Dalle sezioni del PCL
BLOCCARE L'ITALIA
21 Marzo 2012
La decisione della CGIL di promuovere lo sciopero generale è positiva. Ma non è sufficiente. La soglia delle proteste tradizionali è archiviata dai fatti. Le proteste puramente dimostrative hanno fatto il loro tempo. Il governo ha dichiarato “finita” la concertazione? Bene. La CGIL ne prenda atto e agisca di conseguenza, al di là delle vecchie regole del gioco. Lo sciopero generale sia proclamato subito e si leghi ad una azione di massa ininterrotta, mirata a piegare il governo. Parallelamente si convochi una grande assemblea nazionale di delegati eletti per varare una piattaforma di lotta generale che dia prospettiva alla mobilitazione di massa.
Se il governo ha rotto con la CGIL, la CGIL rompa col governo,e boicotti i partiti che lo sostengono. La distruzione dell'articolo 18 non può essere emendata, può essere solo revocata. Ma per questo è necessaria una mobilitazione eccezionale contro il governo, capace di bloccare l'Italia sino al ritiro delle misure annunciate. L'esito dello scontro che il governo ha aperto si gioca non in Parlamento ma nei luoghi di lavoro e nelle piazze. Il Partito Comunista dei Lavoratori, le sue strutture, i suoi militanti operai, sono da oggi impegnati in prima linea, nelle fabbriche e nei sindacati, per tradurre l'indicazione dello sciopero generale in una azione di massa ininterrotta sino alla sconfitta del governo e dei padroni.
Monti ha dichiarato “chiusa” troppo presto la partita sull'articolo 18. Sedici milioni di lavoratori hanno la forza per riaprirla e vincerla. Sta alla CGIL dar loro questa coscienza, e porsi alla testa di una lotta vera. Sta in ogni caso a tutte le forze di classe e a tutti gli attivisti coscienti muoversi da oggi in questa direzione.