Dalle sezioni del PCL

GENOVA: 1^ BOLLETTINO FINCANTIERI DI SETTEMBRE

11 Settembre 2012

FINCANTIERI- S.PONENTE ( 11 SETT. 2012 ) LOTTA DI CLASSE

"L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori
stessi !! “ (K.Marx)

CGIL : ALTO TRADIMENTO
Una burocrazia sindacale complice ha permesso a un governo di ministri milionari di colpire al cuore l’articolo 18, portando in dote alla borghesia italiana la liquidazione del movimento di lotta che si era levato per difenderlo. E’ impressionante vedere come la borghesia non avanzi per forza propria, ma per la debolezza di un movimento operaio paralizzato dalle sue direzioni. La vicenda di questi mesi è emblematica.
Berlusconi non sarebbe stato in grado di realizzare la distruzione delle pensioni d’anzianità e dell’articolo 18, perché avrebbe messo a rischio la stabilità sociale. Invece, è stato in grado di farlo Mario Monti, grazie alla sordina che la burocrazia CGIL ha posto alle lotte al solo scopo di salvare Bersani e il PD, grandi sostenitori del governo Monti.
La burocrazia CGIL ha svolto un ruolo distruttivo per le ragioni del lavoro. La sua mancata opposizione sulle pensioni (4 ore, cioè il nulla) è stata esaltata da Monti in tutta Europa come “ prova di responsabilità ” (leggi “complicità”)del principale sindacato italiano,e quindi come un semaforo verde per proseguire. Sull’articolo 18, la CGIL ha dispiegato un cinico gioco burocratico, basato sull’inganno. Nello stesso giorno è giunta a presentare come risultato “positivo” lo smantellamento della “ giusta causa “, e al tempo stesso ad annunciare uno sciopero generale fantasma contro quella politica da lei stessa appoggiata.
Perché questo contorcimento truffaldino? Semplice. Perché era l’unico modo di coprire il PD, e al tempo stesso smontare e disperdere un importante movimento reale di lotta a difesa dello Statuto dei Lavoratori.
Occorre spezzare questa gabbia di complicità.! Tutte le sinistre politiche e sindacali vanno chiamate innanzitutto a rompere col PD e a intraprendere un boicottaggio pubblico di tutti i partiti borghesi complici dell’ aggressione contro l’art.18. La rottura col PD è una necessità sociale per il movimento operaio italiano. Il gruppo dirigente della FIOM non può limitarsi alla critica della CGIL senza assumersi la responsabilità di un’iniziativa di lotta continuativa. Tanto meno può combinare la critica a Monti con la propria candidatura a soggetto politico costituente del centrosinistra a fianco di un PD che plaude alla Fornero. Non si può essere allo stesso tempo contro Monti e a fianco del PD che lo sostiene. E lo stesso vale a maggior ragione per SEL e FDS. Solo l’autonomia del mondo del lavoro dai propri avversari può liberare una prospettiva nuova.
Il capitalismo è fallito. La sua sopravvivenza genera ovunque distruzioni sociali e cancellazione di diritti. “Lo stato sociale in Europa è finito” ha dichiarato Mario Draghi ai vertici della BCE. Altro che Europa capitalista “sociale e democratica” come rivendicano i dirigenti riformisti e i loro intellettuali di complemento. Un’ Europa capitalista in declino è votata al massacro sociale contro il lavoro, sia che la UE sopravviva sia che si dissolva. E stretta nella crisi capitalista, la borghesia non può più governare col consenso. Né in Europa né in Italia.
Le sue politiche di rapina contro le vecchie conquiste del dopoguerra, accumulano ovunque disperazione e rabbia sociale. La borghesia teme che la rabbia esploda, e si affida ai buoni uffici delle burocrazie politiche e sindacali perché disinneschino la miccia iniettando rassegnazione e sfiducia.
Noi lavoriamo, controcorrente, in direzione opposta: per spiegare agli sfruttati che la loro forza è immensa e può liberare il mondo; ma alla sola condizione che ne prendano coscienza, le diano un’organizzazione, la raccolgano attorno ad un programma di rivoluzione.

Costruire il partito della rivoluzione è il compito centrale più che mai di tutte le avanguardie coscienti.

