Dalle sezioni del PCL

DAL PCL DI OZZANO DELL'EMILIA (BO): FONDI ALLA CHIESA E ACQUA BENE COMUNE

11 Aprile 2012

presentazione di una mozione e un'interpellanza al comune di Ozzano dell'Emilia (BO)

A Ozzano dell'Emilia nella prossima seduta di Consiglio comunale dell'11/4/2012, ore 20.30, il Partito Comunista dei Lavoratori propone la seguente mozione:

Ozzano dell’Emilia, 2/3/2012

MOZIONE

Le Istituzioni Pubbliche dirottano alle Chiese, cattolica in testa, ingenti
somme di denaro sottraendole ai bilanci pubblici; alcuni di questi finanziamenti
sono noti, seppur superficialmente, come l’otto e il cinque per mille. Altri sono
invece ignoti ai più.
Tra questi ultimi spicca una tassa occulta che una legge dello Stato prevede possa
essere stornata a vantaggio delle Opere relative a chiese ed edifici per
servizi religiosi e delle Opere relative a centri civici e sociali - attrezzature
culturali e sanitarie, categoria in cui si annidano numerose presenze confessionali. Si tratta di un’importante fetta degli oneri di urbanizzazione secondaria che i Comuni
italiani, a discrezione, regalano alla Chiesa Cattolica, talvolta anche ad
altre chiese, sottraendo così fondi spesso di vitale importanza per servizi pubblici quali asili nido,
edilizia scolastica, servizi sociali.
EPPURE I COMUNI NON SONO AFFATTO OBBLIGATI VERSARE ALLE
CHIESE QUESTI FONDI CHE, SECONDO UNA SENTENZA DEL TAR (TAR
TOSCANA, SENTENZA N° 4082 DEL 4/10/2004, CHE SI ALLEGA), NON
SONO NEPPURE DOVUTI A CHI GIÀ GODE DEL PRIVILEGIO DELL’OTTO
PER MILLE.
È dunque solo una scelta degli amministratori pubblici beneficiare le
confessioni religiose di finanziamenti che potrebbero invece essere indirizzati a
vantaggio di tutti i cittadini, compresi coloro che in tali confessioni non si riconoscono.
Scelta che può
essere certamente dettata da clericalismo, ma anche da un burocratico
rinnovo di privilegi concessi negli anni precedenti, o dal timore di scontentare i
privilegiati e il loro elettorato in assenza di voci che li mettano di fronte alle loro
responsabilità.
A conferma di quanto sopra, la delibera della Regione E.R. n° 849 del
4/3/1998 alla pagina 18 (che si allega) dice espressamente che le percentuali indicate di assegnazione dei proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria (fra cui il 7% per “le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi”) sono valide “ SALVO DIVERSE
PERCENTUALI STABILITE CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ” .
Il Comune di Ozzano, come da accesso agli atti eseguito in data 12/12/2011
e che si allega, non si è certo sottratto a tale spreco di denaro dei propri cittadini e nel periodo dal 2004 al 2011 ha erogato alla Curia la “modesta” cifra di 356.789,13 Euro, di cui
finora pagati 277.022,30. Al momento dell’estensione di questo documento
non sono noti altri pagamenti o altre delibere di Giunta in merito.
Si consideri inoltre che le istituzioni religiose possono comunque contare
tuttora su scandalose esenzioni fiscali (ICI/IMU, allo stato non ancora ben definite), sull’introito dell’otto per mille e buona parte del cinque per mille, e su
un patrimonio immobiliare sconfinato che, in caso di necessità potrebbe (come avviene per gli altri
enti pubblici) essere venduto; tutto ciò appare più che sufficiente alle loro necessità. Tutto ciò premesso, si propone quanto segue:
il Consiglio Comunale deliberi che, in considerazione della delibera
regionale e della sentenza del TAR già richiamate ed anche della drammatica situazione delle finanze
pubbliche e private, per il 2012 e per gli anni residui della legislatura la percentuale degli oneri di urbanizzazione secondaria da destinare per “le chiese e gli altri edifici
per servizi religiosi” sia pari a 0 (ZERO), destinando il risparmio così
ottenuto alle altre voci previste dalla legge (asili e scuole, purché rigorosamente laici, centri civici
e sociali ed attrezzature culturali e sanitarie, purché rigorosamente laici
i primi e laiche le seconde, mercati, parchi, luoghi sportivi e parcheggi pubblici), riducendo
così le tasse comunali, come ad esempio l’addizionale irpef.
Allegati che costituiscono parte integrante della presente mozione:
a) Sentenza TAR Toscana 4082 del 4/10/2004
b) Estratto della delibera regionale Emilia Romagna n° 849 del 4/3/1998
c) Accesso agli atti del Comune di Ozzano dell’Emilia del 12/12/2011

