Dalle sezioni del PCL

Il PCL di Albenga(Sv) nel neocostituitosi Fronte NoTav

Ieri (7 Aprile) Presidio itinerante NoTav ad Albenga

8 Aprile 2012

Una bella iniziativa quella di ieri pomeriggio ad Albenga, in cui sono scesi in piazza compagni di molte realtà di lotta e di opposizione locali, ognuno con la sua specificità in un comune fronte della lotta NoTav per portare anche in questa cittadina il messaggio di resistenza del movimento nato in ValSusa ed estesosi ormai a tutta Italia...

Una bella iniziativa quella di ieri pomeriggio ad Albenga, in cui sono scesi in piazza compagni di molte realtà di lotta e di opposizione locali, ognuno con la sua specificità in un comune fronte della lotta NoTav per portare anche in questa cittadina il messaggio di resistenza del movimento nato in ValSusa ed estesosi ormai a tutta Italia.

E' stato bello vedere tantissime bandiere NoTav sventolare per Albenga assieme a quelle dei compagni del Partito Comunista dei Lavoratori, del Partito della Rifondazione Comunista, del Movimento Acqua Pubblica, dell'Arci Brixton di Alassio, del Circolo Italia-Cuba di Ceriale, della Casa dei Circoli Cultre e Popoli e dell'ANPI di Ceriale (vecchi e nuovi partigiani si incontrano).

Un fronte comune che mostra come le battaglie comuni fanno avvicinare tutti coloro che non credono più non solo all'inutilità e alla criminalità di un'opera che viene fatta esclusivamente per il profitto e gli interessi di finanza, organizzazioni mafiose, forze politiche servili e burocrazie colluse ma anche all'intero sistema economico-sociale oggi esistente che genera ingiustizia e sfruttamento e di cui la linea TAV Torino-Lione è solo un esempio!

Nella particolare occasione di ieri è stato piacevole vedere come gran parte della popolazione presente fosse interessata a sentire le ragioni di una lotta, comprendere meglio i dati e le dimostrazioni dell'inutilità di quel progetto, ottenere informazioni che ormai comprendono di non poter più ricevere da giornali, televisioni o radio, strumenti organici proprio a quegli interessi che vogliono solo ottenere consenso massmediatico anche e soprattutto disinformando o non informando.

Bello aver potuto incontrare anche turisti provenienti dalle zone piemontesi felicitarsi nel vedere quella protesta felice e fatta da persone col sorriso sulle labbra ma comunque serie e consapevoli di portare avanti un messaggio di giustizia e di speranza in un futuro e in una società migliore.
Questo significa che dovranno comprendere che non c'è repressione, non c'è disinformazione, non c'è abuso, non c'è profitto, non c'è corruzione, non c'è sfruttamento, non c'è ingiustizia che non possa essere affrontata da una lotta altrettanto dura e diffusa di quella della NoTav. Questa lotta è emblematica di tutte le resistenze che si possono creare e che aumenteranno la coscienza, nel popolo italiano, della necessità di una nuova società che sappia porre al centro di tutto il suo funzionamento l'uomo, la collettività, il lavoro, la giustizia, l'equità, la libertà e l'autodeterminazione, una società rivoluzionaria rispetto a quella odierna che pone al centro del proprio sistema il profitto, il capitale, la ricchezza privata di pochi, lo sfruttamento e la speculazione sulle necessità del popolo e dei lavoratori.
Ieri si è detto tutto questo, non si è solo detto No alla TAV Torino-Lione.

Proprio quel progetto ci ricorda tutto questo quando si continua a nascondere le informazioni per mostrare come necessaria, giusta, sicura e utile un'opera che è proprio tutt'altro. Un'opera pericolosa per la salute di chi vi lavorerà e di chi vi abita nei dintorni per le contaminazioni di uranio e amianto di aria e falde acquifere, un'opera che deturpa un'ambiente già sovraffollato di linee ferroviarie (sfruttate sotto il 30% delle potenzialità) e linee autostradali, un'opera che è uno spreco di denaro pubblico (con cifre esorbitanti che arrivano a 23 miliardi di Euro) ingiustificato anche dalle previsioni di traffico merci (sovrastimato dalla LTF che vendeva e vende tutt'ora previsioni di incremento di traffico fino a 20 milioni di T di merci dimostratesi false visto che oggi si è scesi a 2,5 milioni di T) e traffico di passeggeri (che come per le altre linee AV italiane, come sostenuto dal Sole24Ore, sono nettamente inferiori alle previsioni tanto da rendere questi investimenti pubblici non recuperabili), denaro pubblico utilizzabile piuttosto per modernizzare l'attuale sistema di linee di comunicazione (che stanno portando avanti politiche di disinvestimento e tagli del personale), per portare politiche pubbliche di edilizia scolastica o sanitaria. E non c'è solo questo , per reprimere il dissenso che sempre di più diviene generalizzato e nazionale, uscendo ben fuori i confini della sola ValSusa, vengono utilizzati metodi illegittimi(espropri forzati, militarizzazione di un cantiere fantasma, utilizzo sempre più da regime delle forze dell'ordine come organo di repressione, lunghe carcerazioni preventive, criminalizzazioni di parte del movimento, caccia alle streghe) e a volte anche illegali e criminali (utilizzo di lacrimogeni CS vietati dalla Convenzione di Ginevra, sparo ad altezza d'uomo, abusi delle forze dell'ordine, pestaggi indiscriminati, intimidazioni, isolamento in carcerazione preventiva, incitazione alla repressione come avvenuto anche ad Albenga con le dichiarazione dell'assessore Ciangherotti).

Tutto questo condito da una bella operazione portata a braccetto con organizzazioni mafiose, come la 'Ndrangheta che detiene il quasi totale monopolio degli appalti pubblici in quelle zone ed è fortemente infiltrata nelle istituzioni come dimostrato dall'operazione Minotauro e dalle recenti indagini e commissariamento del Comune di Leinì, tanto da assicurarsi appoggio incondizionato in partiti che vanno dal PD alla LegaNord (La "dura e pura" che, ultimamente,si è dimostrato che tanto "dura e pura" forse non lo è stata mai).
Questo e molto altro si è detto e fatto in una semplice protesta ad Albenga, come in ogni protesta in tutta Italia contro la TAV Torino-Lione.

Cristian Briozzo, PCL Albenga

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