Interventi

IL METODO DEL PCL

LA CRISI DEL CAPITALISMO RAFFORZA L'IDEA COMUNISTA

9 Maggio 2012


La crisi economica sociale profonda e strutturale combinata
all'impossibilità di recupero dello stati in crisi (causa debito
pubblico) sta producendo da un lato effetti meccanici ordinari
(straordinari per ampiezza) per il grande capitale (licenziamenti,
precariato, cassa integrazione) e dall'altro un'aumentare di
manifestazioni di dissenso in tutto il mondo dalla Grecia, Spagna ecc.

Si moltiplicano e si estendono le frizioni sociali, le contraddizioni
capitale lavoro, agevolate anche dalla politica dei “tecinici” (
Monti), non riguardano solamente i diretti sfruttati (classe operaia,
ma si combina anche con le contraddizioni di genere(violenze in
famiglia, rigurgito clericale), “contraddizioni” di etnia ( Lega e
Destra indicano nel migrante il problema… dell’occupazione, della
“sicurezza” cercando di dividere la classe operaia). Si sviluppando,
quindi, in questo ambiente le ragioni fondanti di rifiuto di questo
sistema (che premiano anche il populismo di Grillo).

La forza di una strategia rivoluzionaria si fonda sul fatto che essa
aderisce alla materialità della realtà e dei suoi movimenti,
battendosi perchè la società coscientemente e materialmente si
trasformi che superi il sistema capitalistico, modificando i rapporti
di proprietà riappropriandosi dei mezzi e delle condizioni della
produzione. Non basta avere una buona connessione di rete( per citare
Grillo), ma bisogna distruggere il capitalismo e costruire il
socialismo. E' un processo difficile e impegnativo in cui la militanza
ha un ruolo fondamentale. Svolgere, come PCL, un ruolo primario basato
sul coinvolgimento attivo della maggioranza delle persone diviene, la
strategia rivoluzionaria, più credibile e reale.

METODO TRANSITORIO

I marxisti rivoluzionari si adoperano per costruire un ponte tra le
esigenze del presente e la coscienza di massa, così come si presenta
nell'immediato, e la necessità di un progetto comunista. Perchè sono
profondamente convinti che le aspirazioni, esigenze degli sfruttati
possano trovare risposta solo in questo senso e non possano essere
pienamente acquisite in maniera spontanea.
Questo metodo fu sviluppato per la prima volata da Marx e Engels nel
"Manifesto del Partito Comunista" e in seguito sviluppato dai
bolscevichi.

Nel programma di transizione Trotskij definiva tutta una serie di
parole d'ordine di carattere immediato, democratico e transitorio
confacenti ai bisogni essenziali delle masse nelle diverse situazione
i cui si trovavano e, sopratutto, finalizzate a far comprendere la
necessita di superare il sistema capitalistico e a instaurare un
governo dei lavoratori. Trotskij stesso riteneva che il" Programma
Transitorio" dovesse essere costantemente sottomesso alla verifica
dell'esperienza e trasformato in base ad essa, ma il grande merito del
testo di Trostkij risiede nell'impostazione metodologica.

Esso è in diretta connessione con la teoria della rivoluzione
permanente, secondo la quale qualunque lotta socio-economico
nell'epoca del capitalismo tende ad essere una lotta per il potere, ed
i compiti democratici, anche nei paesi in via di sviluppo, non possono
essere portati a termine se non dalla rivoluzione comunista, che potrà
trionfare solo su scala internazionale.

Il programma transitorio non può ridursi ad uno schema scolastico e
rigido. Ed anzi per sua stessa natura esso richiede un'articolazione
duttile, capace di rapporto con la concreta dinamica della lotta di
classe. Ma l'essenziale è il suo metodo: è la riconduzione agli scopi
rivoluzionari di tutta la politica quotidiana, in ogni ambito di
insediamento sociale, territoriale, sindacale, fuori da ogni logica
settoria, localista o sindacalista. Proprio per questo non si può
richiedere ad un programma di Transizione il rispetto delle
compatibilità: al contrario esso si fonda sul presupposto che le
esigenze generali delle masse sono, in questa epoca di crisi,
incompatibili con la struttura capitalistica della società.


