Dalle sezioni del PCL
1°BOLLETTINO FINCANTIERI
“ PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNIAMOCI !! “ (K.Marx)
15 Febbraio 2012
LATO FRONTE:Editoriale
LOTTA DI CLASSE
VIA IL GOVERNO DELLE BANCHE E DI CONFINDUSTRIA
Il governo Monti ha dimostrato ampiamente la sua natura di comitato d’affari delle banche e della Confindustria. Il decreto mille proroghe, con la vergognosa norma ad personam per Montezemolo (distruzione per legge del contratto nazionale delle ferrovie), ha fornito l’ennesima prova.
L’attacco attuale all’art.18 e allo strumento della cassa integrazione, in aggiunta alla politica recessiva del governo, esprime un cinismo infame verso i lavoratori, le loro famiglie e la loro vita. Se la pesantezza dell’attacco del governo è evidente, quello che dovrebbe essere logico sarebbe una risposta di segno uguale (nella forza) e contrario (negli obbiettivi), da parte del movimento dei lavoratori. In realtà siamo ben lontani da ciò. Le cause sono certo molteplici e il peso delle sconfitte passate, con l’indebolimento della forza della classe, gioca un ruolo centrale.
Oggi ci sarebbero le possibilità di risposta radicale da parte della classe operaia, se ci fossero da parte delle direzioni maggioritarie indicazioni di lotta adeguate. Invece chi potrebbe darle, in primo luogo le burocrazie dirigenti della CGIL e delle sue varie categorie, non lo fa.
Questo vale, in linea generale, anche per i settori di sinistra, come la FIOM, che ha fallito, ad oggi, la sua battaglia contro la FIAT, non dando al momento giusto, cioè due anni fa, l’indicazione dell’occupazione delle fabbriche FIAT; a partire da dove era possibile, cioè Termini Imerese, facendo fare un salto di qualità allo scontro sociale, e di conseguenza politico, nel nostro paese.
Una risposta radicale, centrata intorno alla classe operaia, è condizione indispensabile perché la rabbia popolare contro le misure del governo, non si esprima prevalentemente da parte di settori di altre classi sociali, come l’attuale movimento dei “forconi”.
E’ necessario lottare per l’unificazione delle lotte; per l’occupazione coordinata di tutte le aziende in crisi, con la richiesta di loro esproprio senza indennizzo; per un grande sciopero generale, a tempo indeterminato, per respingere tutte le misure antioperaie e antipopolari del Governo.
A ciò si aggiungano obiettivi come il non pagamento del debito; la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori, di banche e assicurazioni; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; un salario minimo di almeno 1500 euro; un salario sociale per i disoccupati; l’abolizione di tutte le forme di precarizzazione del lavoro e un drastico aumento della tassazione sui grandi redditi e patrimoni .
E’ giunto il momento di cambiare sul serio. Se non ora quando ?
LATO RETRO:Echi
COLPIRE SEMPRE I PROFITTI
Che gli operai della Fincantieri facessero sul serio, lo si era capito da tempo. Stupisce che qualcuno si sia scandalizzato dopo avere scoperto che le 180 ore di sciopero, da Ottobre a Dicembre, abbiano provocato conseguenze alla produzione nel cantiere di Sestri: la consegna della nave Oceania è, infatti, slittata di un mese circa.
Colpire direttamente gli interessi dell’Azienda, toccando la produzione, infischiandosene dei suoi profitti, è il solo modo che può permettere ai lavoratori di portare a casa risultati.!
LA MOSTRA DEI RICORDI
Presso la Sala-Incontri della Regione Liguria, in p.za De Ferrari, è in corso una mostra fotografica che ripercorre i 200 anni di storia del cantiere di Sestri, da quando era di proprietà dell’ Ansaldo, poi di Iri, fino a Fincantieri e ai giorni nostri.
La mostra, che si concluderà il 25 Febbraio, è stata patrocinata dagli Enti locali, Regione e Comune. Bene, mostra interessante, ma sarebbe ora di iniziare a dare risposte certe sul futuro del cantiere: proprio quel cantiere che la mostra celebra per la sua importanza e per il suo prestigio tecnologico.
FINCANTIERI E L’ AMIANTO
Il 13 Febbraio, al termine di un processo durato oltre due anni, i dirigenti dell’azienda Eternit di Casale Monferrato, sono stati condannati a 16 anni di reclusione con l’accusa di disastro ambientale e omissione di cautele antinfortunistiche. La stessa sera in tv, su Rai 3, veniva riprodotta la puntata-inchiesta del programma “Blu Notte” che nel 2008 denunciò, oltre ai casi della Eternit, anche quelli legati alle morti per amianto provocate dal lavoro in Fincantieri. Infatti, è ancora in corso a Gorizia il 2^ maxi processo contro Fincantieri : 41 imputati ex-dirigenti del Gruppo e 85 parti lese, familiari di lavoratori morti per esposizione all’amianto. In tutta Italia sono state centinaia le persone (lavoratori e parenti) morte per esposizioni all’amianto, connesse al lavoro dei vari cantieri Fincantieri.
SVILUPPI DI LOTTA DI CLASSE IN EUROPA: GRECIA,ROMANIA E BELGIO.
In Grecia è in corso una ribellione popolare di massa contro il nuovo programma di tagli, votato dal governo “tecnico” Papademos, che prevede: 15 mila licenziamenti per il 2012 nel pubblico impiego (150 mila totali entro il 2015), la privatizzazione di importanti Società Pubbliche, il taglio del 22% del salario minimo, che scende così a 586 euro al mese, lo stanziamento di altri 7 miliardi di euro per le spese militari (un regalo alle lobby dell’industria militare francese e tedesca).
Le masse hanno risposto con un nuovo sciopero generale nel giro di una settimana (il 19^ in 2 anni): quello del 10-11 Febbraio, di 48 ore, e con le manifestazioni di piazza del 12, che in tutto il paese hanno coinvolto milioni di persone.
Banche, grandi negozi, cinema, ecc., circa 40 edifici, sono stati dati alle fiamme. Si fa sempre più strada, tra le masse, la consapevolezza che è necessario farla finita con questa classe dirigente e che occorre ribellarsi ai diktat economici di FMI-BCE-UE, a tutti i costi.!
In Romania, vi sono state tre settimane di manifestazioni di massa contro le privatizzazioni, il carovita e per dire basta alla corruzione dilagante. Negli ultimi anni, seguendo i diktat di FMI-UE-BCE, il governo rumeno ha ridotto i salari e le pensioni, ha aumentato tasse e tariffe dei servizi, ha tagliato l’assistenza sociale. La povertà è dilagata.
Per giorni, migliaia di persone sono scese in piazza a Bucarest, a Cluj, Timisoara e Iasi. Il primo ministro Boc, ai primi di Febbraio si è dimesso, sostituito da un suo collega.
In Belgio: grande successo dello sciopero generale di 24 h. del 30 Gennaio, indetto da tutti i sindacati per protestare contro i nuovi tagli annunciati dal governo Di Rupo. I lavoratori rivendicano maggiori salari, lotta alla disoccupazione e difesa delle pensioni.