Per il Partito Comunista del Lavoratori:
Il capogruppo
Carlo Dalla Casa

A Ozzano dell'Emilia nella prossima seduta di Consiglio comunale
dell'11/4/2012, ore 20.30, il Partito Comunista dei Lavoratori propone
la seguente Interpellanza:

Ozzano dell’Emilia, 4/4/2012

*INTERPELLANZA URGENTE*

In relazione alla lettera inviata in data 28/3/2012 dal “Comitato Ozzanese
per l’acqua Bene Comune” e protocollata col n. 9715 in data 2/4/2012,
indirizzata al Sindaco, alla Giunta, ai Gruppi consiliari, al Consiglio e,
per conoscenza, agli organi di stampa ed avente per oggetto “adeguamento
delle tariffe dell’acqua all’esito referendario” e che si allega,

*si chiede al Sindaco, alla Giunta e al Gruppo consiliare di maggioranza:*

* *

1) se condividono il contenuto della lettera stessa,

2) se intendono assumere in merito qualche provvedimento e quale,

3) se intendono confermare la lettera e lo spirito con il quale, con
delibera n. 87 del 21/12/2009 il Consiglio approvò con 15 voti favorevoli
(Progetto Ozzano e PCL), 4 contrari (Arato Sindaco) e 2 astenuti (Uniti per
Ozzano) l’ordine del giorno proposto dalla collega ora dimissionaria Nadia
D’Arco sull’argomento dell’acqua pubblica, aderendo così con “atto di
indirizzo” all’appello del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua
(allegato alla suddetta delibera 87/2009) e quindi assumendo l’impegno
di “*inserire
nello statuto comunale il riconoscimento dell’acqua come bene comune e
diritto umano universale, dichiarando il servizio idrico privo di rilevanza
economica*”, impegno che a tutt’oggi non mi risulta che sia stato onorato.

E’ pacifico che il PCL sottoscrive ed appoggia totalmente e senza riserve
l’iniziativa del Comitato, cogliendo l’occasione per ricordare anche che a
Ozzano il Partito Comunista dei Lavoratori è stato l’unico movimento
rappresentato in Consiglio a raccogliere le firme per il referendum in cui
poi hanno stravinto i “SI” e su cui altri (Bersani & C.) si sono
affrettati, a posteriori, a “mettere il cappello”, senza che alla
propaganda seguissero “fatti” concreti.

Ricordo infine con disagio (per non dire altro) la presenza a fine novembre
in quest’aula di un alto funzionario di Hera, che ha fatto uno “spot”
pubblicitario incredibile invitando i presenti ad acquistare le azioni Hera
perché “rendono il 7%” ed in cui *nessuno* della maggioranza ha preso la
parola per richiamare Hera al rispetto dell’esito referendario e ricordare
la delibera 87/2009 di cui sopra.



Allegato: - lettera prot. 9715 del 2/4/2012
- delibera CC n. 87/2009

Si chiede espressamente che questa interpellanza venga inserita all’ordine
del giorno del prossimo Consiglio dell’11/4/2012, nonché risposta scritta.

Per il Partito Comunista del Lavoratori:
Il capogruppo
Carlo Dalla Casa

"la seguente mozione è stata possibile anche grazie
alla collaborazione della UAAR, Unione degli Atei e
degli Agnostici Razionalisti, sezione di Bologna".

CONDIVIDI

FONTE