Ma questo non può avvenire per assunto. Compito dei giovani marxisti
rivoluzionari è accompagnare quest’esperienza partendo dai fatti,
nell'inserimento dei giovani nelle battaglie politiche e dalle lotte
sociali vigenti con un’agitazione e una propaganda adeguata che sappia
far comprendere al mondo del lavoro, studenti e migrati chi è il
nemico e come poterlo abbattere.

FRONTE UNICO

La politica del fronte e la sua relativa concretizzazione è
direttamente collegata e finalizzata alla costruzione del PCL.

La costruzione è prioritaria, ma non si costruisce nel vuoto, con la
linea del fronte non solo rispondiamo in anticipo ad una giusta
metodologia di lotta ma anche al desiderio, ma intercettiamo anche il
“sentimento” d’unità presente tra la massa e tra il movimento della
sinistra.
Con il fronte delimitiamo, dunque,  i nostri confini tramite una linea
unitaria, ma direttamente indichiamo la strada la costruzione di un
vero partito comunista.

E' giusto, dunque, chiamare su singoli punti concreti all'unità tutte
le organizzazioni del mondo operaio comprese quello a direzione
borghese. Questa tattica può essere concretamente utile ai lavoratori,
giovani, migranti, può permettere a suoi settori più arretrati che
ascoltare le proposte rivoluzionarie e può facilmente smascherare le
direzioni riformiste e centriste. L'appello del fronte unico può
essere lanciato a tutte una serie di forze politiche e sociali del
mondo della sinistra che si sottraggono al sistema dominante
proponendo alcuni punti di lotta comune(abolizione delle leggi
precarizzanti, scuola pubblica, abolizione dei privilegi clericali,
diritti minoranze sessuali).
Questa politica può permettere di costruire un punto di riferimento
alternativo agli apparati dominanti a patto che non sia intesa come
una sorta di cartello politico- verticista- elettorale, ma come una
reale risposta alla spinta e ripresa della lotta di classe.


PER IL TROTSKISMO E LA RIFONDAZIONE DELLA QUARTA INTERNAZIONALE

La lotta per il socialismo per sua stessa natura è internazionale. Non
potrà mai trionfare se tutte le catene del sistema capitalistico non
saranno spezzate. Per questo l'internazionalismo è il nostro carattere
fondante e non una semplice retorica. La costruzione del partito, la
prese del potere sono parte di un programma e di una strategia
internazionale.

Siamo parte di un movimento che nonostante i massacri e le
persecuzioni a resistito alla prova storica. Non esistono oggi al
mondo organizzazioni rivoluzionarie che non provengano da una matrice
trotskista.
Lo stalinismo e le sue menzogne si sono sgretolate come neve al sole,
solo noi, come trotskisti, siamo in grado di poter perseguire la
strada verso il socialismo.

Come PCL ci rifacciamo apertamente agli insegnanti di Marx, Engels,
Lenin, Rosa Luxemburg e Trotskij. Seguiamo la strada aperta dal
movimento trotskijsta come opposizione di sinistra (BL), con i primi
due congressi della Quarta Internazionale prima dell'avvento del
"pablismo" e agli insegnamenti del SWP statunitense sino agli anni 50
guidato da J.P. Cannon.
Questo non è un giuramento di fedeltà, non siamo feticisti. Non vuol
ricopiare alla lettera nessuno. IL marxismo è un metodo. Vuol dire
saper riconoscere la validità di un metodo e di posizioni di principio
temprate dalla storia del movimento operaio, vuol dire, sopratutto,
saperli applicare in modo dialettico nella società di oggi
nell'impegno per la sua trasformazione rivoluzionaria.

Si aggiorna ciò che si recupera non ciò che si rimuove…

Eugenio Gemmo

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