Dalle sezioni del PCL
PCL Pesaro comunicato stampa: più morosità, meno contributi per i canoni di locazione
29 Settembre 2012
Non solo la questione dello smantellamento della quota pubblica di Marche Multiservizi tiene banco attualmente nella nostra provincia: è notizia recente infatti che, a seguito dei tagli draconiani imposti dalla spending review di Monti, i 440.000 Euro che regione e comune avevano stanziato nel 2011 per l'aiuto di famiglie a rischio morosità sono diventati, quest'anno, 91000, a fronte di un monte di domande salito da 1300 a 1700 nel giro di soli dodici mesi.
Il tutto altro non è che un ulteriore tassello di quella gigantesca manovra reazionaria che punta progressivamente a smantellare qualsiasi residuo di stato sociale nel nome della competitività e del risanamento, da attuare, ovviamente, al servizio di banche e grande capitale prosciugando, letteralmente, le finanze dei lavoratori e di chi, per effetto di queste politiche, il lavoro l'ha già perso.
Tale processo, oltretutto, assume tinte ancor più fosche osservando il crescente ammontare di malaffare e malversazione che attraversa le stanze del potere di ogni ordine e grado, quando alle chiacchiere sulla trasparenza e sul taglio dei privilegi fanno poi da contraltare gli scandali che stanno investendo, giusto per citarne alcuni, la regione Lazio e quella lombarda, senza contare poi gli indecenti introiti percepiti, anche qui nelle Marche, da quegli stessi consiglieri regionali che votano sì ad un provvedimento, quale quello in oggetto, che colpisce, con cinismo ed impudenza disarmanti, le ultime fasce della popolazione, (basti ricordare che la spesa mensile per i consiglieri regionali marchigiani ammonta a 374000 Euro, quasi quanto la cifra tagliata in un solo anno per l'assistenza ai canoni di locazione in oggetto!).
A fronte di questo il PCL rivendica non solo un'azione di massa che porti all'abbattimento di un tale sistema a favore di un vero governo rivoluzionario dei lavoratori capace di utilizzare l'immenso mare di risorse disponibili (revocando, in primis il pagamento del debito nei confronti delle banche con loro conseguente nazionalizzazione) per un grande piano di rilancio popolare, ma anche la necessità di una vera trasparenza nel processo di rappresentanza politica, invocando per qualsiasi rappresentante politico uno stipendio che sia mediamente pari a quello di un operaio specializzato. A chi ci accusa di essere populisti replichiamo sostenendo che non di populismo si tratta, ma di una rivendicazione concreta di cui qualsiasi militante comunista deve farsi carico, per far sì che la politica sia concepita realmente come un servizio, lontano da qualsiasi rischio di incrostazione burocratica ed autoreferenziale che, oggi forse più che mai, stiamo osservando nelle sue caratterizzazioni più tristi e deteriori.
Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Pesaro
pclpesaro@virgilio.it
340/4169455 (Giammarco Romagna, coordinatore provinciale)