Dalle sezioni del PCL

IL CONCORSONE DEL MINISTRO PROFUMO…PUZZA DI TRUFFA!

11 Ottobre 2012

Dal 6 ottobre ci si può iscrivere on-line per partecipare al nuovo concorso per i docenti che il ministro dell’istruzione Profumo ha presentato come “una buona notizia” per i tanti precari della scuola che finalmente potranno sperare di essere stabilizzati.
Speranza morta e sepolta ancor prima di iniziare! Infatti, nonostante i tanti proclami entusiastici che si sono sollevati da più parti, la realtà è ben diversa e a tratti grottesca! I posti previsti dal concorso sono pochissimi, circa 11.500 e spalmati su due anni a cui si devono aggiungere altrettanti posti attingendo alle graduatorie ad esaurimento (GAE), per un totale di 23.000 sempre in due anni, anziché in uno come previsto dal piano triennale di assunzioni del ministro Gelmini. Il danno è che i precari della scuola che da decenni aspettano l’assunzione sono almeno 350.000 e la beffa, oltre all’irrisorio numero di posti di cui sopra, è che con il concorso il ministro fa sparire l’ultima trance di 24.000 posti per il solo anno scolastico 2013-2014 come era stato previsto dal piano triennale.
Questo significa che in alcune regioni ci saranno poche decine di posti per centinaia e centinaia di aspiranti e per molti insegnanti precari che lavorano da anni è previsto un futuro da disoccupati. Non si dimentichi inoltre che la scuola è uno dei settori più martirizzati, veniamo da anni di tagli indiscriminati e scellerati a partire dal ministro Fioroni che tagliò 40 mila posti di lavoro grazie all’aumento del numero di alunni per classe; per poi continuare con la ben più nota Riforma Gelmini: 8 miliardi di tagli all’istruzione pubblica che valsero il licenziamento di 180 mila docenti precari e da ultimo i 16 mila “licenziati” di quest’anno con la Spending Review.
E’ evidente come questo concorso sia un imbroglio costruito ad arte dal governo tecnico che ha come unico scopo quello propagandistico anche in virtù delle ultime indiscrezioni che paventano l’ipotesi di un Monti-bis: si vogliono convincere precari e disoccupati che nella scuola è possibile trovare lavoro e si vuol far credere alle famiglie, che tra pochi mesi saranno chiamate alle urne, che questo governo ha tra i suoi obiettivi l’istruzione e la formazione delle nuove generazioni. Ciò è più vero se si pensa all’accento posto sull’immancabile “merito”: solo i docenti più meritevoli avranno il famigerato posto fisso, mentre i fannulloni andranno a casa e i genitori possono stare tranquilli perché i loro figli avranno insegnanti giovani, moderni e qualitativamente preparati.
Una presa in giro bella e buona per tutti i maestri e i professori che negli anni hanno investito tempo, denaro ed energie per acquisire abilitazioni, doppie lauree, diplomi di specializzazione, master, che hanno già fatto corsi e concorsi, che hanno svolto tirocini nelle scuole e che hanno conseguito competenze nei luoghi di lavoro. Di tutto ciò non verrà tenuto conto!
E sì, perché per la prima volta nella storia dei concorsi pubblici, non viene valutato in alcun modo il servizio prestato. Quindi la professionalità acquisita dai 165 mila docenti inseriti nelle GAE e quella dei “precari storici” si va a far benedire. Bel ringraziamento per coloro che, insegnando a tempo determinato, con meno diritti e garanzie, hanno aiutato la scuola pubblica ad andare avanti tra mille incertezze professionali ed esistenziali.
Ancora, per la prima volta nella storia dei concorsi pubblici, il superamento del concorso non conferirà un’abilitazione perché il ministro Profumo ha forse troppi amici nelle università per privarli di un bacino così florido di clienti che non avrebbero più motivo di pagare i loro corsi abilitanti e probabilmente non ha voluto togliere alle università una sicura fonte di finanziamento.
Un concorso-beffa di cui nessuno sentiva la necessità: non stabilizza i precari, ma anzi aumenta il precariato aprendo scenari spaventosi per il futuro. Ricordiamo anche che ancora devono essere immessi in ruolo molti dei vincitori del concorso del ’90 e del ’99. E la situazione peggiorerà per effetto perverso di tutti i provvedimenti sulle pensioni, il blocco del turn-over e la riforma Gelmini che andrà a compimento quest’anno. Ci sono anche 10 mila docenti in esubero, generati dai tagli degli ultimi sei anni che verranno usati per tappare i buchi, al posto dei “precari storici” che vedranno quindi allontanarsi la possibilità di stabilizzazione.
Senza tralasciare i costi dell’operazione: minimo 1 milione di euro che graveranno su una già difficile situazione economica.
Questo concorso è inutile e dannoso, pronto a generare esclusioni, illusioni e disoccupazione. E’ l’ennesima guerra tra poveri per un pugno di mosche e c’è già chi si sfrega le mani pensando ai corsi di preparazione a pagamento che assicurano il superamento della prova: il solito businnes sulla pelle dei precari.
L’unica via d’uscita è lottare contro la privatizzazione della scuola, battersi per il finanziamento della scuola statale e la stabilizzazione di tutti i precari che insieme agli studenti e a tutti gli altri lavoratori devono scendere in piazza e protestare contro questa ennesima truffa. Il reclutamento del persole docente non può essere nelle mani di un governo borghese che ha tutto l’interesse a gestire l’istruzione delle nuove generazioni per meglio soggiogarle e a mantenere precari i lavoratori affinchè siano più ricattabili.

Mila Masini - insegnante precaria (sez. Pcl Pesaro)

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