Dalle sezioni del PCL
Le dimissioni di un traditore e agente del padrone
25 Settembre 2012
Dopo aver assolto i suoi compiti di agente del padrone, firmando il contratto dei chimici, Alberto Morselli ha dato le dimissioni da segretario dei chimici della CGIL. Vista la brutta aria che tira per la burocrazia sindacale dopo la manifestazione del 2 agosto a Taranto, Camusso e gli altri segretari, per il momento, hanno respinto il contratto nell’attuale forma.
Alberto Morselli non è nuovo ad azioni del genere. Lo sanno bene i chimici di P. Torres.
Il 12 ottobre del 2009 le RSU di Filcem, Fiom e Fillea respinsero l’accordo romano con l’ENI firmato da Morselli e da P. Corveddu:
“Gli RSU della CGIL ritengono “il piano di rilancio di ENI” carente nella parte degli investimenti e degli assetti produttivi e inaccettabile per quanto riguarda la annunciata riduzione del personale…La situazione è particolarmente gravosa, in quanto nel meridione di Italia e nello specifico in Sardegna e nel nostro territorio le attività produttive sono esclusivamente nella chimica. Per tali motivi di merito e di metodo gli RSU ritengono che prima di qualunque successivo incontro di diverso livello da quello ministeriale, sia convocata una assemblea fra tutti i lavoratori del Petrolchimico, sia per acquisire informazioni circa i piani dell’ENI, sia perché non è accettabile che vi possano essere livelli sindacali che decidano anche per coloro non direttamente rappresentati.” I l documento era indirizzato a: Segreteria Nazionale CGIL S. Camusso, Segretario Generale CGIL SardegnaE.Costa, Segretario Generale CdlT SassariA.
Rudas, Segretari Generali Nazionali Filcem A. Morselli, Fiom G.Rinaldini, Fillea V.Schiavella, Segretari Regionali Filcem Fiom Fillea, Segretari Provinciali Filcem Fiom Fillea.
Il 15 ottobre, 5 operai impegnati nella lotta occuparono la torre aragonese di P. Torres inviarono una lettera aperta a Morselli, in viaggio per P. Torres:
“Caro Alberto, siamo i lavoratori che oggi hanno occupato la torre aragonese di P. Torres: Siamo iscritti alla FILCEM, FIOM, FILLEA.
Gli ultimi avvenimenti accaduti nei rapporti con l’ENI e l’accelerazione data alla trattativa con la presentazione di piani che noi non condividiamo e che condannerebbero all’estinzione i nostri posti di lavoro e quello di migliaia di altri lavoratori, uniti alle dichiarazioni di possibilismo di dirigenti sindacali nostri compagni di viaggio fino al luglio scorso ci hanno portato ad uno stato d’ansia elevatissimo perché l’incontro previsto per lunedì prossimo veniva presentato da molti come punto d’arrivo della nostra vertenza.
Abbiamo apprezzato le tue dichiarazioni a sostegno della nostra lotta, ma avremmo preferito discuterne tutti insieme in assemblea.
Abbiamo bisogno di capire che cosa ci si incontra a fare lunedì nel sito di P. Torres, perciò ti chiediamo di venirci a trovare prima dell’incontro perché speriamo di convincerti a non partecipare ad una trattiva nella quale l’ENI conta di depotenziare tutti i risultati ottenuti nella nostra lotta e di tutto il popolo sardo della scorsa estate.
Ci unisce la comune appartenenza alla CGIL e l’idea che ai lavoratori spetti l’ultima parola per dare mandato ai propri dirigenti.”
Un abbraccio
Christian Marongiu dipendente Polymeri Europa FILCEM
Giuliano Sechi dipendente Vinyls Italia FILCEM
Alberto Falchi dipendente Angius FILLEA
Antonio Bigella dipendente Sitie FIOM
Luigi Nieddu dipendente Saida Fiom”
L’assemblea dei lavoratori della CGIL del petrolchimico di P. Torres 27 ottobre bocciò a grande maggioranza (385 no, 13 si e 6 astenuti) l’accordo firmato lunedì 19 ottobre dai rappresentanti dell’ENI, dai segretari generali, da quelli regionali di Femca-Cisl, Uilcem-Uil e Filcem-Cgil, più i segretari provinciali di Femca-Cisl e Uilcem-Uil.
La sezione provinciale del nostro partito distribuì, il 22 ottobre, davanti alla fabbrica un volantino che faceva il punto della situazione: “La prima risposta al tradimento deve essere uno sciopero generale provinciale. Lo sciopero dovrà servire a contarci. Il punto che deve essere ben chiaro è che lo sciopero, in questo momento, ha questa funzione. Il governo, l’Eni e i loro lacchè locali faranno di tutto per impedirlo, mettendo il bastone fra le ruote affinché non si consolidi il blocco sociale che si è creato in opposizione al tradimento. Ci troveremo fra i piedi i peggiori demagoghi che hanno inquinato il movimento operaio e socialista nella provincia di Sassari. Ma troveranno, come sempre, ciò che si meritano.
I lavoratori dovranno dotarsi di uno strumento agile e democratico: il comitato di lotta formato dai lavoratori eletti in assemblea. Nel comitato di lotta va costruita l’unità dei lavoratori. Ai compagni ed alle compagne della CGIL diciamo: questa è la strada che si è aperta e che bisogna percorrere a passo di marcia”.
La nostra linea non è diventata maggioritaria e la sconfitta è stata pesantissima per tutto il movimento operaio della provincia di Sassari e di tutta la Sardegna. Un effetto drammatico di questa sconfitta: il 54% dei giovani della provincia di Sassari tra i sedici e i venticinque anni è disoccupata.
Guai ad applaudire Susanna Camusso, perché ha respinto il contratto dei chimici. Non c’è nessuna svolta. La craxiana ha capito che tira una brutta aria per la burocrazia. Se ne vada anche lei dalla CGIL, perché è pari a Morselli.
PCL sezione provinciale di Sassari 25 settembre 2012