Rassegna stampa

Ferrando battezza in città la prima sezione del movimento comunista dei lavoratori

Compagni “rivoluzionari” anti-Bertinotti unitevi

3 Dicembre 2006

Compagni di tutta Mantova unitevi……Ma il guaio è che un partito di sinistra in Italia non c’è più.
Lo proclama Marco Ferrando, ex Prc, nella sua tappa virgiliana di ieri al Cristallo dichiarando costituita la prima sezione provinciale del “movimento per il partito comunista dei lavoratori”, di recentissimo varo. L’obiettivo? Farlo diventare partito entro la fine dell’anno.
L’insoddisfazione verso Rifondazione comunista (da cui provengono tutti gli intervenuti) sembra addirittura la reazione dovuta ad un tradimento subito. "Chi contesta oggi i modelli capitalistici? Dite un nome", è l’accusa che si alza, soprattutto in direzione di una manovra economica del governo che impone i ticket al malato del pronto soccorso o tagli alla ricerca, mentre finanzia operazioni militari.
Che comunismo è mai questo? Se lo chiede anche l’on Edo Rossi che ha affiancato la relazione di Ferrando. Non c’è rimodulazione del fisco e ridistribuzione della ricchezza; di patrimoniale non parla più nessuno; per contro, si continua a fare regali al grande capitale, "come si è visto con la dismissione Telecom a Colaninno e Tronchetti Provera, che hanno comprato l’azienda col debito pagato a tutt’oggi dagli utenti col canone".
Insomma, il capitalismo ha trovato nella politica e nel settore pubblico un mezzo facile per fare quattrini, e la sinistra è consenziente: per questo – dicono i relatori- le adesioni al Prc sono in caduta libera, "il tesseramento ha raggiunto la massa critica e per la prima volta quest’anno sono persino saltati gli appuntamenti di partito con la base".
Per forza tuona Rossi: questa finanziaria sembra fatta da una coalizione di destra: "Abbiamo votato l’unione per cacciare Berlusconi, ma questa finanziaria denuncia una politica di destra. Il risultato è che dopo 150 giorni di governo Prodi il centrodestra avrebbe una maggioranza schiacciante".
Dunque, c’è una sinistra estrema che cerca di trovare spazio vitale, non riconoscendosi più nelle sigle oggi al governo.
La politica del lavoro è uno dei suoi punti fermi. La necessità di un "organizzazione rivoluzionaria dei comunisti" è un altro. Dare corso intanto a un’operazione per strutturare il movimento è l’obiettivo che il movimento si è dato nel breve termine.
E il tesseramento è già in corso: 20 euro la tessera ordinaria; 10 euro per pensionati e precari; 5 euro per i disoccupati.

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FONTE

  • da La voce di Mantova