni 27 Settembre e 4 Ottobre, con cortei lungo la statale sorrentina.
Lunedì 1 Ottobre, nello stabilimento Isotta Fraschini Motori di Bari, si sono svolte le assemblee con 3 ore di sciopero per ogni turno, convocate dalla Fiom, per discutere sulla situazione complessiva di Fincantieri e, in particolare, su quanto sta avvenendo in Isotta Fraschini, dove l’assenza di un piano industriale e la mancanza di investimenti per la modernizzazione produttiva, stanno generando forte incertezza sul futuro dello stabilimento.
SUL FUTURO : TANTE PAROLE E NESSUNA CERTEZZA
Da mesi circolano su vari giornali, nazionali e locali, informazioni riguardanti possibili future commesse per Fincantieri: ad es. 2 navi Viking Ocean Cruises di livello extra-lusso e di piccole dimensioni (per 300 milioni di euro ciascuna), un traghetto fluviale e un’unità a basso impatto ambientale per una società canadese (circa 200 milioni complessivi). Inoltre circolano notizie circa una presunta acquisizione di STX OSV, società norvegese specializzata nel settore off-shore, per un investimento di 800 mln di euro.
Così come si parla da tempo di nuove alleanze industriali con una società americana, per la costruzione di più unità per la Marina e per la Guardia Costiera degli USA (ca 700 mln di e.),
o quelle in programma con gli Emirati Arabi (3 corvette e 2 pattugliatori per un profitto di ca 500 mln di euro), e con la Rep. Dominicana e l’Algeria per commesse minori.
Su tutto ciò, va evidenziata la mancanza di informazione e di trasparenza rispetto ai carichi di lavoro, acquisiti o in acquisizione, e sulla loro ripartizione tra i vari stabilimenti.
Tutto ciò accresce le preoccupazioni tra i lavoratori del Gruppo e dell’ Indotto, già duramente colpiti da cassa integrazione e contratti precari.
NO ALLA COLLOCAZIONE IN BORSA !
La stessa mancanza di trasparenza si riscontra a proposito della decisione, recentemente assunta dal Governo, di incorporare Fintecna all’interno di Cassa Depositi e Prestiti, senza indicare né i tempi né le modalità di realizzazione, né le conseguenze di questa fusione. E siccome, nel contempo, circolano già notizie di una possibile futura quotazione in Borsa, con la scusa di accumulare nuovi capitali, va riaffermato un secco NO a questa scelta, che di fatto condannerebbe Fincantieri alla speculazione dei mercati finanziari, per accrescere i profitti di banchieri e capitalisti a danno dei lavoratori.!!
ESPULSIONE DI S. BELLAVITA DALLA SEGR. NAZ.LE DELLA FIOM
Nella lotta di classe fermi non si riesce a stare: non riuscendo ad avanzare né sul terreno economico-sindacale, né sulla risposta politico-sociale, il gruppo dirigente Landini-Airaudo sta arretrando, imponendo una svolta opaca ma netta alla linea della FIOM degli ultimi anni. E’ questo il segnale venuto dal recente CC della FIOM (5-6 Sett.), con la doppia scelta di chiudere la vertenza per il rinnovo del CCNL (proposta di accordo transitorio a Finmeccanica) e contemporaneamente di avviare una repressione del dissenso interno di sinistra, con l’approvazione di un odg di fiducia al Segretario e di “unità politica” dell’organizzazione. Tale linea, condivisa anche dai rappresentanti della FIOM di Genova (contrari i delegati appartenenti al PCL e altri 13 delegati), si è concretizzata con un tentativo burocratico, attuato il 3 ottobre, di estromissione del compagno Sergio Bellavita dalla Segreteria Nazionale: compagno da anni esponente della Rete 28 Aprile (la sinistra CGIL) “colpevole” di aver espresso giudizi non in linea con il pensiero di Landini e Airaudo.
Resosi conto che non è con i ricorsi alla magistratura che la FIOM potrà oggi adempiere al mandato che i lavoratori le hanno assegnato, ma al contempo rifiutandosi di assumersi la responsabilità politica di “fare un salto di qualità” nelle pratiche conflittuali, che avrebbe necessariamente comportato uno scontro frontale con la CGIL di S.Camusso, la FIOM abbassa del tutto la testa adeguandosi ad una strategia di “riduzione del danno”che sicuramente oggi non è rispondente alle necessità dei lavoratori.!!
Democrazia e conflitto vanno insieme.
NO alla svolta di Landini e Airaudo !!