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DALLA MANIFESTAZIONE DI REGGIO CALABRIA: L'IMPEGNO PER COSTRUIRE !L FRONTE UNIC0 CONTRO LA CRISI
5 Marzo 2012
Sabato 25 Fabbraio si é svolta a Reggio Calabria con la partecipazione di un centinaio di lavoratori e di giovani, una manifestazione per l'annullamento del debito pubblico e la cacciata del governo Monti. L'iniziativa, promossa della sezione reggina del PCL, é stata preceduta da una fase preparatoria che è riuscita a coinvolgere attivamente forze significative come la FIOM provinciale, Il Centro Sociale Cartella, il collettivo degli studenti universitari (UNl-RC) e medi (UDS). Altri soggetti pur continuamente sollecitati a partecipare all'iniziativa come Ia CGIL, il PRC, il PdCI, hanno preferito defilarsi scegliendo Ia strada del disinteresse e del silenzio. Oltre alla necessità di rispondere a dinamiche di tipo nazionale, alla politica di Monti, al movimento potenzialmente reazionario dei forconi, c’è quella di collegarsi ai primi momenti di opposizione (sciopero sindacati di base, manifestazione FIOM, movimento NO DEBITO, mobilitazione NO TAV). La giornata del 25 ha avuto una significativa valenza regionale e cittadina. ln piazza la protesta era Infatti anche contro il degrado della Calabria soggiogata da una giunta inquisita dalla magistratura, responsabile dello sfascio di servizi essenziali come la sanità. La protesta era anche contro il ”Modello Reggio", gli sprechi che hanno portato alla tragica morte della dirigente comunale Orsola Fallara, contro un consiglio comunale e un sindaco eletti tra mille ombre inquietanti, contro le commistioni mafiose, contro l'arroganza bonapartista che ha prodotto un regolamento comunale che ha impedito il volantinaggio e lo speakeraggio per la stessa manifestazione del 25 febbraio in quanto "non autorizzati dal sindaco". La protesta era anche contro un’opposizione che in consiglio comunale è inerte e paralizzata, lacerata da faide di cordata. Ma la protesta era anche conto il lavoro nero, il licenziamento di massa di centinaia di precari delle scuole, l'attacco all'occupazione in alcuni punti chiave come l'Ansaldo Breda, la catena di distribuzione commerciale GDM, il porto di Gioia Tauro, la minaccia costituita dalla soppressione dell'art. 18, contro la condizione disperata di centinaia di migliaia di giovani, la privatizzazione del sistema formativo, l'edilizia scolastica con le scuole che cadono, letteralmente a pezzi non appena consegnate all'amministrazione Provinciale, il degrado dell’ambiente e del territorio. Questa piazza rappresenta il punto da cui ripartire potenziando l'unita di lotta che l'animava, chiamando più forze, ponendola come un esempio da generalizzare In Calabria e in tutt’Italia. La burocrazia sindacale e la sinistra radicale sono state vergognosamente assenti da questa giornata di lotta. Il PCL proseguirà nella sua Instancabile offensive unitaria a partire dall'esigenza di portare a Roma, nella manifestazione della FIOM, gli stessi contenuti radicali del 25 Febbraio e ponendo esplicitamente e direttamente alla CGIL l'obbligo di sostenere non letterariamente i lavoratori metalmeccanici. Il PCL si rende promotore della costituzione di una rate permanente contro la crisi caratterizzandosi come forza politica che nella ricerca della massima unita anticapitalistica, ricerca tanto più forte e convinta in un Meridione devastato, pone, unico partito della sinistra, l’unica prospettiva concretamente alternativa. II PCL vuole la costruzione di un vertenza prolungata contro Il governo delle banche di cui chiede la cacciata con il ricambio rivoluzionario costituito da un governo dei lavoratori.
E' questo il senso politico del 25 Febbraio, tutto il PCL lo deve riprendere e generalizzare In maniera convinta. L'interesse con il quale la piazza ha seguito gli interventi di compagni, Pino Siclari e Marco Ferrando conferma gli enormi sforzi e le domande politiche che oggi sono rivolte al PCL.
Reggio Calabria 29-02-2012
LA SEZIONE DEL PCL DI REGGIO CALABRIA