ECHI:

FINCANTIERI : SITUAZIONE GENERALE
In seguito all’accordo separato del 21 Dic.2011- che prevedeva 2500 esuberi,la chiusura di C.re di Stabia e S.Ponente, e il ridimensionamento di Riva Trigoso – le varie iniziative di lotta effettuate dai lavoratori in tutti i cantieri nei mesi scorsi, hanno portato ad accordi locali migliorativi rispetto allo sciagurato accordo di Dicembre. In particolare, i nuovi accordi prevedono una maggiore ripartizione degli scarsi carichi di lavoro tra cantieri, una più equa modalità di rotazione per tutto il personale posto in cassa integrazione, la riduzione delle esternalizzazioni, nessun licenziamento forzoso.
Tuttavia, rimangono ancora irrisolte questioni decisive, quali: l’assenza di un piano industriale e finanziario che preveda strategie ed investimenti per superare la fase di crisi, salvaguardando le capacità produttive e i livelli occupazionali. A questo si aggiunge una politica, ancora troppo diffusa, di esternalizzazioni e subappalti, causa di peggioramenti delle condizioni di lavoro e di sicurezza per i lavoratori, oltre ad un crescendo di lavoro nero. Infine, manca ancora un progetto di sviluppo per il cantiere di C.re di Stabia, inattivo da tempo e senza un futuro certo, e dove non ci sono stati accordi locali migliorativi rispetto a quello di Dic.2011.

LA SITUAZIONE A SESTRI PONENTE…
Dopo una lotta dura portata avanti per mesi, alla fine, il nuovo accordo di Febbraio 2012 prevede: cassa integrazione a rotazione per 330 dei 741 dipendenti, il prepensionamento su base volontaria per 60 lavoratori anziché la chiusura definitiva del cantiere. Attualmente sono in corso i lavori di costruzione dei cassoni di acciaio per la Costa Concordia (8 su 30 previsti), che danno lavoro a decine di lavoratori del cantiere. E a breve inizieranno quelli per la costruzione di un’unità semi-sommergibile (una chiatta) che darà lavoro, a rotazione, a 250-300 operai fino alla primavera del 2013. Poi di nuovo incognite.

… E NELL’ INDOTTO
Nel complesso, almeno 3000 lavoratori di circa 1500 aziende dell’indotto meccanico-navale, sono stati colpiti dalla crisi del cantiere genovese. Centinaia di piccole e micro aziende, rimaste senza lavoro, hanno già chiuso, licenziando in tronco centinaia di lavoratori, molti dei quali senza alcun ammortizzatore sociale. Moltissimi di questi sono lavoratori immigrati, più di 50 nazionalità, che perdendo il lavoro hanno perso anche il diritto al permesso di soggiorno. Molti, in cambio del permesso di soggiorno, avevano accettato una busta paga forfettaria, spesso senza contributi e con pagamenti in ritardo; ci sono stati casi di stipendi arretrati di 6-7 mesi, pari a 10 mila euro ciascuno. I più fortunati hanno trovato un impiego temporaneo alle riparazioni navali del porto antico, tutti gli altri sono partiti, chi all’estero e chi verso l’Adriatico, in cerca di nuovi lavori. Qui come altrove, i lavoratori immigrati sono quelli che più subiscono le conseguenze della crisi capitalista.

CANCELLATI GLI UFFICI TECNICI DI 4 CANTIERI
Dal 1 Agosto, Fincantieri ha centralizzato tutte le attività di progettazione e sviluppo nelle sedi di Monfalcone e Marghera, cancellando così gli uffici tecnici dei cantieri di S.Ponente, Ancona, C.re di Stabia e Palermo.
L’Azienda ha motivato questi tagli parlando di voler accrescere l’efficienza di questi servizi, ma in realtà verrà complicata l’attività produttiva dei cantieri interessati dai tagli. Infatti, si tratta di uffici tecnici indispensabili per far fronte alle numerose varianti e modifiche progettuali, che si rendono spesso necessarie durante i lavori di costruzione.
Ciò rende ancora più incerto il futuro di questi cantieri.

FESTA REGIONALE DEL PCL
Dal pomeriggio di Sabato 15 alla sera di Domenica 16 Settembre Festa regionale del PCL, presso l’ANPI di Genova- Molassana, via S.Felice.
Due giorni di conferenze e filmati su crisi economica e TAV.
Partecipate numerosi !

PCL- GENOVA

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